Recensioni per
Fronte Politico
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 65 recensioni.
Positive : 64
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
01/01/21, ore 10:15
Cap. 6:

Beh, come pensavo. Il lieto fine era impossibile, e onestamente sarebbe stato irreale, una cosa da bimbiminkia. Horst si è preso un vagone in faccia. Queste persone sono destinate a questa fine. Non sono d'accordo con i suoi ideali, ma ciò non toglie che fosse un uomo tutto d'un pezzo e romantico, a suo modo. Un personaggio che affascina, è inevitabile.

Recentemente mi è capitato di vedere uno dei documentari peggiori di tutta la mia vita. Si chiamava"Wehrmacht, l'esercito della morte." con soldati tedeschi che si flagellavano, mostrando tutto il loro pentimento o che si vantavano di essere stati dei traditori. Come a dire, sei rimasto fedele fino in fondo? Sei un fanatico, o un ottuso idiota. Una cosa tremenda.

Ma nel momento in cui loro, in primis, dicono questo, ti viene voglia di arrenderti, perchè che senso ha difendere chi non vuole essere difeso? Chi ti guarderebbe addirittura di sbieco per aver difeso i suoi stessi commilitoni?

Una storia amara e tragica(io sono dell'idea che non sia la morte a far essere una storia tragica.)

Recensore Veterano
10/08/20, ore 09:22
Cap. 6:

*sfodera di nuovo la spada del capitolo prima che non si sa mai*
*la sfodera un po' di più quando appare di nuovo Günther*
*la rinfodera, decisissima a non infilzare l'autore (ma infilzare Günther sì, magari)*
Carissimo, devo ammettere che questo finale mi è piaciuto.
Ma andiamo con ordine.
Horst inizia a ricostruirsi una vita, lentamente, incollando tutti i pezzi. E poi -sbem- ritorna Günther a distruggere ciò che aveva ricostruito.
Io comunque lo sa-pe-vo che la sciaquetta l'avrebbe lasciato. Me lo sentivo. E ben gli sta.
Horst comunque, come ti dicevo, mi ricorda un cavaliere della tavola rotonda (va bè, facciamo un cavaliere del canto dei nibelunghi, visto che lo hai anche paragonato a Sigfrido), e quando decide che con quell'approfittatore è finita, è davvero finita.
Forse è per questo che il finale mi è piaciuto: è realistico, i personaggi non escono dalla caratterizzazione che gli hai dato. E' ovviamente malinconico, ma non mi dispiace per Günther, e sono sicura che Horst si riprenderà.

Io però voglio sapere di che morte devono morire i due. La guerra, la notte dei lunghi coltelli... ci sono infinite possibilità.

E poi ho una mezza domanda: ma davvero pensavano che la vita di un nazista e di un comunista, omosessuale, nell'America di quegli anni, poteva davvero essere migliore?

Ho apprezzato un sacco la storia. Alla prossima!

Recensore Veterano
08/08/20, ore 20:44
Cap. 5:

*la lettrice apre il capitolo e alza minacciosamente una spada, che non si sa mai*
*la lettrice abbassa lentamente la spada, leggendo la prima parte del capitolo*
*la lettrice arriva alla fine e sfodera così velocemente la spada che nell'impeto casca di faccia*
*la lettrice decide di non ammazzare l'autore solo perché vuole continuare a leggere le sue bellissime storie*
Carissimo,
Ma dimmi te se ci si può affezionare così tanto a dei personaggi di una storia di sei capitoli. Evidentemente sì. Oppure ho dei problemi. O entrambi.

Comunque.

Horst lo sto amando. Credo di avere una passione per i personaggi così. Evidentemente non c'è una via di mezzo, o devono essere sarcastici e farmi spaccare dalle risate, oppure devono essere cavalieri della tavola rotonda. In ogni caso, " 'ndo cojo, cojo bene", con te casco benissimo in entrambi i casi. Scusa, divagavo.
Dicevo che Horst lo sto amando. Il suo animo nobile, la sua profondità di sentimenti. Di sicuro non se ne va con la prima sciacquetta (o, vabbè, il suo equivalente maschile) abbandonando una persona che ha dato via tutto per lui. Certo, anche fare così e dare tutto per amore è una cosa quantomeno azzardata, ma povero caro, era innamorato. Però Günther lo voglio veramente ammazzare, il bastardo.

