Recensioni per
Poesie di un perdente
di Watashiwa

Questa storia ha ottenuto 100 recensioni.
Positive : 100
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/10/17, ore 07:00
Cap. 5:

Ciao!
Dovevo assolutamente riprendere con questa raccolta, troppi, troppi mesi di sospensione.
Con questa poesia hai espresso il concetto dell'onirico che incontra anche la sua avversaria, vale a dire la realtà, con al centro una persona che si ritrova a fare i conti con il passato ma lottare per il presente, visibilmente importante più che mai.
Il sogno può essere tante cose nella sua intera accezione: un nascondiglio, un rifugio, un mondo parallelo nel quale evitare di perdere qualcosa di caro per sé, un qualcosa che in fin dai conti è sfuggevole in quanto è parte della vita che si respira, semplicemente si vive.
Nei momenti difficili si tende a rendere certi incubi travestiti da sogni come linfa per poter andare avanti con l'illusione che sia tutto per il nostro bene, ma se in fondo si è attenti alla propria persona, si arriva alla conclusione più giusta e ci si salva con le proprie volontà.
È tutto accennato con una delicatezza che fa il giusto rumore, con quel "apparenti deliri" a confermare la trappola nella quale si potrebbe cadere in condizioni più disilluse e forse più infantili, probabilmente.
Se la poesia precedente era una crescente cascata di sensazioni che portavano al passo successo dell'esistenza, questa è più che altro un percorso con una singola persona che lo attraversa e ad una certa scorge un ponte, che può rappresentare la transazione tra finzione e realtà, quindi l'oggettività dei fatti.
È la persona a scegliere se attraversarlo, stare in una parte o in un'altra e scegliere cosa fare di sé, giusto?
La schiettezza è una caratteristica piuttosto articolata da gestire, eppure in ogni dimensione è presente una rappresentazione specifica e ampia per dare visione dei vantaggi e svantaggi dell’insieme… hai composto e creato una poesia che incoraggia a vivere con le proprie mani e a rendere i sogni quasi delle ambizioni piuttosto che dei rifugi di cartone e non è una conclusione affrettata o banale, anzi.
Bisogna semplicemente arrivarci sbattendo varie volte la testa e capire l’antifona… un’antifona che resta e rende più saggi e forti rispetto a prima!
Molto bravo come ti avevo lasciato :) ci leggiamo alla prossima!

Recensore Veterano
04/08/17, ore 16:28
Cap. 5:

Hey, ci ritroviamo di nuovo e mi fa molto piacere.
Ammetto che ho trovato questa poesia estremamente personale, hai descritto delle emozioni che per molti anni ho provato.
Purtroppo ci si rende conto che la realtà non è come vorremmo, o meglio, questa riflessione è ancora più brusca per chi tende ad isolarsi e ad affidarsi più ai sogni e alla propria immaginazione. 
È un risveglio amare, solitamente, perché non è un qualcosa che si è subito disposti ad accettare; vi sono poi tanti aspetti che hai sottolineato nella poesia che mi sono piaciuto molto, in particolare all'inizio, un collegamento con il mondo esterno.
Qualcuno che ti vede assente e che non capisce quello che pensi, è una sensazione che quasi tutti abbiamo provato e io mi sono rispecchiata molto nei tuoi versi perché lo faccio costantemente, anche adesso che sono un poco più grande. ​
Si sta che il risveglio è inevitabile, ma non credo sia una debolezza cercare dei rifugi - anche se questi non sono reali. Ovviamente bisogna sempre rendersi conto di come si vive e quanto ci si isola. 
Il finale è molto malinconico, peró è un motivo in più per farmi piacer questa poesia.
Davvero, complimenti! 

Nuovo recensore
01/12/16, ore 13:02
Cap. 5:

In questa poesia c'è il desiderio di dimostrare quando non è saggio rifugiarsi in un sogno perché causerebbe una perdizione totale e un dolore perenne e perpetuo.
E il sogno può sicuramente riferirsi sia alla componente più fantasiosa e onirica sia ad un'ambizione che può colpire la vita di tutti i giorni e rivelarsi poi un grande buco nell'acqua...o almeno ho avuto quest'impressione, detto francamente.
Essere assenti è senza dubbio normale e capita spesso per chi sta crescendo o comunque non si sente forte da dare fiducia agli altri o rapportarsi con la gente perché non se la sente e non riuscirebbe a manifestare se stesso, chi per introversione o per indifferenza nei confronti di tanti aspetti.
I sogni sono necessità di cui abbiamo bisogno per dare forza alla nostra esistenza ma alcuni sono così velenosi e come delle strade senza uscita, sembrano andare nel profondo donandoci qualcosa di bello e magnifico ma plastico e quasi ovattato, direi anche troppo.
La citazione finale integrata alla poesia arricchisce ancora di più quello che hai scritto e la morale implicita che ne scaturisce fuori.
La parte finale che spiega come alzarsi per incontrare un nuovo giorno sia essenziale alla base per vivere e sentire la propria anima più forte, rinvigorita ogni volta che si deve affrontare un nuovo capitolo del percorso personale.
Inoltre, la questione dei sogni, del rifugiarcisi per un attimo e poi uscirne dopo una lezione mi ha ricordato (ma penso che sia una cosa mia) molto del concetto presente in Alice attraverso lo specchio perché, nonostante non ci sia quella illogicità e senza senso generale, in realtà percepire poi quel senso di introspezione personale e di differenza rispetto alla realtà e ai suoi paradigmi.
Un lavoro raffinato, più riflessivo di quello che può sembrare.

