Recensioni per
Il Curioso Caso Dei Cani Spariti A Mezzanotte
di Itsamess

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
24/08/16, ore 08:29

#1 classificata al contest "Di Fluff/Angst e AU" indetto da _grey e ArabellaStark sul Forum di EFP

PRIMA CLASSIFICATA
[ Il Curioso Caso Dei Cani Spariti A Mezzanotte – Itsamess ]

TOTALE: 58,5/60

Bonus: 2/2
Punteggio pieno. La storia è slash e il rating giusto, brava!

Stile e svolgimento: 9,5/10 + 9/10 = 18,5/20
La storia è scritta molto bene, lo stile è avvincente, la scelta dei termini, dei sinonimi e delle immagini per spiegare una sensazione o un pensiero sono, in assoluto, una delle cose che hanno fatto schizzare questa storia dritta al primo posto delle mie preferite. C’è una grande qualità che in pochi hanno e cioè quella di riuscire a far vedere ciò di cui narrano. Tu ci riesci in maniera delicata e bellissima.
Ci sono alcuni errori di battitura (motivo del -0,5), parole o simboli dimenticati probabilmente nella foga dello scrivere, ma la lettura è così avvincente, scorrevole e piacevole che personalmente non li ho trovati dei veri errori (orrori), ma, appunto, semplici distrazioni. Se posso darti un consiglio, dato che io stessa ci ho sbattuto il naso più volte, è di non farti sopraffare dalla fretta o dalle sensazioni anche mentre rileggi, perché, per quanto scrivere di getto sia una vera e propria benedizione, la fretta non ripaga mai. Scrivi da ubriaca e correggi da sobria, come dice una delle mie autrici preferite (J. R. Ward, nel caso in cui te lo chiedessi). Finisci la prima stesura, resisti alla tentazione di postare o rileggere subito perché “Wow, ho finito”, ma fallo a mente fredda e quando hai smaltito il carico di emozioni che la storia ti ha lasciato in circolo. Poi lasciala lì altri due giorni, una settimana o un mese e leggi di nuovo. E’ forse il lavoro più duro, noioso e scomodo di uno scrittore, ma fidati che la fatica ripaga sempre.

Attinenza al prompt: 10/10 + 10/10 = 20/20
Ho iniziato a leggere subito senza nemmeno vedere lo specchietto introduttivo nel testo della mail che indicava genere, rating e prompt e, dopo aver praticamente divorato la storia, ho saputo distinguere e riconoscere perfettamente ogni componente che ti era stato affidato. Il fluff c’è senza ombra di dubbio; una delle cose che ho apprezzato più di tutte è il fatto che John e Sherlock siano già una coppia, un qualcosa di consolidato e /vero/. Personalmente trovo il processo di innamoramento tra i due una cosa che sfocia inevitabilmente nell’angst e tu sei stata intelligente e bravissima a cogliere a tua volta questa particolare caratteristica e a eluderla regalandoci una Johnlock serena, divertente e dolce, pur con i momenti cupi di Sherlock che ci sono e ci saranno sempre. Stesso discorso vale per il rating che è azzeccatissimo, nonostante quei due non vadano a fondo nella scena di sesso (mannaggia a te, te possino!) e anche qui non era facile, né inserire una scena di sesso all’interno di una storia come quella che hai scritto, né tantomeno farlo senza che apparisse forzata o di troppo. Il prompt è presente, riconoscibile e gestito anch’esso in maniera furba, nuova e intelligente. Grazie per aver adottato (salvato) un randagio per strada che aveva bisogno di aiuto, piuttosto che cadere nel più banale e comodo cucciolo appena nato come forse il prompt poteva fuorviare. Sul serio, i miei complimenti più sinceri per ogni scelta che hai compiuto, perché sono state tutte assolutamente perfette.

