Recensioni per
I hate that I love you
di eleCorti

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/01/18, ore 20:50

Recensione premio del contest "Festa+Alcol=Guai!" indetto da _Hermit e valutato da missredlights sul contest di EFP


Se solo ci fosse stato un pezzo così, e invece quei due sempre a farmi penare! Li ho trovati molto IC con i loro pensieri, le loro azioni e i loro sentimenti, anche perché si sono sempre amati quei due. Anche quando lui stava con Fuka e lei con Naozumi. Due stupidi, guarda!
La cosa carina di questa storia è che li hai messi insieme alle superiori, quando invece nel manga lui è in America. Scritto pulito, senza errori e con una scorrevolezza tale che mi sono ritrovata a leggerla tutta d'un fiato.
Adorabile il professore che fa da galeotto per il loro amore. Sant'uomo! Sempre un piacere passare a leggere una delle tue storie.
Un abbraccio
missredlights


Questa recensione fa parte del 10.000 Recensioni in un anno indetto dal Giardino di EFP

Nuovo recensore
02/11/17, ore 03:41

Questa storia e bellissima😍😍😍due caratteri così diversi ma così uguali allo stesso tempo!!!! Ecco la prova che l'amore puo superare ogni barriera:odio gelosia ecc. 😍😍😍

Recensore Veterano
18/12/16, ore 21:35

[Valutazione del contest It's too cliché - Seconda edizione]

Titolo:

Onestamente il titolo non mi convince molto, innanzitutto per l’uso dell’inglese (in generale non mi piacciono i titoli in lingua straniera senza altro motivo del “perché così suona meglio”), e poi non mi è sembrato granché originale.
Tuttavia riassume molto bene la trama, e inoltre consente al lettore di capire fin da subito cosa aspettarsi dalla storia che andrà a leggere.



Uso del cliché:

Il cliché è stato rispettato in ogni suo punto, ma avrei preferito un passaggio più graduale dal non sopportarsi iniziale alla dichiarazione finale: gran parte di quest’evoluzione avviene in due pomeriggi consecutivi, e una manciata di ore di lavoro mi sembra un po’ poco per mettere da parte quasi tre anni di antipatia reciproca.



Caratterizzazione dei personaggi:

La caratterizzazione di entrambi i tuoi protagonisti (Akito in particolare), purtroppo, presenta alcune lacune piuttosto evidenti.

Partendo proprio con Akito, subito all’inizio dici di lui che “era un donnaiolo di prima categoria che – nonostante ciò – era amato da tutti, persino dagli insegnanti”. Ora, essendo una AU (a proposito, devi cambiare le note della storia, perché questa non è una what if / future!fic ma proprio una Alternative Universe in quanto la storia del canon è come se non fosse mai esistita) il “donnaiolo” potrebbe quasi starci, anche se lo trovo comunque molto strano, perché in fondo sappiamo che Akito è molto affascinante e non sarebbe inverosimile se, in un contesto diverso dall’originale, decidesse di “lasciarsi un po’ andare” con le ragazze… però sottolineare che “per lui non esistevano ragazze che non cadessero ai suoi piedi” mi sembra decisamente eccessivo.
Quello che invece proprio non torna è la seconda parte, “amato da tutti, persino dagli insegnanti”: è un dato di fatto che Akito non è mai andato d’accordo né con la scuola né soprattutto con gli insegnanti, perché il suo carattere orgoglioso, testardo e indipendente lo porta continuamente a scontrarsi con le “figure di potere”, soprattutto quando non le rispetta come persone o quando ritiene di aver subito un’ingiustizia.

Successivamente invece ritroviamo l’Akito di sempre, quello silenzioso e dallo sguardo “profondo e intenso, malinconico e triste”, che fissa Sana senza dire una parola, facendola rabbrividire.

Sana che è felice della notizia di questo lavoro di gruppo, e questo è proprio da lei: è una ragazza solare ed estroversa, quindi è naturale per lei pensare che lavorare in compagnia renderà il compito più piacevole.
È da lei anche lamentarsi in modo un po’ infantile col professore, per tentare di convincerlo a trovarle un altro compagno di lavoro… dopotutto è sempre stata una ragazza senza peli sulla lingua.

Non mi è invece piaciuto il punto in cui Sana sostiene che “se Akito e Fuka fossero rimasti da soli, lui ne avrebbe approfittato e le avrebbe spezzato il cuore”: nonostante le apparenze Akito è un ragazzo molto sensibile, e non è il tipo da giocare con i sentimenti delle persone.
Posso capire che questo è il punto di vista di Sana e quindi è molto soggettivo, ma se non spieghi cosa l’ha portata ad avere un’opinione così bassa di lui il lettore si trova giustamente perplesso da quest’affermazione.

