Buonasera, Luca!
Sono un sostenitore della saga cinematografica praticamente da quando frequentavo le scuole elementari, ho le VHS a casa e le custodisco gelosamente nella mia libreria, per cui leggere su Silente e di quel momento in particolare che apre tutta la saga è un'emozione più unica che rara.
Ho potuto notare quanto lo stile di questa poesia sia più diretto e spontaneo, con delle parole che ho trovato decisamente azzeccate per descrivere il carattere del giovane sopravvissuto e del momento, sicuramente molto intimo e genuinamente peculiare, anche per la grande segretezza nella quale avviene il tutto.
Posso percepire facilmente un buon tributo verso tutta la scena, con le lacrime di Hagrid far capitolino dai suoi occhi pieno di affetto e riverenza, Silente che parla saggiamente del destino di Harry e di quanto sia necessario che venga cresciuto coi Dursley, così come le paure di Minerva stessa espresse con un filo di scetticismo.
Il pregio di questo componimento è riuscire a confermare quanto quell'inizio sia cruciale per molte anime tra loro diverse, come esse siano tra loro vicine per evitare che il mondo cada sotto una scia e un'aura piuttosto negativa e legata al disordine e al caos.
Come disse Silente in quel frangente: "questo non è un vero addio, dopotutto".
E lo sappiamo benissimo, quanto Albus riuscisse a vedere oltre tante, tantissime cose e mostrare con maestosità la sua dolce saggezza.
Da potterhead, non posso che trovare grazioso e ben riuscito tutto questo istintivo insieme di versi che annuncia il trionfo della speranza verso il domani nonostante tutto il sangue versato e il dolore della vita e della separazione tra persone tra di loro unite, che hai trattato con molta sicurezza e naturalezza.
Un abbraccio,
Watashiwa |