Gradimento personale: 10/10 + 8/10 = 18/20
A me questa storia è piaciuta davvero tanto, non so se si era notato (lol). Sarà che forse sono abituata a leggere o a immaginarmi John e Sherlock avvolti da una nuvola di angoscia o comunque di sentimenti al limite del negativo, ma tu me li hai mostrati sotto un punto di vista completamente diverso. Ne parlavamo pochi giorni fa con Arabella: i personaggi di Moffat sono talmente estremizzati al massimo che, a momenti, perdono la loro umanità diventando dei robot quasi, delle caricature di loro stesse (sì, siamo fan di Doctor Who in epoca pre-Moffat e ancora non abbiamo perdonato quel panzone di aver rovinato il nostro telefilm preferito lol). Quello che tu hai fatto, invece, li ha resi (e ha reso Sherlock in particolar modo) più veri, meno personaggi e più uomini. Mi riferisco in particolare al signor Holmes perché tra i due è quello che, nel telefilm, è portato più al limite, rendendolo quasi un uomo privo di anima. Nel parlare proprio della tua fan fiction, Arabella, che è una studentessa di medicina e grande appassionata di letteratura inglese, ha tirato fuori tutta la sua cultura in merito raccontandomi chi era il vero Sherlock Holmes, l'uomo reale a cui Doyle si è ispirato per il personaggio di Sherlock. Era un medico e si chiamava Joseph Bell. Arthur Conan Doyle, anche lui medico, ci aveva lavorato e si è ispirato a lui perché affascinato dalle capacità deduttive che aveva Bell nel fare diagnosi. Era un sostenitore dell'importanza dell'osservazione attenta del paziente (la moderna semeiotica) per trovare indizi che portassero alla diagnosi ed era noto per prendere passanti e indovinarne solo con l'osservazione professione e attività recenti. Moffat ha tolto al personaggio del telefilm questa imprescindibile caratteristica, questo suo relazionarsi alle altre persone, questo suo essere umano, rendendolo invece il suo opposto, un sociopatico. Quello che hai fatto tu, invece, è un perfetto connubio delle due cose: hai saputo mantenere quel qualcosa di Sherlock che lo rende Sherlock, ma hai aggiunto un insieme di cose totalmente nuove e belle (che sarà l’aggettivo cardine di questa FF - tra poco capirai - lol) che lo rendono anche un uomo che si rilassa mentre lava il suo cane o ride se lo trova ai piedi del letto mentre lui sta facendo sesso con il suo compagno. Quindi davvero, grazie, perché Sherlock (e io con lui!) aveva davvero bisogno di questo svecchiamento e di questa po’ di pace. Qui di seguito ti incollo alcuni appunti che ho preso mentre leggevo la tua storia e che volevo riportarti nella recensione e, visto che sto blaterando da dieci minuti senza ancora averne inglobato mezzo, faccio prima forse a farteli leggere così, direttamente come sono. lol
 - “«Non mi stupirei se fra un po’ iniziassi a scrivere fanfiction sulla nostra vita quotidiana!»”
Aspetta Sherlock, aspetta. Prima o poi lo farà. E se non lo farà John, vai tranquillo che siamo già un numero considerevole di persone a farlo. lol
 - “In difesa dell’onore e della reputazione delle forze di Scotland Yard, il caso sul quale Sherlock e John erano stati interpellati era piuttosto contorto, riguardando un furto di obbligazioni, un paio di sicari messicani ed un inspiegabile pacchetto di fiammiferi, tuttavia non era nulla che non si potesse risolvere in un pomeriggio. “La classica e adorabile strafottenza di Sherlock Holmes! “Niente che non si potesse risolvere in un pomeriggio”. Lo adoro, sul serio. lol
 - “Un brivido gli percorse la schiena nel sentire le gocce di pioggia scivolargli insidiose fin sotto alla camicia, come carezze gelide.”
Bellissima descrizione. “Carezze gelide”, una poesia.
 - Il momento in cui, attraverso gli occhi di John, possiamo sbirciare uno Sherlock così “diverso”, così raro e unico, è una delle cose più dolci e belle che abbia mai letto. “Bello” nel vero senso del termine. E’ una scena davvero /bella/.
 - “Aveva avuto una casa e una famiglia. Sherlock lo aveva capito dal modo in cui non si era ritratto alle sue carezze, quasi fossero parole di una lingua un po' arrugginita ma familiare.”
Altra cosa /bella/. Un’immagine chiara, semplice e d’effetto che richiama immediatamente alla mente un concetto e lo spiega come si farebbe con un bambino. Una cosa più bella dell’altra in una sequenza perfetta e sempre in crescendo.
 - “«Ti vorrei ricordare che c'era anche un'altra cosa nel nostro appartamento che prima odiavi e poi hai imparato ad amare... »
Sherlock abbozzò con un sorriso.
«Te? »”
E con questo io posso definitivamente dire addio alla mia sanità mentale e al mio tentativo di ignorare il grumo di feels al centro del petto che sta trasformando tutto in lava fusa e bollente. Wow. Solo… wow.
 - “«Non è il nostro cane. È un cane. Non ci appartiene e non resterà con noi se non un paio di giorni, il tempo di risolvere il caso. Meglio non lasciarsi coinvolgere emotivamente. »
Aveva pronunciato quelle parole in fretta e con violenza, come se non si fosse trattato di lettere ma di sassi scagliati sulla superficie di un lago. Sherlock era sempre stato tanto bravo a ferire le persone che ormai a volte non se ne rendeva neanche conto, tuttavia in quell'occasione perfino lui comprese, dallo sguardo turbato di John di aver esagerato, perché dire che era meglio non lasciarsi coinvolgere emotivamente significava rinnegare quello che c'era fra di loro, qualunque cosa fosse.”
Chapeau. Freud non avrebbe potuto fare un’analisi migliore e Sherlock Holmes non avrebbe potuto essere più Sherlock Holmes che in questo passaggio. Il modo in cui lo hai descritto, hai trascritto le sue parole e spiegato il perché delle sue azioni… beh, i miei complimenti.
- “Sherlock reagì con lentezza – forse si era addormentato – cingendolo in un abbraccio, cedette ad un bacio svogliato, che si fece via via più profondo e intenso.”
*rumore di fangirl che batte le mani*
La cosa prima l’ho scritta appena iniziato a leggere il pezzo che ti ho citato e ora, che sono arrivata alla fine del paragrafo, con lo stramaledetto Esca accanto al letto, sappi che ti odio. Ma ti odio davvero eh. lol