La brevissima discussione che Sana e Akito hanno al termine del primo paragrafo lascia intendere chiaramente tutto l’astio che provano l’uno nei confronti dell’altra, ed essendo due tipetti con un bel caratterino la scena è decisamente verosimile.


Nel secondo paragrafo entrano in scena sia Rei che la mamma di Sana, ed entrambi sono caratterizzati piuttosto bene: Rei è sospettoso ed estremamente iperprotettivo con sana, e la signora Kurata è la donna eccentrica che conosciamo bene.
Trovo però eccessivo l’interrogatorio di lei, in particolare che chieda ad Akito se intende sposare Sana: tra i due è Rei quello più protettivo mentre la mamma di Sana tende ad essere più indulgente (ricordiamo che, dopo che Akito ha baciato Sana a tradimento sulla Tokyo Tower, Rei era pronto a fustigarlo mentre la mamma ha liquidato la cosa come “un bacetto innocente), quindi non è da lei fare domande del genere… o almeno non lo è farle ad un ragazzo che è semplicemente entrato in casa per la prima volta per studiare con sua figlia.

Akito invece in questo contesto è fedele a se stesso, con quella sua faccia tosta che lo porta a bisticciare con Rei pochi secondi dopo averlo conosciuto perché sia mai che Akito Hayama lasci correre una provocazione, non sarebbe da lui.

Tuttavia c’è un nuovo, brutto scivolone di Akito quando ormai sono in camera di Sana, “al sicuro”. Mi riferisco a quel “Stai ancora con quel gay di Kamura?” che, oltre ad essere una frase davvero di cattivo gusto, è anche terribilmente OOC e mi ha dato davvero molto fastidio. Ti consiglio vivamente di cambiarla, sia perché l’Akito che conosciamo non direbbe mai una cosa del genere, sia perché è una caduta di stile non indifferente.
Mi è parso di capire (ma potrei sbagliarmi) che quel “gay” che nella domanda è messo a mo’ di offesa è un po’ il pretesto per far sapere al lettore che effettivamente Naozumi è omosessuale (cosa confermata poi dai pensieri di Sana), ma anche in questo caso non lo trovo giustificabile.
E, già che siamo in argomento, non mi ha convinto la scelta di “buttare lì” quest’informazione fine a se stessa: a che scopo dire al lettore che Naozumi è gay? Non bastava che sapesse che lui e Sana si sono lasciati?

Il resto del pomeriggio trascorre normalmente, e mi è piaciuto che tu abbia sottolineato come questa normalità sia per Sana decisamente fuori dal comune: dopotutto hanno passato tre anni a litigare, per loro passare insieme del tempo in maniera produttiva e quasi piacevole è un evento a dir poco eccezionale!


Nel paragrafo successivo vediamo una breve apparizione della sorella di Akito, un’ottima cuoca e soprattutto una grande fan di Sana, esattamente come nel canon.
E, come nel canon, Sana è incuriosita dalla famiglia di Akito e cerca di scoprire qualcosa di più; Akito le racconta tutto in poche parole, senza fronzoli, e senza piangersi addosso, restando fedele a ste stesso.

Non mi piace invece la reazione di Sana alla notizia, perché anche se ora conosce questa parte del suo passato trovo molto presuntuoso il suo credere di aver capito tutto di Akito: non è solo la morte della madre ad averlo segnato e fatto diventare la persona che è adesso, e anche nel manga ci viene spiegato molto bene (innanzitutto viene calcata la mano sul fatto che Akito si sente in colpa per la sua morte, e poi viene sottolineato più e più volte che la sua famiglia non gli è vicina, anzi, la sorella lo odia e lo chiama “mostro” perché secondo lei ha ucciso la loro madre), quindi conoscere questa cosa non significa conoscere tutto Akito, soprattutto perché fino al giorno prima di lui sapeva soltanto che era un donnaiolo antipatico.
Mi pare inoltre che abbia avuto una reazione esagerata alla notizia; sì, ovviamente è una cosa triste e ovviamente è dispiaciuta per Akito, ma mettersi addirittura “a piangere come una fontana” è un po’ troppo, e il fatto che quella storia assomigliasse al copione di un film in cui aveva recitato non è una giustificazione valida per renderla verosimile (cosa che invece sarebbe se magari aggiungessi altri particolari a questa scena, sia nella storia raccontata di Akito sia nei pensieri di Sana a riguardo).
C’è da dire che subito dopo accenni al fatto che lei è stata adottata, quindi si potrebbe supporre che è questo il vero motivo della sua tristezza… ecco, forse sarebbe meglio calcare più la mano su questo punto, per rendere naturale la scena di lei che si mette a piangere.

