TERZA CLASSIFICATA: “Sogni di gloria” di _cory_ (Storie sotto l''ombrellone)
GRAMMATICA E SINTASSI 10/10
I miei complimenti, la grammatica era perfetta! Bravissima! Non so veramente cosa scrivere XD
STILE 8/10
Lo stile è semplice, adatto alla storia che parla di Ron bambino usare uno stile più ricercato forse avrebbe solo “appesantito” la storia, rendendola troppo artificiale. Avresti potuto forse lavorarci un attimo in più, ma nulla da dire. C’è un periodo troppo lungo e confusionario con tutta la punteggiatura inserita. Lo avrei diviso in più frasi, rendendolo molto più scorrevole.
“Il problema, pensava imbronciato, era che non sapeva fare proprio niente meglio degli altri: e l'età centrava poco, lo sapeva, perché Percy era sempre stato un bambino responsabile, pronto a rendersi utile per qualsiasi cosa, anche tenere d'occhio la piccola Ginny per evitare che si facesse del male ogni volta che la mamma non poteva prendersi cura di lei, così come Fred e George erano sempre stati divertenti - o almeno così dicevano gli altri, lui aveva ancora gli incubi per colpa del loro stupido scherzo!- e amichevoli con tutti; Charlie, da ciò che sentiva raccontare, aveva sempre avuto una certa affinità per gli animali, anche quelli più brutti e pericolosi, mentre Bill a soli tre anni aveva già mostrato i primi sintomi di magia accidentale - cosa davvero rara, che aveva reso i suoi genitori molto orgogliosi.”
Credo che la punteggiatura sia un fattore molto personale, ma avresti potuto sistemarla un attimo meglio, anche perché non è l’unico punto in cui la punteggiatura non mi ha convinta del tutto, e in una storia così breve un po’ incide sui punteggi. Altro piccolo appunto sono i dialoghi. Ho detto che non avrei contato la punteggiatura dentro o fuori le virgolette, è vero. Ma è altrettanto vero che a volte la metti fuori e altre dentro. Personalmente ti consiglio di fare sempre la stesa scelta, rende il tutto più ordinato.
Mi è rimasto un piccolo dubbio: alla fine della storia scrivi “Sì, sua madre aveva ragione, pensò.
La vita, alla fine, era solo una partita a scacchi; e negli scacchi, lui era il Re.”
Ora, Molly ha detto che lui avrebbe potuto fare tutto ciò che avrebbe voluto, da grande. A dire invece che la vita è come una partita a sacchi è stato Arthur. Capisco che lui capisca di poter fare quello che vuole dato che è il Re, ma scritto così sembra che la madre abbia fatto il paragone tra la vita e gli scacchi. Tutta questa pappardella per dirti che crea magari u po’ di confusione. So perfettamente di essere una persona molto puntigliosa e pigola, e che questa è una sottigliezza che magari io sola ho notato. Non ne ho tenuto conto, ma volevo ugualmente fartela presente.
TRAMA (originalità e struttura) 8.5/10
Di storie che parlano di Ron bambino che si sente inadeguato a causa dei fratelli maggiori ce ne sono e ne ho lette molte. Tuttavia parlare di questo attraverso l’uso della scoperta degli scacchi mi è sembrata una bella trovata. La struttura è semplice e lineare, le diverse parti della storia sono ben scandite e separate. Sol credo che avresti potuto spendere due parole, anche solo una frase in chiusura, per far vedere se il sogno si è effettivamente realizzato, come è andata a finire. Sappiamo tutti che Ron non diventa un giocatore di scacchi, ma far vedere come si sia evoluto questo suo sogno sarebbe stato carino.
IC e CARATTERIZZAZIONE 9.5/10
Nulla da dire, i personaggi c’erano ed erano ben caratterizzati. Brava! Ron era lui, con le sue insicurezze e i suoi sogni, la passione per gli scacchi e il desiderio di far vedere di contare qualcosa anche lui, di non essere sempre oscurato dagli altri. Unica cosa, la frase che fai pronunciare a Bill mi sembra molto più da Percy. Mi spiego: come fa notare anche Ginny nel sesto libro, parlando di Bill e Fleur, il ragazzo non è esattamente uno interessato a faticare per lavorare, non a caso fa lo Spezza Incantesimi sempre in giro per il mondo alla ricerca di avventura. Inoltre Bill non sarebbe potuto essere a casa, quel giorno. Pottermore non fornisce indicazioni precise sulla sua data di nascita, ma dovrebbe essere nato nel 1970/1971. Il giorno del settimo compleanno di Ron si trova ad Hogwarts, dato che è marzo. Ma va beh, sono davvero molto pignola.
GRADIMENTO PERSONALE 8/10
La storia è carina, ben scritta e ben strutturata, la lettura è piacevole, ma non mi ha colpita particolarmente. Non mi ha coinvolta fino in fondo. È stata una lettura piacevole, ma non mi ha lasciato molto. Questo non vuol dire che non sia una bella storia, assolutamente! Questo è un parametro molto soggettivo, mi spiace. L’elemento scelto, “Se possiamo sognarlo possiamo farlo” è presente e traspare bene dalle parole d’incoraggiamento dei genitori. Resta il fatto che però non si vede se questo sogno si sia effettivamente realizzato. Mi sarei aspettata una cosa simile, giusto per chiudere il cerchio, ma non è sicuramente questo l’aspetto che ho considerato nel punteggio. Si tratta di una mia considerazione che volevo lascarti, giusto perché è stata fatta anche a me un’annotazione simile e mi ha permesso di migliorare la storia. Ma la storia è tua, quindi rispetto la scelta ;)
TOTALE 44/50 |