NdArabella:
Perché questa valutazione è scritta al singolare? Semplice, perché a volte grey si fa trasportare dall’entusiasmo e io mi devo dissociare. Come avevamo previsto è arrivato anche il momento di procedere su binari non dico opposti ma paralleli.
La storia mi è piaciuta particolarmente e credo sia evidente dai punteggi assegnati per le singole voci accanto a quelli della mia socia. Tuttavia alcune cose che per lei sono elementi positivi per me sono stati motivo di tentennamento nella lettura e poi successiva valutazione.
Andiamo con ordine.
Per quanto riguarda stile e svolgimento mi trovo in linea con quanto scritto da grey. Concordo appieno con ogni singola parola da lei scritta. Non aggiungo altro non per pigrizia ma semplicemente perché come anche in tante altre cose mi ha tolto le parole di bocca.
L’attinenza al prompt è innegabile. Tanto il prompt assegnato quanto l’elemento fluff emergono lampanti fin dalle prime righe. Qui però iniziano le divergenze di opinione tra me e l’altra giudice.
Li shippo? Non li shippo? Dilemma delicato a cui ancora non so dare bene risposta. Devi sapere che ho letto tutti i romanzi di Arthur Conan Doyle prima di guardare la serie tv Sherlock della BBC e ciò che mi ha subito colpita è la profondità del legame che unisce i due protagonisti. Un’amicizia che è innegabilmente più di un’amicizia e vuoi per l’epoca in cui scriveva l’autore, vuoi per ragioni di caratterizzazione, rimane sempre in bilico su quel confine sottile oltre il quale si sfocia in altro. Ci sono infinite possibilità che rimangono inesplorate oltre quel confine e per me è proprio questo il bello. Li vedo e li ho sempre visti come una coppia che non è e non sarà mai una coppia. Facendo riferimento al telefilm, per la precisione, questo è ancora più evidente per me. Lo Sherlock del telefilm, quel peculiare e a tratti robotico “high functioning sociopath”, stona per me con l’idea di un amante tenero e passionale. Non riesco nella maniera più assoluta a vederli come una coppia realizzata. La tensione? Sì. Il potenziale? Sì. Il sesso? Già qui devo dire nì. Coppia fissa? No. Soprattutto non se la storia parte dal presupposto che siano già una coppia senza spiegare minimamente come sono arrivati a quel punto.
Ora interrompo lo sproloquio perché non vorrei che venisse percepito nel modo sbagliato. Qui si tratta solo di opinioni personali su un singolo elemento della storia. Ripeto, personali e discutibilissime, tant’è vero che il gradimento personale è stato inficiato solo in minima parte da ciò.
Ho trovato le interazioni tra John e Sherlock (Johnlock conclamato a parte) fantastiche. Dialoghi brillanti, svelti e che mi hanno catapultata immediatamente nel salotto di casa solo al 221b di Baker Street. Ho apprezzato particolarmente l’intro con il post sul blog di John e il battibecco nei commenti.
Notevoli anche le interazioni tra Sherlock ed Esca. Quando si dice pet therapy!

