Recensioni per
Avere un nome
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
13/05/20, ore 21:28

Bellissimo questo componimento Alessandro :)
Mi ci rivedo tutto me stesso in quello che dici, anche farsi male da solo e che gli altri mi hanno fatto del male.
Facciamo bruciare per bene la fiamma dentro di noi, che poi un giorno si spegnerà, la cosa più bella è l'amore che abbiamo dentro e quello che ti trasmettono gli altri, anche per me è così :D

Recensore Master
14/03/20, ore 01:09

Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu.
Che vuol dire "Montecchi"?
Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome.
Che cos'è un nome? Quella che chiamiamo "rosa" anche con un altro nome avrebbe il suo profumo.
Rinuncia al tuo nome, Romeo, e per quel nome che non è parte di te, prendi me stessa.

Lo diceva lo stesso Shakespeare, attraverso Giulietta.
Un nome non è nulla.
Solo un modo per farti voltare, quando un uomo ti cerca.
Forse solo questo.
La nostra anima si eleva ben oltre, noi non siamo quel nome, né mai lo saremo.
Eppure, con esso veniamo identificati, ci identifichiamo, illudendoci.
Pura vanità, pura vacuità.
Un nome non è nulla.
Quanto hai ragione!

Grazie per la bellezza di questo componimento che è anche una splendida riflessione.

Recensore Master
27/05/19, ore 16:24

Questa composizione è davvero bella,particolare,diversa. Soprattutto mette a nudo la tua anima e già questo è un atto di forza. Questo acrostico riflette il tuo essere,ma fa anche pensare il lettore riguardo la propria identità. Poesia molto bella, vera, sentita e che trasmette molte emozioni. Il nome Alessandro dal mio punto di vista è bellissimo e non vi è un modo di portarlo, ognuno lo esprime con le sue sfumature dell'anima. Un saluto :)
(Recensione modificata il 27/05/2019 - 04:25 pm)

Recensore Master
17/05/19, ore 09:07

Caro Ale, complimenti per questo acrostico.
Durante la lettura ho percepito quanto fossero scelte con cura le parole, espresse in meniera profonda. Mi hanno davvero colpita.
Ora la sottoscritta non è nessuno, ma qualsiasi collegamento al tuo nome vogliano fare gli altri, semplicemente non devi darci troppo peso. Ciò che è importante è che sai tu chi sei e le persone a cui tieni e che tengono a loro volta a te. Almeno è questo il mio modesto parere, perché purtroppo viviamo in un modo a cui piace giudicare e criricare.
Complimenti per questo acrostico, sei stato molto bravo!
Alla prossima :)

Recensore Junior
15/11/18, ore 20:18

Bellissimo componimento e mi viene in mente di Shakespeare "un nome cos'è un nome...." Direi che é vero spesso i nomi datici non sono perfettamente concordi con il nostro volere...ma aimè spesso ci toccano e dobbiamo tenerceli..comunque una poesia molto arzilla e vivace nonostante l'argomento...buona serata

Recensore Veterano
04/04/18, ore 14:05

È davvero così brutta avere un nome poeta, ebbure anche quel sentimento così bello ha un nome si chima amore, ma ora mai ha tante di quelle sfaccettature che si è perso il conto. Un nome qualcosa che ci identifica in fin dei conti non è altro che un altra faccetatura della parola. Comunque se hai dei diffeti direi che scrivere non rientra tra quelli

Recensore Master
31/01/18, ore 13:08

Ciao Ale!
Tu dici di essere un debole, fragile e timido, invece io credo che con questo componimento hai dimostrato tutta la tua forza. Chi è così legato alla vita, infischiandosene degli altri e di quello che è stato in passato, abbia una forza interiore notevole, che non è da tutti. Le umiliazioni che hai subito ti hanno reso la persona che sei (una bella persona, perché chi scrive così bene affrontando tematiche tanto delicate, senza provare vergogna a metterci la faccia è per forza una bella persona!).
Quindi ti faccio i miei complimenti per il dono che hai della scrittura, ma anche per la forza che dimora in te.
Ps. Alessandro è un nome bellissimo che meriti di "indossare" ;)
Nina

Nuovo recensore
15/11/17, ore 14:31

Non ho parole per descrivere la bellezza di questo componimento! Wowowowowowow! Sai, mi hai fatto riflettere molto. Anche io non ho mai amato il mio nome, principalmente per motivi di musicalità. Mi chiamo Martina. Non sopporto le consonanti dure e marcate del mio nome. Tu mi hai fatto riflettere sul fatto che il nome rispecchi o meno la mia personalità. E sai una cosa? Non la rispecchia affatto. Martina, "dedicato a Marte". Marte, il Dio della guerra. E io che centro con la guerra, coi conflitti, con l'odio? Io la persona più pacifica e pacata di questo mondo, che non litiga neppure con sua sorella per non minare la pace famigliare. Credo nell'Amore e nella vita sopra qualsiasi altra cosa. E condivido il tuo animo un po' timido e riflessivo. Perciò ecco, se i nostri nomi dovessero essere il nostro "biglietto da visita", il mio, come il tuo, mostrerebbe una persona che non sono affatto.

