Sono un po' in ritardo, lo so, ma l'ho notata solo adesso, sorry. Allora, è una bellissima fanfiction e mi è sembrato di essere al posto di Ian. Hai tratteggiato benissimo i suoi pensieri e soprattutto quello di Marc da un punto di vista un po' diverso da quello che tutti si aspettano. Bello, complimenti.
Leggendo la tua nota dell'autrice mi é venuto da ridere perchè anche io ho fatto una Etienne x Henri.
Comunque, spero che ne scriverai altre. Un kiss

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Quanto dolore in così poche righe. Ma a noi l'agnst piace, se no non ameremmo Hyperversum.

Mi è piaciuto tantissimo come hai reso i pensieri di Ian, hai reso l'idea di quanto essere genitore debba essere difficile e pesante e di come debba essere terribile fare da spettatore alla vita che si ha creato. Perché per quanto un genitore possa dire o imporre o insegnare a un figlio, tutto quello che potrà fare sarà solo guardare... così come Ian può solo sperare che le ali di Marc non brucino dopo essersi avvicinato troppo al sole.
Sono un po' commossa. :')

Complimenti,
Hope

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È lo sfogo di un padre che vede suo figlio buttarsi in un amore impossibile e si riconosce in lui. Normale che si preoccupi e voglia salvarlo dall'abisso, ma è chiaro che i consigli restano spesso carta morta. Marc segue il suo destino, mentre Ian, come fece Daniel molti anni prima, dovrà solo essergli vicino e lasciarlo volare via. E se il destino è la caduta...dovrà essere pronto a raccoglierlo, senza abbandonarlo mai. Lo fece Daniel e ora tocca a lui.
Scusa le smancerie, ma il senso è che ho apprezzato la ff e spero di ritrovarti presto
Ciao
K

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