Avevo letto questa one-shot non appena l'avevi pubblicata ma non ho mai avuto il tempo di recensirla come si deve. Io non amo le eruri, ma questo tu lo sai molto bene. Tuttavia ho un debole per le storie scritte bene e soprattutto con una bella regia di fondo. Te l'ho già detto il altre mie recensioni alle tue storie: sei un'abile regista, la cui fantasia sforna scenari così credibili da lasciarmi ogni volta senza fiato. Oltre al contesto della seconda guerra mondiale, trovo che Erwin e Levi si inseriscano molto bene anche in ambito piratesco, se così vogliamo dire. Levi, nei panni di un pirata, è perfettamente calato nella sua parte. La scena dell'affondamento della Kushel è straziante e quasi si può percepire lo stesso dolore di un figlio che perde la propria madre.
In attesa che qualcuno decida della sorte sua e del suo equipaggio, Levi si lascia andare a delle considerazioni poco piacevoli: la nave è persa e forse lui finirà negli abissi, o peggio, impiccato ad un albero. Non è una bella prospettiva quella che attende il Capitano Levi e ci si augura che non finisca con i piedi a penzolare nel vuoto. La scena, com'è descritta, è piena di dettagli che ci fanno intuire la lunga e approfondita ricerca che ha preceduto la stesura di questo racconto. Sei molto attenta ai dettagli e ora, che ho imparato a conoscerti, vedo coi miei occhi l'impegno e la passione che metti nei tuoi scritti. Di questo racconto ho amato la dovizia di particolari, il linguaggio tecnico, per nulla semplice, dell'ambito nautico. Davvero un lavoro eccellente, accompagnato poi da una descrizione perfetta degli indumenti dell'epoca che rendono la narrazione scorrevole e realistica. Ti faccio davvero i miei complimenti.
Passiamo poi al punto forte: l'ingresso dell'Ammiraglio Smith. Ovviamente il nostro amato biondino non poteva che ricoprire un ruolo così importante e, sinceramente, il solo pensiero di Erwin nelle vesti di Ammiraglio che impartisce ordini su un veliero, mi fa sbavare peggio di una lumaca. E ora sì che do il peggio di me...
Anche qui non ci risparmi i dettagli che arrichiscono la scena e la rendono palpabile, come il tricorno nero calcato sulla testa, suscitando le invidie di Levi. Qui ripercorri un po' la narrazione di Choice: Levi inginocchiato di fronte ad un Erwin che lo scruta e cerca di capire chi sia il capo. Solo che non ci sono né Farlan e Isabel, ma dei marinai che non aspettano altro che quel momento per scaricare sulle spalle di Levi la responsabilità di essere lui il Capitano della corvetta. Ma Levi si dimostra ancora una volta l'uomo leale che è, perché preferisce pagare con la propria vita per risparmiare quelle del suo equipaggio.
Passiamo alla seconda parte, che per ovvie ragioni non approfondirò. Conoscendo i miei gusti sai che l'eruri non la sopporto, ma siccome è una AU posso chiudere un occhio. Ricalchi anche qui l'episodio di Choice e del patto sugellato tra i due. Molto intrigante la scelta di Erwin di testare la sua fiducia, lasciando in bella vista lo stiletto che, ovviamente, Levi afferra e punta contro l'uomo. Levi è un tenero imbecille, ma a te piace così e comincia a piacere anche me, in questa veste teneramente sbadata e ottusa. Molto OOC, ma perfettamente adeguato al contesto. Adoro questo tuo modo di muovere Levi che cento ne pensa e una ne fa, ed è sempre la scelta sbagliata. Ma è così umano che non posso non apprezzarlo. Finalmente qualcuno che ha il coraggio di spogliare Levi del suo stereotipo e che gli da' voce, gli da' carattere e lo dipinge di altre mille sfaccettature.
Adoro anche Erwin e quel suo modo di porsi sempre composto, ma che non manca mai di rivelare il suo lato spiritoso. Li adoro entrambi e li adoro quando sei tu a dipingerli insieme. Sono una coppia che funziona nelle tue storie perché li rendi dinamici, affiatati, capaci ci completarsi anche solo guardandosi.
Ti faccio i miei complimenti per questo tuo modo di trascinarmi fino in fondo ad una storia, anche se il pairing non è dei miei preferiti. E questa è la dimostrazione che quando una storia è ben scritta, poco importa se la coppia piace oppure no.
I tuoi racconti vagono il tempo che impiego a leggerli.
Un abbraccio |
