Recensioni per
Nostalgia
di Manto

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/09/18, ore 19:25
Cap. 1:

Recensione premio per il contest "Raggio di Luna" 2/4

Ciao cara Laodamia!!
Eccomi qui con la seconda recensione premio per il mio contest sopracitato (ti anticipo che ho già scelto anche le altre storie da cui passare, ma che stasera non ho molto tempo e ho preferito leggere questa, che non è chilometrica^^)
E... niente, inizio con il dire che mi sono commosso un pochino, tanto per cambiare. Non conosco la storia di Ovidio, per ora, l'ho giusto sentito nominare, ma dato che tra non moltissimo tempo studierò letteratura latina non dubito che lo incontrerò prossimamente. Tu, ispirandoti alle sue memorie, hai deciso di raffigurarlo nel momento migliore del suo terribile esilio, ovvero la sua fine: come anch'egli spera, nonostante tutto, la nave nera lo riporterà a Roma, ma in realtà la nave è la morte, che tuttavia in questo caso giunge a liberarlo da un patimento ben peggiore: in questo, posso dire che la figura del poeta mi ha ricordato molto quella di Laodamia, seppur tu abbia paragonato l'eroina greca che tanto mi hai fatto conoscere alla moglie del poeta, Fabia, che nonostante sia rimasta in patria per motivi non chiari è ancora viva e presente nel suo immaginario.
È estremamente evocativa, inoltre, l'associazione che hai deciso di fare tra la stessa Fabia e la città di Roma, che pare considerata esattamente alla stregua di una donna amata, ma in questo caso da sempre. Entrambe sono presenti nel cuore interiore del poeta, che immagina in sogno, ogni notte, di rivedere l'amata moglie sotto il chiarore della luna e di ricongiungersi a lei tra il mare e la sabbia, tra il reale e l'infinito onirico: e poi, in ogni caso, Fabia scappa ugualmente da lui, in lacrime, trasportata da un vento tanto invisibile quanto forte, ed entra nell'abbraccio delle mura della Città Eterna che invece Ovidio non può far altro che immaginare e rimise da lontano, con nostalgia (titolo perfetto, tra l'altro...). Entrambe sono impossibile da ragioniere, per sempre, e sono unite da quel senso di ineluttabile che ricopre le loro visioni e i suoi desideri. Bravissima, bravissima davveor e ancora una volta, non posso davvero far altro che regalarti un posticino tra i miei autori preferiti e ringraziarti per aver scritto questa bellissime storie; adesso ho anche più voglia di leggermi anche cento pagine, purché siano scritte da te! ❤
Alla prossima,
mystery_koopa

Recensore Master
02/08/18, ore 11:15
Cap. 1:

Premio: Lo zoo di vetro, nel contest: Scegli il tuo premio! di Setsy
Mia carissima sveturata Laodamia, ma ecco l'orgine del tuo bel nome, che ammetto che non ricordavo, fin qui...
Già dalla fiction del contest avevo capito che calibro di scrittrice sei, e ti sei confermata, pur cambiando totalmente genere, anzi di più. Ovidio come personaggio è praticamente un'originale, eppure non hai dato di meno che nello splendido fandom di Black Butler.
Trovo tutta la tua intensità e prosa colta e ricca che mi fa dire "che bello, leggo questa storia" e non "devo".
Il paragone delle due amanti, Roma e Fabia, una che attende il poeta per accoglierlo in un abbraccio di marmo solenne e prezioso, l'altra di carne tiepida e giovane, è pazzesco. Raramente ho letto qualcosa di così convincente pensando a quanto alto è il paragone con l'opera originale, insomma, con i poemi classici: devi essera una vera esperta, perché si avverte - ed è questo che serve, per scegliere un tale argomento - tanta sicurezza. Una qualità che avevo già riscontrato nella fiction del contest, e che da gioia a chi legge la storia, perché è come aver acquistato un libro, non dubiti (o non si dovrebbe!) che l'autore sa da dove parte e sa dove arriverà. e anche il "come" lo fa , nel mezzo.
L'apparizione funerea della nave nera da i brividi; è la nave che lo conduce idealmente alla morte, giusto? come una regina, visto che tutti si devono inchinare davanti a lei
La città di Costanza la conosco, e devo dire che fa molta più figura nella tua storia,è diventata anch'essa parte del mito, come se fosse irreale
C'è un mix di stile d'epoca e del tuo, più ottocentesco, che risulta di una bellezza fatale: sarò rapita anche io, senza poter fare ritorno?
mi pare di sì...
L'esilio doveva essere una cosa orribile, in un modo che ora, nel mondo globalizzato, non possiamo più capire. Si potrebbe dire che sarebbe comunque una violenza, però - per fortuna, secondo me - non si è più attaccati davvero alla terra natia proprio con le radici, perché la consapevolezza di noi come centro della nostra eisstenza è diverso
Mi fai ragionare troppo, e con 38 gradi sono già fusa da sola
magnifica, come mi aspettavo da te*-*
grazie ancora della partecipazione, bella, un bacio
Setsy