“Tu non hai idea di cosa sia l’amore per una donna, non hai idea di cosa significhi costruire una famiglia, quindi non puoi capire quello che sto provando io adesso.” sto fijo de 'na mignotta... Tra l' altro ha un completo sprezzo per i sentimenti altrui.

La descrizione di Amburgo era meravigliosa, sembrava l'inizio di un film. E anche quella della sirena (i miei più sentiti complimenti. Crei sempre dei personaggi intriganti, anche quelli femminili).

Adesso voglio sapere come finisce. Credo male. Forse qualcuno morirà, probabilmente verserò lacrime.

Al più presto possibile! ^^

Recensore Veterano
07/08/20, ore 13:01
Cap. 4:

Ciao, carissimo!
Allora, qui le opzioni sono due, perché non ne vedo altre: o succede qualcosa di brutto o succede qualcosa di brutto.
Ehm.
Il modo in cui hai sviluppato Horst (che è il mio preferito tra i due, stranamente ma anche non tanto stranamente) è perfetto, molto realistico come tutto nel suo personaggio. Già un animo così nobile non ha tante chance di resistere ora come allora con una vita tranquilla, figuriamoci negli scontri di piazza. Infatti inizia ad emergere un altro suo lato: quello violento (dopotutto è una cosa intrinseca nell'animo umano). Beve, ammazza, si butta nell'attività politica. E pensa a Günther. Anche il commie non è messo tanto bene. Gli manca Horst, fa quasi tenerezza.
E qua devono entrambi scegliere tra i due grandi amori: l'altro o la patria.
Cosa vuoi che ti dica, la scelta di scappare in America mi ha sorpresa, mi hai mescolato tutte le carte in tavola.
Certo, non è che lì avranno vita facile, un nazista e un comunista. Tedeschi. Ammesso che riescano ad arrivare oltreoceano, perché nelle tue storie vale sempre la legge di Murphy.
Le descrizioni sono molto belle e piacevoli da leggere. Il lettore si trova davanti queste descrizioni accuratissime e riesci sempre ad infilarci qualche frase "poetica".
(Riprendendo il filo dell'altra recensione: ho trovato la scena dell'incontro veramente tenera. Ma allo stesso tempo, come in tutte le tue storie, questa tenerezza non andava a discapito della virilità dei personaggi. Quindi come sempre molto realistico.)

Alla prossima! ^^

Recensore Veterano
05/08/20, ore 12:10
Cap. 3:

Ciao, carissimo! ^^
Questo capitolo all'inizio è speculare al precedente, e un po' me l'aspettavo. C'è Günther che vorrebbe convincere Horst a unirsi a lui (e lì ero tipo "no! No! No!", perché avevo già una mezza idea che non sarebbe finita bene) e riflette sui suoi ideali.
Poi la scena in cui decidono di incontrarsi è estremamente dolce&tenera (e comunque complimenti per come descrivi la loro relazione e tutte le relazioni in generale. Nove volte su dieci, purtroppo, lo slash è descritto alla "anime giapponese", e sembra una caricatura delle coppie etero... Leggere le tue storie, invece, è una gioia per gli occhi sotto molti punti di vista, non ultimo perché i tuoi personaggi non sono mai cliché, ma estremamente umani e realistici). Sempre sul fatto dei personaggi "umani e realistici", di nuovo i miei complimenti per il modo eccellente in cui hai creato Horst. È una persona dall'animo nobile, e non mi sembra molto incline a sopportare incomprensioni e ingiustizie. Difficilmente gli umani si possono identificare a tutto tondo solo con dei simboli, soprattutto in quel particolare periodo storico, la repubblica di Weimar, in cui in pratica valeva la legge della giungla, e evidentemente lui l'ha capito. Lui ama Günther (che evidentemente non è arrivato a questo ragionamento).
Infatti nel bagno turco, senza uniformi, erano solo due persone, due esseri umani che si amavano, e finché non si sono effettivamente scontrati nel mondo reale, con i loro simboli e nei loro schieramenti, andava tutto bene. (bellissima metafora, comunque.)

Sto leggendo questa storia con molto piacere e non vedo l'ora di sapere dove vuoi andare a parare.

(e, sì, ho voglia di picchiare Günther, ora, nonostante il mio fisico da lanciatrice di coriandoli. Avevi ragione.
Quanto posso durare, con il mio peso specifico di una gomma per cancellare, contro un uomo grosso come un armadio? Probabilmente molto poco.)

(e comunque mi dispiace tantissimo di recensire così raramente e così poco, in questi giorni...)

