Ho letto questa fic assaporandola con calma, gustandola senza fretta.
Mi piace molto il tuo stile senza fronzoli. Le descrizioni sono pulite e rendono la scena vividissima, rendendo il lettore assolutamente partecipe dell’azione, senza appesantirla o rallentarla. E mi sono immedesimata in Zoe, lo dico senza pudore, cercando di non farmi influenzare, cercando di astenermi dal dare un giudizio morale sulle sue azioni.
Le scene di vita domestica, la descrizione del rapporto coniugale mi ha strappato più di un sorriso, perché sei riuscita a renderlo realistico, così tanto che mi è sembrato di avere davanti agli occhi dei flash di vita vera (sono sfortunatamente dotata di fidanzato narcolettico e so perfettamente cosa significhi finire a guardare un film da sola con qualcuno che ti russa sulla spalla u.u ). Insomma, ho ritrovato tanto realismo nella loro quotidianità, nella sicurezza di un rapporto solido che in un certo senso si è assestato, consolidato, che pure è appagante ma che pecca nella sua monotonia, nella sua ripetitività.
Mi sono chiesta chi fosse il marito, e ammetto di aver pensato al piccoletto. Ce lo vedrei come insegnante di Judo, ce lo vedrei a collaborare nelle faccende domestiche e in certo senso, in un altro universo anche a mostrarsi rilassato e soddisfatto accanto ad una donna che ama. Il riferimento alla sua adolescenza sregolata e travagliata poi, ha fatto scattare l’alert “è Levi! È levi!!”. Ma tu continuavi a nasconderci il suo volto e io ho cercato di zittire la vocina nella mia testa e godermi la lettura. Volevo immedesimarmi in lei, godermi insieme a Zoe la sua fuga, volevo assaporare con lei il gusto del proibito, l’evasione, l’emozione e a quel punto l’identità del marito ha perso ogni importanza. Se ci sono riuscita senza alcuno sforzo è tutto merito del tuo stile e della tua abilità.
Lo scambio pungente, sagace tra i due prima nel bar e poi nell’ascensore è stato elettrizzante. E poi la scena in camera, seducente eppure elegante, mai volgare. Davvero ben scritta, complimenti.
E al risveglio di Zoe, quando si scopre sola nel letto, soddisfatta e neppure sfiorata dal rimorso per ciò che aveva fatto, ecco lì sono sorte delle perplessità e un lieve senso di delusione. Perché insomma, era una scelta consapevole, voluta e cercata, eppure da donna non riuscivo a spiegarmi come si potesse tradire un buon marito, un marito che si ama, così, senza provare neppure un briciolo di rimorso, di senso di colpa. Delusione e perplessità, dicevo, che si frantumano nella scena successiva (insieme al setto nasale di Levi) quando lei piomba come un pachiderma nel bagno e ci sveli che è lui, il marito ignoto. E mi è sfuggito un sorriso compiaciuto. Perché sì, ad un certo punto l’avevo intuito, ma poi sei riuscita a farmelo dimenticare, a trascinarmi nella narrazione. Ed è così bello questo gioco di ruolo, così tenero persino da parte di Levi assecondare questa sorta di recita. Perché è qualcosa di più che una semplice messinscena, era per lei un bisogno e lui l’ha capito e l’ha assecondata. Si è lasciato trascinare, si è immerso nel ruolo e li ho trovati così dolci, così complici che li ho amati.
Insomma, ormai avrai capito che questa one shot mi è piaciuta davvero tanto.
Bravissima.
Ps resto ancora in attesa dell’altra, della tua long. Non farmi aspettare troppo T.T |