Recensore Master
06/04/18, ore 22:42
Cap. 1:

Ciao Manto,
ci siamo sentite nella selezione Bleach per Se il nostro Destino è pioggia. Ti avviso prima ... questa recensione è ( anche) un premio per il Gioco di Pasqua indetto dal Gruppo Il Giradino di Efp su Facebook.
Finita la premessa, questa storia mi ha veramente colpito ( come spesso fanno i tuoi scritti sull'anticità e la mitologia. Non conosco Ovidio tanto bene, infatti la storia mi è parsa più chiara solo leggendo le note, ma grazie al tuo scritto molto molto introspettivo, sono riuscita a immergermi al meglio nella psicologia del poeta, nel suo profondo conflitto verso la donna amata e la città di Roma da cui venne esiliato.
Hai fatto come sempre un lavoro egregio. Bellissimo sia nel contenuto che nella forma. :)

Un saluto e alla prossima

Elgas
(Recensione modificata il 06/04/2018 - 10:45 pm)

Recensore Junior
24/10/17, ore 21:41
Cap. 1:

recensione premio per il premio XanaX - contest Situazioni XY

Che storia affascinante! Hai ritratto in poche righe un momento magico.
Dai lustro ad un magnifico poeta come Ovidio e le descrizioni che usi rendono onore anche all'immaginario delle Metamorfosi, nonostante tu ti sia ispirata chiaramente ai Tristia.
La tua grandezza è stata nella scelta di una figura vagamente delineata, quella della moglie Fabia di cui si sa poco. Ancor più triste è questa descrizione immaginaria del poeta che, in esilio, la ricorda vicino all'acqua scura immersa nella sua bellezza.
Si percepisce fortissima questa distanza, dove il ricordo è come un velo che lascia vedere un'immagine opaca e che ne impedisce il ricongiungimento.
Come al solito le tue storie sono profonde e dense di riferimenti illustri.

Recensore Veterano
07/05/17, ore 17:56
Cap. 1:

Ciao, mia carissima Manto ^^
Finalmente torno a leggerti, non vedevo davvero l'ora! Intanto voglio ancora ringraziarti per le bellissime parole che hai speso per la mia adorata Snowman, non mi sembra di essere riuscita a ringraziarti a sufficienza, quindi rincaro la dose uwu
E poi, mi dispiace anche non essere passata per Potnia, ma devo farmi una rilettura di tutto perché ho una pessima memoria, povera me <.<
Ma veniamo a noi! Non linciarmi, ma non conosco le opere di Ovidio... cioè, per sentito dire, ma non ho affrontato un indirizzo di studi che mi permettesse una vera e propria conoscenza dei suoi scritti. Quindi ti chiederai perché sono finita a leggere questa, ma sorvoliamo~
Sai già quanto ami il tuo stile e non credo sia necessario soffermarmici troppo~ 
Però devo dire che ho apprezzato il taglio molto onirico e vago che hai dato al racconto. Hai creato un'atomosfera che ho apprezzato molto e che non so bene come definire, perché forse mi sono lasciata troppo andare dalle tue parole per trovarne di mie per descrivere quello che la lettura mi ha trasmesso.
In ogni caso, per un attimo ho temuto di non sapere cosa scrivere nella recensione, eppure anche non conoscendo l'opera a cui fai riferimento si capisce e si percepisce questo senso di nostalgia e lontananza che prova Ovidio nei confronti di Fabia, del suo desiderio di rivederla e di tutto il dolore che questa lontananza provoca. Un'ignorante come me ha apprezzato davvero tantissimo e credo sia una gran cosa~
Davvero ottimo lavoro per essere riuscita a emozionare un'ignorante come la sottoscritta, che vive perlopiù di progetti e edifici in costruzione, ma la nostalgia che hai descritto, verso Fabia e Roma (tra l'altro la città in cui vivo), è reale e concreta, bellissima e sentita!