Recensore Master
23/10/16, ore 15:55
Cap. 5:

Salve! Mi sono fatta attendere molto, lo so, ma I can do it.
Penso che anch'io concorderei se qualcuno mi dicesse che in passato sono stata assente, soprattutto mentalmente parlando perché ho spesso la testa da un'altra parte, ma anche in senso di non essere di alcun aiuto al prossimo, pensando un po' più a me stessa che agli altri. Ma, come dico sempre, i temi che tratti possono essere riconducibili a tutti, o perlomeno alle persone sensibili e volendo un po' introverse come noi.
Ecco un'altra cosa in cui mi rispecchio: il fuggire e il volersi in qualche modo allontanare dalla realtà che circonda. Un po' il motivo che spinge molti a vedere anime, leggere in generale o comunque appassionarsi a saghe di fantasie, in mondi così belli e così lontani dalla realtà che viviamo ogni giorno e che spesso si può trovare insopportabile. Universi che ci risucchiano letteralmente, facendoci dimenticare i problemi che abbiamo per quelli che possono essere minuti come ore, dipende da quanto riusciamo appunto ad allontanarci prima che qualcuno ci ritrascini alla vita reale.
A volte i sogni possono essere piacevoli, sì. Capita spesso di risvegliarsi da un sogno e, seppur non lo si ricordi lucidamente, sentire addosso tracce di felicità. È un po' questa la meraviglia dei sogni, infatti: quando li vivi sembra tutto così vivo, ma bastano pochi secondi per dimenticare tutto, per risvegliarsi dal mondo che la nostra mente ci crea. Per questo concordo con te sul non doversi affidare ai sogni, perché sono un'illusione piacevole in cui cullarsi per qualche ora, ma poi si deve per forza tornare al mondo reale. Un esempio stupidissimo sono io che l'altro giorno ho sognato di alzarmi dal letto e trovare magicamente sul davanzale una cosa che avevo perso e mi serviva, ero felicissima, poi mi sono svegliata e sul davanzale non c'era niente. Ovviamente, ci ero rimasta un po' male perché non avendo capito che si trattava di un sogno ero convinta di averlo trovato davvero! Oppure, in un altro sogno, ero amica con persone che nella realtà non mi calcolano, non per cattiveria ma per mancanza di feeling e occasioni – e, a quanto pare, al mio cervello stanno simpatiche. Non ci ho mai pensato, ma effettivamente ogni volta che succede è sempre in positivo, quindi le “anime” delle persone sono in un certo senso emotive, o comunque calme, come hai detto tu.
La frase finale, come il resto della poesia ma quella più di tutto, apre un buono spunto riflessivo in merito all'argomento che, non sapendo che altro dire, ho cercato di analizzare sopra – infatti ti chiedo scusa se questa recensione è un po' strana, ma ho preferito così, piuttosto che ripetere sempre le stesse cose, tipo che hai fatto un ottimo lavoro come al solito nell'esprimere le tue emozioni.
Alla prossima!
-H.H.-

Recensore Master
01/09/16, ore 14:37
Cap. 5:

Buongiorno!
Una poesia molto leggera quanto forte e devastante. Una disillusione che porta a stordimento, a non credere più in questo mondo falso e riparatore, un mondo nel quale è bello perdersi ma è difficile uscirne, non potendo vivere la vita che è ben più complessa.
Ottimo lavoro come sempre. Complimenti e alla prossima poesia.
-Bigin

Recensore Veterano
01/09/16, ore 10:26
Cap. 5:

Ciao Watashiwa,
dunque un viaggio attraverso i propri sogni, alla ricerca di un nuovo te stesso, che si alla fine si trasforma in un brusco risveglio di disillusione,
ma anche in un nuova ripartenza, alla ricerca della felicità. Corretto?
In ogni caso un ottimo lavoro, molto introspettivo e riflessivo allo stesso tempo.

Un abbraccio

Luca