Ciao e piacere di conoscerti. Ma quanto è bella questa storia? Io ho visitato Praga, e per un attimo mi è sembrato di tornare sul Ponte Carlo, a respirare quell'aria soffusa di magia. Ancora, leggerti è stato come immergersi in un racconto di antiche leggende, che l'incanto di quella città sa rendere così reale. Complice il tuo stile evocativo, ricco di un frasario e di un ritmo "all'antica" che aiuta a creare l'atmosfera. Siamo quindi in una taverna fumosa, dalla patina ispessita dal tempo, dove giunge il mormorio lento del fiume e dove uno strano quanto inconfondibile personaggio ci racconta il suo più recente e malinconico incontro. E qui il mondo delle antiche leggende praghesi si confonde con quello del Labirinto, e fin sulle rive della Moldava il re dei goblin continua a inseguire vanamente l'amore della sua vita intera. Qui le note si fanno struggenti, nel momento in cui si narra della ricerca dei due amanti sfortunati da parte del vodnik. La morte rapisce colei che il re continuerà ad amare probabilmente in eterno, e la cosa terribile è che sarebbe stato così in ogni caso, perché la donna amata dal re era mortale e la loro felicità sarebbe durata pochi anni. Non ci è dato sapere se la donna rifiuta l'amore del re perché non lo corrisponde o perché è consapevole del destino che l'attende. Il lettore partecipa in ogni caso delle stesse emozioni del vodnik che racconta con viva partecipazione e struggimento. Davvero una bella storia, ben scritta e capace di creare un'intera atmosfera utilizzando pochi dettagli. Sarà che io a Praga ci sono stato... mi hai fatto fare davvero un tuffo a ritroso nel tempo.

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