Recensore Master
08/11/17, ore 01:42

ero rimasta incuriosita dal titolo, quindi da un bel po' meditavo di leggerlo!^^
meditazione assai singolare la tua, anche particolare se pubblicata qui, in un luogo (efp) dove puoi "ribattezzarti" altro grazie all'uso dei nick e alla "riservatezza"/anonimato che il sito offre....
premessa astrusa a parte, cosa posso dirti?
Alessandro deriva dal greco, e come penso tu sappia significa qualcosa come "colui che difende, protettore di uomini....." ma anche "che presta soccorso"; io lo trovo un significato bello e non vedo perchè non potrebbe essere adatto ad una persona come te, mi sembri un ragazzo gentile, qualcuno a cui un amico potrebbe rivolgersi in caso di bisogno.... a volte non occorrono grandi azioni di immane portata per "essere forti o di sostegno" ma anche, perchè no, piccoli gesti e attenzioni verso l'altro! ;)
passando alla riflessione dentro all'acrostico, quella sulla libertà: è pur vero ciò che dici, in un certo senso vincola chi siamo, il nostro nome ci da un identità in fondo.... forse un pochino ci plasma anche nel bene o nel male e se è vero che alcune persone stanno così bene dentro il proprio nome (non so se ti è mai capitato, a me sì, di pensare "cavoli lo sapevo che X si chiamava così, gli calza a pennello!") è anche vero che alcuni fai fatica ad associare nome a persona....
Ma! Ma io dico: quanto brutto sarebbe non avere un nome? uno qualsiasi? troverei brutto perfino che il mio gatto non avesse un nome figuriamoci una persona...
perchè a parte il fatto che altrimenti ci chiameremmo tutti così: "Oh tizio! Hei tu, mi porteresti il sale?" e verrebbero fuori imbarazzantissime conversazioni tipo: "sai, mi ha detto lei, che lui voleva fare questo e lei non voleva perchè voleva andare con l'altra e l'altra voleva andare con lei" e il non sense regnerebbe sovrano, il nome ci rappresenta nel mondo. ma non è un fattore totalmente negativo, ci siamo troppo abituati, forse perchè la mente dell'uomo è abituata a creare associazioni collegamenti e appunto dare un nome a qualunque cosa incontri.
sarebbe impossibile vivere senza nomi, non riusciremmo a capirci!;)
quindi ben vengano i nomi, soprattutto se fanno anche riflettere, soprattutto se creano componimenti così aggraziati e un poco ironici! ;)
alla prossima!
un abbraccio
Nala

Recensore Master
10/10/17, ore 19:23

Buonasera! Sono qui, con immenso piacere, per il ReviewForReview, e direi che il progetto fa il suo lavoro perché sono molto felice di essere arrivata fin qui!

Intanto, voglio dirti che hai una proprietà lessicale e metaforica stupenda, mi piace molto come scrivi e come componi, ti citerei anche delle frasi ma così farei prima a ricopiare tutta la poesia.

Anche a livello contenutistico penso che tu abbia espresso un bel pensiero, pur non condividendolo. Cioè, non ricordo benissimo dove lo avevo sentito, ma ricordo distintamente questo concetto secondo il quale senza un nome ad identificarci, a distinguerci dagli altri, saremmo esseri che non esistono, non esisteremmo, anche perché come fa ad esistere qualcuno che non ha un nome? Sarebbe come se tornassimo indietro nel tempo, dove non c'era la civiltà, quindi più che una prigione la vedo come una liberazione.

Il tema che hai portato ovviamente è interessantissimo e hai espresso le tue emozioni in modo molto nitido.

Che dire, quindi, bel lavoro, scritto bene, colpisce, bravo!

Karen.