Beh, direi che ho vaneggiato abbastanza, perciò mi dileguo! Ma non prima di un abbraccione!

Un saluto e alla prossima,
Zenya_

Recensore Master
26/12/16, ore 15:43
Cap. 1:

Ciao e buon Natale!
Sono rimasta colpita. Sul serio.
Questa storia è meravigliosa.
Struggente, malinconica, tanto da farmi vedere la disperazione di Ovidio, i pensieri che si rincorrono nella sua mente, inframezzati dai ricordi.
Stupenda, tanto da non farmi trovare le parole…
So solo che non si può cominciare questa storia senza esserne catturati, senza proseguire fino in fondo. Non sono riuscita a interromperla, e non conta la brevità, non conta il tempo.
Conta questo stile. Questa è poesia.

Sembra un canto dedicato all’amore, alle immagini che si susseguono davanti agli occhi di un uomo solo, come se le avesse dinanzi.
Non ho fatto il Classico, sono ignorante, ma sento. Ho sentito questa storia, ho sentito ciò che trasmette.
Nostalgia non è solo un titolo, è la storia. Nostalgia è vedere Fabia, vedere Roma, chiamarle entrambe. Amarle entrambe. Lui che ne sente il richiamo come quello di una sirena, che si abbandona alla morte, sapendo di non avere altra scelta. O, forse, di non averne una migliore.
Perché la morte può riavvicinarlo a casa, al suo amore.

Grazie per questo piccolo capolavoro. Merita i preferiti, poco ma sicuro.
Ancora tanti auguri!

Recensore Master
21/10/16, ore 15:53
Cap. 1:

Ciao carissima!
Ci “leggiamo” un sacco di volte in questi giorni, ma siccome si tratta sempre di un immenso piacere, direi che non c'è proprio nulla di cui lamentarsi ;-)
Mi prendo (solo per questa volta, eh, non ti preoccupare) un piccola pausa da Potnia per commentare questa OS che, te lo dico sinceramente, è senza dubbio una delle più belle che mi sia mai capitato di leggere qui su EFP (ma anche in generale).
Lo struggimento di Ovidio è palpabile, oserei dire quasi materico, ti si appiccica addosso, e il lettore non può far altro che rendersi suo malgrado partecipe del dolore del poeta. Le descrizioni di Fabia – l'amata sposa che mai lascia i pensieri del protagonista – sono sublimi, tanto che ad un certo punto mi è parso di non leggere più un componimento in prosa, ma una vera e propria poesia. Anche Roma, la città immortale, assume quasi le sembianze di una donna tanto affascinante quanto crudele, nel suo continuo chiamare a sé e al contempo respingere colui che ha condannato all'esilio.
Solo la Morte può distrarre il poeta dal richiamo dolce ed infido delle sirene che gli avvelenano l'anima; la liberazione arriva con il lento incedere di una nave d'ombra che solca in silenzio il mare.
Un tempo (più lontano di quanto mi piaccia ricordare) sono stata anch'io una classicista, per cui non ho potuto far altro che apprezzare moltissimo tutte le citazioni – sempre bellissime e pertinenti – con le quali hai arricchito questo tuo straordinario racconto (che finisce per direttissima fra i preferiti).
Che altro aggiungere se non un ennesimo, scontatissimo, ma estremamente sentito e sincero “complimenti, ragazza”?
Non finisci davvero mai di stupirmi.
A prestissimo!
Un bacione :*

padme

Recensore Master
28/09/16, ore 10:01
Cap. 1:

Ma questa è pura poesia! <3
Ovidio è stato un grandissimo scrittore latino, uno dei migliori, e la sua fine ingloriosa avvolta nel mistero mi ha sempre intrigata.
Cosa lo ha spinto all'esilio, quale passo falso ha commesso verso il suo Augusto?
Ovidio brama Roma, la sua adorata, la città che continua a chiamarlo come una Sirena, a tendergli le braccia nella vana speranza di un suo ritorno. Queste personificazioni di Roma mi hanno sempre fatto impazzire e tu sei stata davvero bravissima a descrivere questa radicata malinconia, questo disperato bisogno di rivedere ancora una volta, solo una, l'amata terra.
Le parole da te scritte sono pura Nostalgia: per la patria, per l'amata Fabia, che indossa il nero ancor prima di esser vedova, sconfitta dalla consapevolezza di non abbracciare mai più il suo amato - bellissimo il richiamo Protesilao e Laomidia! <3
Giuro, mentre leggevo mi sembrava di leggere una storia scritta da qualche scrittore latino, avevo i brividi: ogni parola è puntuale, usata con maestria e minuzia, così forte da farti immedesimare totalmente nel poeta esiliato.
Un lavoro splendido, davvero! I miei più sinceri complimenti! ;)

Alla prossima,
V.
(Recensione modificata il 28/09/2016 - 10:03 am)

Recensore Junior
14/09/16, ore 16:26
Cap. 1:

Salve, Manto.
E' stato un piacere inaspettato scoprire questa tua storia, davvero.
Premetto di non aver letto "Tristia" e che quel poco che so di Ovidio deriva dalla scuola, ma non ho dubbi che anche senza conoscerlo, la tua storia mi sarebbe piaciuta comunque.
Parto quindi subito a farti i complimenti perché scrivi davvero bene.
Ma procedo con ordine:
prima di tutto, mi piace molto lo stile che hai usato: è musicale, poetico e dolce. Si percepisce chiaramente la malinconia data dall'esilio e dalla lontananza dall'amata ma non è soverchiante, cosa che apprezzo molto.
Allo stesso tempo trovo le prime parole della Fabia del sogno "Mi sogni, marito mio. Mi sogni, ma tornerai mai da me?" una stilettata al cuore che è magnifica. Hai trasmesso in poche parole tutto il dolore della separazione e ma poi sei tornata alla malinconia di prima, andando avanti con la narrazione e senza bloccarti sulla cosa.
Ed è stato bellissimo da leggere.
Il lessico che hai usato rende tutto molto più vicino all'epoca di Ovidio e più realistico e sta molto bene con il ritmo lento ma non noioso della storia.
Anche i riferimenti alla sua epoca (grazie per le note!) e come siano ben amalgamati nel testo, sono davvero ben pensati e realistici.
Infine, il finale è un po' inquietante, visto che la nave mi sembra più quella di Caronte che una che porti effettivamente a casa. Tuttavia, la sua descrizione (nave d'ombra), la paura delle Sirene e la gioia di Ovidio rendono la morte del poeta dolce e non tragica. Ed è una cosa bellissima.
In poche parole ho amato la tua storia, le tue descrizioni, in cui eccelli senza essere prolissa, la precisione e la cura che hai messo nello scrivere e tutto il dolce dolore (che faccio fatica a trovare in giro) che mi hai fatto leggere.
Grazie ancora per questa storia bellissima e complimenti!
Ciao!

