Che dire, se non grazie innanzitutto, sopra ogni cosa?
E’ un periodo ballerino questo, e so che ti devo -voglio- una risposta in separata sede. Che merita però d’essere degna di te a sua volta. E ti chiedo scusa se ancora abbisogno di tempo.
Regalo prezioso il tuo, già dalla dedica. Sapere che le mie storie per te possono essere un rifugio, in un periodo in cui ho meno fiducia del solito nelle mie parolette scarne, lenisce l’angoscia. Quindi, Fed cara, grazie davvero. Passando alla storia. Oserei dire silenzio solitudine buio chiusura camera ascolto. Meraviglia. Il graffiare della penna, la sola e unica compagnia di un buio desiderato –odiato. Hai creato un’atmosfera davvero unica e me ne complimento, sei entrata dentro un personaggio senza che se ne potesse minimamente accorgere, hai plasmato un’emozione, e non è da tutti. È una ninna nanna dolce, una filastrocca, un pianto simultaneo a un sonno agitato. Le parole sanno scorrere di verità, e sanno nascondersi sotto la pelle per rimanervi, piantare una tenda e non uscirne più. È tutto paradossalmente squisito e folle, come una donna che schiaccia ridendo sguaiata una cicca di sigaretta. È tutto pacato e circolare, ma accoglie sentimenti così sottili e puri da atterrire. Ti dico la verità. Non mi sento degna di essere la destinataria di questo sogno silenzioso e bellissimo. Non è retorica, mi sembra davvero troppo. La Dickinson, poi, ha su di me un fascino inquietante, di quelli ossessivo-morbosi. Nella tua storia tutto è scandito da un ritmo di pendolo triste. Costrutti simmetrici, lessico perfetto nella sua apparente essenzialità. Davvero, perdermi in questi tecnicismi mi sembra snaturare questo gioiello, e sapere che è mio e della mia Socia mi fa guizzare di una gioia schiacciata ma dirompente. Sono emozionata, non riesco a dirti altro, credimi. C’è una cascata dentro me e la voglia di rileggere ancora ancora ancora. Spero davvero tu possa percepire la mia allegria matta per questo tuo regalo. Bellissimissimo. Sono onorata. Lusingata. Grata.
Grazie, Fed. E, ti giuro, a presto.
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