Recensore Master
05/08/17, ore 21:38

Questa poesia è molto bella perché fa riflettere.
Le imposizioni genitoriali non sempre sono accettate dai figli.
Quando in realtà è l'esatto contrario di ciò che potrebbe essere.
Anche perché spesso e volentieri i nomi che ci vengono dati alla nascita sono il lascito ereditario dei nonni.
E non sempre questi ultimi sono particolari o belli oppure melodiosi.
Anzi risultano fastidiosi cacofonici e fin troppo comuni per i miei gusti.
Anche il mio , mi è stato dato attraverso questa caratteristica.
Mentre quello di mia sorella no.
È stato scelto liberamente.
Quindi ti posso capire.
E ti faccio i miei più sentiti complimenti anche perché hai espresso ciò che sento anch'io.
Ben fatto e alla prossima !

Nuovo recensore
02/08/17, ore 21:51

EFP è un sito pieno di storie, di poesie, di riflessioni di centinaia e centinaia di utenti. Si trovano scritti di qualità e scritti di qualità inferiore, è un grandissimo calderone di idee e di emozioni, espresse a volte male, a volte molto bene, come in quest'ultimo caso, tra l'altro. Però non mi era mai capitato di emozionarmi così tanto leggendo una storia pubblicata qui, in particolar modo una poesia, genere spesso rischioso e in cui è facile cadere nei "pensierini" e nel banale. 
Comincio dal lato tecnico-stilistico, che non ha bisogno di molti commenti: la grammatica va bene, la sintassi pure (in certi punti avrei fatto qualche scelta diversa, ma si tratta esclusivamente di gusto personale), il lessico è semplice ed è perfetto in questa sua semplicità. Ed è innegabile il tuo talento nella forma-acrostico, è un genere che ti riesce benissimo perché, avendone tu completa padronanza, fila naturalmente, e in questo rivela la sua potenza straordinaria. Questo vuol dire molto, gli acrostici forzati non sono una rarità (è anche per questo che personalmente non ho mai tentato di scriverne uno, non vorrei cadere nel banale).
Venendo al significato, comincio subito dalla frase Alessandro Agostini è solo un giovane che ama la vita, che rappresenta quello che è un po' l'asse verticale della tua opera: l'ho trovata di una dolcezza disarmante. Nella sua semplicità è una frase a dir poco meravigliosa. Quante volte ci ripetiamo che la nostra vita non va bene, che ogni singolo dettaglio della nostra esistenza dovrebbe essere diverso, e invece non urliamo al mondo che la vita è una meraviglia, nonostante sia complessa e non abbia un libretto di istruzioni, nonostante siamo piccoli e fragili in un universo sconfinato? In questo senso il tuo acrostico è un vero e proprio inno alla vita: ego sum, ego existo, per citare Cartesio (un po' impropriamente). Il problema centrale che affronti è però quello del nome: un tema non facile, dato che il nome è ciò che segna un po' l'esistenza di ciascuno di noi. Ti segnalo, a questo proposito, un libro che ha cambiato molto il mio modo di vedere questo argomento, che è Metagenealogia di Alejandro Jodorowsky. Parla proprio del potere che il nome ha nella psicologia dell'individuo e come lo condizioni nel contesto famigliare, ma magari per questo ci risentiremo in privato, se vorrai altri dettagli. "Alessandro" è un nome difficile, come lo è anche il mio -che, come sai, è affine al tuo come tipologia- e ha legato un destino indiscutibilmente complesso da tenere sulle spalle; è uno di quei nomi "pesanti" come sono anche i nomi della tradizione sacra (Maria, Giuseppe, Giovanni... c'è pure chi si chiama "Gesù" in certe lingue!) oppure quelli legati al dolore (Addolorata, Dolores...). Ogni nome porta con sé un destino. Ma non è detto che sia quello più evidente, nel tuo caso direttamente quello di Alessandro Magno: se andiamo all'etimologia, il nome significa "salvatore di uomini", ed è un significato bellissimo, non trovi? Ancora più bello pensare che gli uomini possano essere salvati proprio con la tua sensibilità, con la tua timidezza, con i tuoi versi: qui entriamo però in una sorta di meta-interpretazione che va oltre il testo, quindi scegli pure tu se accettarla o respingerla.
Il nome si rivela nella sua tragica necessità, eppure nella sua forza. Senza nome, chi saremmo? Dove saremmo? Cosa saremmo? Il nome in un certo senso ci dà vita: non mi ricordo più dove ho letto che ciò che è senza nome non ha vita, certo nella "Leggenda di Earthsea" della Le Guin il problema è trattato molto bene (in una cornice fantasy). Però, da platonico convinto quale sono, non posso che consigliarti, a questo proposito, il dialogo Cratilo: cos'è il nome? C'è un collegamento "metafisico" tra le cose e i nomi, cosicché il nome sottolinei intrinsecamente la natura della cosa? Oppure i nomi sono semplici etichette, nel senso che se chiamassi il "tavolo" "sedia" non cambierebbe nulla?
Insomma, la tua poesia-acrostico è un misto di tensione e di dolcezza che davvero mi ha scosso e che mi ha fatto riflettere molto.
Ti ringrazio e ti faccio tanti, tanti complimenti. Bravissimo.
A risentirci presto,

V. 