La scena del bacio, invece, è molto dolce e realistica: Akito è il solito impulsivo e bacia Sana senza nemmeno darle il tempo di capire cosa stia succedendo, e lei… lei è talmente sorpresa e quasi spaventata da ciò che prova da scappare a gambe levate da Akito e da quei nuovi sentimenti (proprio come dopo il bacio della Vigilia di Natale).

Nell’ultimo paragrafo finalmente Sana viene a patti con il proprio cuore, e nonostante l’imbarazzo affronta la situazione come la ragazza coraggiosa che in realtà è.
Akito si intenerisce a quella dichiarazione impacciata (sì, Sana è coraggiosa, ma è pur sempre molto emozionata) e, fregandosene di tutto e di tutti, dopo averla insultata bonariamente (tipico di lui) la bacia.



Stile e trama:

Lo stile è semplice e lineare, con una sintassi ricchissima di frasi perlopiù brevi e coordinate spesso per asindeto.

Il lessico è quotidiano, senza fronzoli, perfetto per raccontare la storia d’amore di due adolescenti dal punto di vista di uno di loro.

Ho notato però che tendi a utilizzare la virgola in modo errato, omettendola talvolta quando servirebbe e inserendone in sovrabbondanza in alcune frasi, rallentando il ritmo della lettura. Ti faccio qualche esempio:
- Bene ragazzi, oggi volevo proporvi un lavoro di gruppo. --> virgola prima di “ragazzi” in quanto vocativo assoluto.
- No aspetti professore. --> Virgola dopo il “no” in quanto è un avverbio con valore di un’intera proposizione (vale anche per cose del tipo “sì, ho una buona speranza” e “bene, verrò presto a trovarti”) e prima di “professore” in quanto vocativo assoluto.
- Aveva provato a conquistarla, rendendosi, però, conto del caratterino tutto pepe della giovane Sana, che a lui non andava giù. --> Qui ci sono semplicemente troppe virgole che rallentano la lettura. Potresti per esempio eliminare quelle prima e dopo “però”, la frase diventerebbe subito più scorrevole.

A proposito di quest’ultimo punto vorrei inoltre farti notare che nella tua storia sono presenti davvero molte congiunzioni tra incisi, e alla lunga diventano pesanti. Ad esempio, solo nel primo paragrafo troviamo:
- Lei, difatti, lo trovava antipatico […]
- Lei, difatti, era stata l’unica […]
- […] rendendosi, però, conto […]
- Akito, difatti, era un tipo assai tranquillo […]

La trama è molto lineare e si sviluppa attorno a quel lavoro di gruppo che Sana e Akito devono consegnare.
Lo sviluppo è buono, inizialmente, e mi è piaciuto che tu ti sia soffermata a descrivere il momento dell’assegnazione del compito (e il malcontento dei due protagonisti) e anche il preludio al primo incontro di lavoro, diciamo così.

Invece non mi è piaciuto come, dopo appena l’inizio del secondo incontro, tu interrompa la narrazione e la riprenda nel paragrafo successivo con un salto temporale a lavoro già concluso: in questo modo non consenti al lettore di seguire l’evoluzione del rapporto tra Sana e Akito, né di sapere cosa è successo nei giorni successivi a quel bacio. Insomma, dici che non ne hanno parlato, ok, ma cosa ha pensato Sana? E Akito come si comportava? C’erano tra loro imbarazzo e tensione, oppure facevano finta di niente?
Tutte queste domande senza risposta portano alla sensazione che nella tua storia Akito e Sana passino dall’antipatia reciproca all’attrazione in pochissimo tempo e senza una spiegazione valida (almeno da parte di Sana, giacché sappiamo che in realtà Akito era già interessato a lei), e questo di certo non favorisce l’apprezzamento del lettore.

Per ovviare a questo problema potresti magari inserire un paragrafo prima dell’ultimo, in cui racconti anche brevemente cosa è successo nei giorni successivi al bacio, così da arrivare al lieto fine in maniera più graduale.



Gradimento personale:

Ho trovato questa storia carina e con un buon potenziale, che però (forse a causa della fretta per riuscire a consegnare in tempo) non sei riuscita a sfruttare al meglio.
Il finale è molto dolce, ma lascia un po’ l’amaro in bocca il non avere idea di come ci si è arrivati.

Recensore Junior
03/10/16, ore 16:59

Ciao Ele! :) Salvo qualche refuso, la tua one-shot mi è piaciuta davvero tanto ^^ L'ho trovata molto romantica e mi ha lasciato col fiato sospeso, brava :) Un abbraccio