Recensore Junior
25/08/16, ore 21:53
Cap. 1:

Stasera ho acceso il PC per dedicarmi al recensire.
E per prima sono passata da te perché non avevo mai commentato nulla e dovevo correre a L'Ultima notte del Mondo... Ma ho visto questa e ho deciso di fermarmi qui, in questo lido nostalgico e poetico.
Ovidio è anche per me uno degli scrittori latini migliori. Fra Heroides, Le Metamorfosi e Tristia, così come gli Amores, mi ci perdo. E potrei citarne ancora e ancora, ma non sono giunta per sbandierare il mio sapere e il mio amore.
Questa non è una storia. No, è pura poesia.
Con la delicatezza e la dolcezza che ti contraddistingue, tingi di colori tenui e delinei la tristezza più cupa del povero esiliato e il dolore della lontananza, la nostalgia di Roma, così grande, accogliente e anche crudele; e della sua moglie prediletta, Fabia.
Mi è piaciuto tantissimo il richiamo a Laodamia e a Protesilao, e anche quello diretto dei Tristia a Odisseo: si adattano perfettamente alla figura di Ovidio.
Che dire... Davvero complimenti, carissima indovina!
Continua così; a fare emozionare, piangere e non cambiare mai.
Un bacione,
La Leoncina.

Recensore Veterano
04/08/16, ore 19:24
Cap. 1:

Ciao Manto <3 È tanto che non ti scrivo qui, ma non potevo assolutamente mancare per questa perla di dolcezza che hai pubblicato. Sapere che mi hai dedicato qualcosa di così prezioso mi riempie di gioia! Come sempre rimango meravigliata dal tuo stile, sembra quasi che gli autori antichi che tanto ami ti abbiano avuta come allieva. ... sei la loro erede di questo tempo. Poetica, dolce, straziante, musicale, sembra di sentire davvero la voce di un aedo, o meglio, di una sirena quando so leggono le tue storie. Sei senza dubbio l'autrice più talentuosa che conosco neko-nee. Mi manchi, sento nostalgia per i tempi in cui potevamo vederci sempre. Non siamo in esilio noi, perciò vado avanti aspettando di rivederti. Ti voglio bene, continua così, a scrivere cose così straordinarie da sciogliere il cuore più duro. Amica, sostegno, sorella.... totalmente ricambiato, lo sai. Kisu, Flos Ignis

Recensore Veterano
04/08/16, ore 11:39
Cap. 1:

carissima, ma tu sai che c'è un romanzo meraviglioso, meraviglioso, sull'esilio di Ovidio? temo sia una delle cose più belle che io abbia mai letto. grazie per averci regalato i tuoi pensieri su questa storia, io un giorno vorrei scrivere la mia vera opinione su Luciano e Polla Argentaria, ma ho il terrore che i discndenti di entrambi vengano sotto casa mia a menarmi.
Un abbraccio
E.

Recensore Junior
04/08/16, ore 03:07
Cap. 1:

E brava Manto, che zitta zitta pubblica questa piccola perla. Anche se letta ad un orario a dir poco indicibile, non ho potuto che rimanerne entusiasta. Questo non è un testo in prosa, ma una vera e propria poesia che mi ha tanto ricordato i poeti elegiaci che amo.
Va subito tra le preferite, mi dispiace u.u

Almeno a te, buonanotte!

Recensore Veterano
03/08/16, ore 21:53
Cap. 1:

Ciao carissima
Dato che oggi ci hai deliziati con ben due aggiornamenti, ho voluto prima concentrarmi su questo lavoro, che è nuovo ed è auto-conclusivo, così, giusto per scaldarmi prima di arrivare al piatto forte.

Una cosa che contraddistingue i tuoi lavori, ed è una delle cose che più amo del tuo stile, è la poeticità del tutto.
Quando leggo una tua frase, una qualunque, emerge tutta la dolcezza, tutto uno stile poetico che non ho trovato in nessun altro autore.

E con piacere ritrovo anche quello stile un po' malinconico che già avevo trovato in altre tue storie. Una storia triste questa, densa d'emozione, che tu, con la tua bravura e con le tue descrizioni minuziose, riesci sempre a trasmettere.

Mi son letta tutta d'un fiato questa splendida storia. Anche se nel mio cuore, io vorrei leggere solo storie leggere, i cui protagonisti, nonostante le peripezie, riescono a trovare il proprio lieto fine, devo dire che son sempre più attratta da queste storie che hanno un retrogusto agrodolce. 

Quindi... grazie per averci di nuovo deliziato con una delle tue magnifiche storie. Questa finisce di filato fra le ricordate <3

Un abbraccio,
Shera♥