Eccomi qui, ciao!
Ho scelto la tua storia leggendo dall'introduzione il fatto che partecipasse a un contest di cliché. Sono forse la persona più atipica, ma io li apprezzo molto e volevo vedere come tu, in questo caso, riuscissi a realizzare un cliché molto "banale" come l'amore tra la sfigata e il quarterback bello e popolare senza, appunto, cadere nella banalità. Direi che il lavoro che ne è venuto fuori è pieno zeppo di cliché (il ballo alla fine della storia, le tre oche bellissime come antagoniste, il salvataggio da una persona molesta ecc) ma non è affatto una storia banale. E non lo è, per la sincerità dei personaggi. La caratterizzazione di Aaron e i motivi che portano i due ad avvicinarsi sono profondi e veritieri. Danno alla storia una qualità che la diversifica nonostante le basi per cui essa nasce. Ti faccio i miei più sinceri complimenti. Le conversazioni sono ciò che più mi hanno colpito, perché non è facile (per quanto lo possa sembrare) far conversare due personaggi, farli conoscere e dar loro un senso. La brevità della storia, infatti, mi aveva fatto subito pensare a qualcosa di troppo sbrigativo, invece ho dovuto ricredermi. L'essenzialità della storia non ha peccato di superficialità. Ogni scena ha il suo compito, non c'è nulla di superfluo e tu, narrandoci la storia diMira e Aaron non ci hai mostrato solo in superficie, ma ci hai fatto addentrare nel profondo dei loro esseri. Brava.
Se avessi dovuto giudicare questa storia per il contest a cui partecipi, direi che di cliché ce ne sono a sufficienza. A tratti, durante la lettura, mi è sembrato di vedere una commedia romantica americana e siccome io le adoro, non posso fare altro che complimentarmi anche per questo.
Detto questo, ora vorrei porti alcune correzioni. Ho trovato durante la lettura sia degli errori di battitura, sia degli errori di concordanza dei tempi. Spero non ti dispiaccia, ma sono certa che sia meglio che te li faccia notare piuttosto che fingere ipocritamente che non ci siano! Anche perché hai un ottimo lessico e hai un buono stile di scrittura, queste mie correzioni possono soltanto migliorarti ancor di più!
- Non che lui sembrava intenzionato a qualche tipo di discussione, anzi. - non che lui sembrasse intenzionato a qualche tipo di discussione, anzi. (vogliono il congiuntivo tutti i verbi che esprimono opinioni e considerazioni personali: sembrare, immaginare, supporre, ritenere ecc)
- l’unico guaio era rimanere lì l’automobile. - l'unico gaio era lasciare lì l'automobile. (il verbo rimanere stona col senso che volevi dare alla frase. In questo caso Mira non rimane lì l'automobile, ma la lascia.)
- percorse qualche centinaio di metro - di metri. (Errore di battitura)
- Poteva immaginare cosa andava a fare, di notte, nel boschetto degli innamorati - poteva immaginare cosa andasse a fare[...] (anche qui, congiuntivo per le opinioni, considerazioni personali)
- Alcuni ritenevano che certe zone più isolate erano tenute d'occhio dai fantasmi - alcuni ritenevano che certe zone più isolate fossero tenute [...]
- «Adattati alla mi età» - qui non ho capito bene cosa volessi intendere e ho pensato che in realtà volessi dire qualcosa come «Adatti per la mia età» perché Phoebe è più grande di dieci anni di Mira, che le ha appena dato della "preistorica" per aver usato la parola "gnocco". Correggimi se sbaglio, ovviamente.
- era difficile stabilire quali boschi e foreste erano migliori per le loro escursioni - quali boschi e foreste fossero migliori[...]
- in boschi sconosciuti e foreste pieni di pini e abeti - piene.
- facendo sempre più kilometri - chilometri.
- Ma ho sempre creduto che lei, tornando da lavoro, sarebbe stata troppo stanca per occuparsi... - ma ho sempre creduto che lei, tornando da lavoro, fosse troppo stanca per occuparsi [...]
- cercò i riparare alla bell'e meglio - cercò di [...]
- pensò velocemente se le conveniva scappare a gambe levate in una direzione qualsiasi o vedere se lui se ne andava per i fatti suoi - pensò velocemente se le convenisse scappare a gambe levate in una direzione qualsiasi o vedere se lui se ne andasse per i fatti suoi.
- «La dico perché se io mi fossi fatti» - fossi fatto.
- lo vide immediatamente sebbene tutti, e proprio tutti, avevano un fisico statuario - sebbene tutti, e proprio tutti, avessero [...]
- «Non avrai mica pensato che lui prova qualcosa per te?» - che lui provasse qualcosa per te[...]
- Era stata Phoebe a convincerla a partecipare a quella sera - serata.
-«Ha detto che mi ringraziava, perché passando del tempo con me tu potevi capire la differenza tra noi due» - perché passando del tempo con me tu hai potuto capire la differenza tra noi due.
- Tuttavia sapeva che se mostrava la sua paura, il suo sconforto o le sue insicurezze agli altri, sarebbe stata oggetto delle pressioni altrui - tuttavia sapeva che se avesse mostrato la sua paura, il suo sconforto o le sue insicurezze agli altri, sarebbe stata oggetto delle pressioni altrui.
- Un giorno chiese a Ted Buttler se era capace di trovare altre parole che facessero rima - se fosse capace di trovare altre parole che facessero rima.
- abbiamo parlato qualche minuti fa - minuto.
Mi sembra di averteli elencati tutti (e perdonami l'elenco). Ti rinnovo i miei complimenti perché non è assolutamente semplice scrivere di proposito una storia di cliché ma tu hai fatto un lavoro egregio. Inoltre la storia è molto molto carina ed è impossibile non affezionarsi a Miranda e Aaron.
Ti abbraccio,
VenerediRimmel (Recensione modificata il 02/09/2016 - 02:58 pm) |