Recensore Junior
23/07/16, ore 20:42

Una storia molto dolce, scritta superbamente, i personaggi assolutamente IC!
Complimenti davvero, è stato un grande piacere leggerla. Sei molto, molto brava.

NewDark

Nuovo recensore
22/07/16, ore 12:02

Ciao! Eccomi che passo anche da qui.
Non conosco il fandom, ma il titolo mi ha già ispirato tantissimo. Essendo un'amante dei cani non potevo non intenerirmi davanti a questa storia. Non posso esprimermi sulla caratterizzazione dei personaggi, dato che non li conosco, ma mi sono piaciuti molto, una coppia interessante. Il caso è intrigante, l'inizio decisamente comico. La pagina del blog movimenta in modo scherzoso il testo, una nota decisamente piacevole.
Il finale è spettacolare, le ultime righe dedicate alla decisione di John di non rivelare niente a Sherock sono quasi poetiche.
Un mix tra divertimento e giallo davvero molto piacevole.

MadameT

Recensore Master
22/07/16, ore 09:01

Ciao, la storia è talmente carina che non potevo non fermarmi a lasciare due parole. Trovo innanzitutto vincente, e anche originale, il fatto di ambientare il tutto in una Baker Street in cui John e Sherlock stanno già insieme. Le dinamiche di coppia che si creano sono per forza di cose diverse da quelle che conosciamo, ma assolutamente credibili. Certo, il protagonista di tutto è il cane, più che John e Sherlock e ho apprezzato particolarmente la scelta di un plot con simili caratteristiche. Un caso con dei cani che scompaiono e un altro cane, spuntato all'improvviso, che entra nella vita di Holmes e Watson. Non potevano che dargli un nome particolare e "Esca" mi sembra perfetto, considerando chi è stato a darglielo... direi che era la scelta più logica da fare. Forse, però, quel che mi è piaciuto di più oltre alle divertenti scene di vita quotidiana, è il fatto che avere un cane in casa, porti a galla certi ricordi. A quanto pare, John sa di Redbeard (un po' lo invidio XD) e non può non rimanere indifferente di fronte alla dura difesa che Sherlock fa, tentando di proteggersi.

Sì, leggere questa storia è stato molto piacevole. Anche se, te lo devo dire, c'è una frase che mi ha inquietato: "aveva portato in dono ad Esca un osso, probabilmente avanzato da qualche autopsia." Ossi da un'autopsia? Ho letto bene? O.O Giuro questa cosa mi ha fatto venire i brividi, voglio dire ai cani si danno ossi di prosciutto, non ossa umane. Nel senso... nemmeno Hannibal darebbe al cane delle ossa umane. Cioè, posso capire che Sherlock venga caratterizzato come uno un po' strano, perché lo è, ma questo mi è sembrato esagerato...

Ma in ogni caso è soltanto un dettaglio, la storia è davvero piacevole.
Koa

Recensore Junior
21/07/16, ore 13:33

Bella one shot. Ho notato che nella storia hai utilizzato la coppia John-Sherlock già formata, preferendo concentrarti sul rapporto che si instaura tra il nostro consulting detective preferito e il nuovo quadrupede a Baker street. E', almeno a mio parere, una novità piacevole, dal titolo mi ero aspettata qualcosa in stile "io e Marley" con la presenza del cane che smuoveva la quotidianità portando i nostri piccioncini a confessare i loro sentimenti (XD). Ma vedere Sherlock che interagisce con un cane cercando però di non farsi coinvolgere è davvero divertente. Credo che accadrà qualcosa di simile anche nella quarta stagione, o almeno è quello che sospetto dopo aver visto le foto del Setlock con Benedict inginocchiato vicino ad un cane.
Ancora complimenti per l'originalità e l'inventiva.