Recensore Master
17/05/17, ore 20:13

Come promesso, eccomi subito qui, in questa poesia. E' la prima che commento e recensisco, quindi sii clemente con me. Mi incuriosiva troppo vederti all'opera in un acrostico, perché è un tipo di scrittura che ho affrontato ma che non ho mai avuto il coraggio di pubblicare.
Molti lo definiscono un semplice gioco per allenare le abilità, ma c'è qualcosa di profondo che si mette a nudo quando si realizzano questi generi di lavori; e questo è uno dei motivi per cui io li evito.
Sei stato bravo, questo te lo dico fin da subito. Il tono ridondante di alcune frasi ti ha permesso di alleggerire i toni, rendere il testo più leggero e divertente, usando metafore azzeccate, profonde, ma mantenendole sempre su toni effimeri. Quindi si ha da subito il contrasto tra il contenuto profondo e lo stile scanzonato e "frivolo".
Hai trattato un argomento spinoso e cervellotico, con altrettanta machiavellicità(tanto per rendere il testo più facile ai lettori, eh?). Personalmente non è servito il grande spiegone finale, sei stato talmente bravo da far comprendere il tutto attraverso le righe.
Si nota quindi un secondo contrasto, ovvero quello tra l'Alessandro che Appare e l'Alessandro che è: la gente vede un qualcosa, un'immagine in cui tu/protagonista non ti rispecchi. Anche il gioco con il significato del nome è subito esaltato da stile e contestualizzazione: ciò che pensi di te e il modo in cui affronti la vita - questa ironia un po' pazza e assurda - entra in collisione con il valore storico che viene solitamente attribuito a tale nome.
Analizzando un po' più a fondo il dubbio "amletico" che esponi, ho rivisto praticamente l'ABC dell'esistenza umana: questa lotta tra l'essere e il divenire, tra l'apparire e il mostrare se stessi, tra il ciò che si è e il ciò che si spinge fuori. Ognuno di noi vive isolato dal mondo, in "competizione" con le aspettative che gli altri ripongono su di noi. Ed è questa lotta, questo inseguimento, che ci dilania dentro. Non sarebbe più facile non apparire e basta? Questo, però, ci farebbe anche smettere di essere. Le due cose sono strettamente legate tra di loro. Abbiamo bisogno degli altri, nonostante preferiamo essere "invisibili", vogliamo comunque esistere. E quindi, alla fine, bisogna scendere a compromessi. La vita è un continuo compromesso. Mi piace, però, che questo non impedisca al personaggio/a te di continuare anche a essere quello che sei, a di spetto di quello che viene fuori o di quello che percepiscono gli altri.
Il nome è il marchio, il primo modo di farci conoscere, e purtroppo è una scelta che spetta fare ad altri, quando ancora non sanno niente. Più che dire ciò che siamo, dice ciò che essi hanno sperato per noi, le loro aspettative su quello scricciolo che siamo alla nascita. A chi riceve il nome, il compito di rispecchiare o meno quelle idee e quei progetti di vita. Penso, però, che se toccasse a noi la scelta, forse non la prenderemmo mai: quale potrebbe essere il nome più adatto a noi? Se tu potessi scegliere, che nome ti daresti? Alla fine, che siano gli altri a scegliere il nome è un problema in meno per chi lo riceve, anche se poi ci devi fare i conti per tutta la vita:D
Non so se questa recensione avrà un senso, l'ho scritta di getto perché la tua poesia mi ha ispirato tante riflessioni insieme che ho voluto riportare così come sono nate, e forse non si è capito niente.
Poco importa. Sappi che la poesia, e l'idea soprattutto, mi è piaciuta. Complimenti!
Tornerò presto a cimentarmi con altri tuoi scritti, spero.
A presto!

Recensore Master
01/05/17, ore 14:33

Ciao Alessandro...sei un fenomeno con gli acrostici....bellissimo davvero...guarda mi hai commosso...un saluto e a presto

Recensore Master
10/04/17, ore 17:08

Complimenti, mi è piaciuta questa tua poesia, mi è piaciuta talmente tanto che l'ho riletta.
Che devo dire, mi piace il tuo modo di scrivere, lo trovo incredibilmente pulito, chiaro e incisivo.
Complimenti.

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