Alla prossima! ^^

Recensore Veterano
01/08/20, ore 11:41
Cap. 2:

Ciao, carissimo!
Anche in questo secondo l’ambientazione è perfetta. Come sempre. Ma che lo dico a fare?
Qui abbiamo il POV di Horst che si ritrova proprio in un bel casino, lasciamelo dire. Ovviamente non sono d’accordo con lui su un sacco di cose, ma sostanzialmente lo capisco: se a sedici anni hai combattuto nella prima guerra mondiale e poi scopri che la patria per cui hai sofferto è distrutta, il passo naturale è avvicinarsi ai Nazionalsocialisti. Comunque è un personaggio proprio ben fatto, molto poco stereotipizzato.
Dall’altra parte abbiamo Günther, o meglio “Ottobre Rosso”, e anche lui è piuttosto intrigante (mi hai detto che vorrò ucciderlo. Ora ho paura).
Hanno entrambi gli stessi ideali di fondo, ma per il resto sono nemici naturali… e succederà qualcosa di brutto.
Ora. Giustamente la faccenda non può essere tutta sole-cuore-fiorellinirosa-unicorni, perché altrimenti non ci sarebbe nulla da raccontare, ma ho come la netta sensazione che piangerò di nuovo.
Speriamo bene.
Alla prossima!

Recensore Veterano
30/07/20, ore 10:13
Cap. 1:

Ciao, carissimo!
I’m back!
Allora, essendo questo il primo capitolo non posso dire molto sulla storia o sui personaggi, ma per ora la cosa che mi ha colpita di più è stata l’ambientazione. Ho sempre considerato gli anni 20-30 del novecento un periodo molto inquietante, e non solo in Germania. Sono un po’ un limbo tra le due guerre, e il modo in cui hai descritto Berlino è veramente… beh, perfetto, con la descrizione delle fabbriche e delle terme, poi… (lo so di essere ripetitiva, lo so perfettamente). E come sempre non scadi mai nel clichè.
Günther è proprio un uomo del suo tempo, un operaio, costretto a turni massacranti in fabbrica e via discorrendo, e come tale ha pensieri da uomo del suo tempo (per dire: a posteriori sono buoni tutti a dire “eh, no, questo pensiero è moralmente sbagliato”, “eh, no, ma come potevi concepire una cosa del genere”, ma in quel particolare contesto storico e sociale era difficile avere altre idee, no? Spero di aver reso il concetto che volevo esprimere). Subito scatta l’attrazione con Horst, ma come al solito non ho molte speranze che sarà tutto rose e fiori.
Mi dispiace per questa recensione così breve, spero di avere più tempo in futuro per recensire meglio.
Alla prossima!^^

Recensore Veterano
30/06/19, ore 13:57
Cap. 6:

Che dire, mio caro, severo ma giusto questo finale. Anche un' amputazione è dolorosa ma per salvare il corpo l'arto infetto va rimosso.
È anche un' immagine efficace per descrivere i due schieramenti politici a cui appartengono: uno scopo comune, derive opposte ed inconciliabili.

Hörst a questo punto deve proteggere sè stesso ed un taglio netto è la cosa migliore, perché è inutile negarlo: i sentimenti ci sono, e sono ancora forti.
Ma come splendidamente scrivi: "Ciò che è piacevole in determinati contesti può diventare addirittura ripugnante se vengono a cadere certi presupposti di base." E non è giusto continuare a farsi violenza per una persona come Günther.
A lasciarmi l' amaro in bocca, infatti, non è tanto il fatto che si separino ma l'ennesima, cocente, delusione che deve sopportare il nostro.
È una persona con un carattere forte e si riprenderà del tutto ma come lo lasciamo è ancora ferito, in certi momenti sembra quasi che si senta come sporco.
Lo trovo un peccato: perché adesso credo meriti di essere felice, almeno un poco, prima della guerra.

Insomma per l' ennesima volta complimenti: un quadro storico ben realizzato in cui si muovono protagonisti credibili ed umanamente profondi. Davvero una bellissima storia, che vale ogni lacrima versata per essa.

Voglio leggerne ancora tante!

Recensore Veterano
30/06/19, ore 12:48
Cap. 5:

Eccomi di nuovo a darti il tormento.
Hai presente "Pride (In the name of love)" degli U2?
Ecco, Hörst in questo capitolo me l'ha ricordata. In nome dell' amore, cos' altro in nome dell' amore?

Ha lasciato il lavoro, la sua Berlino, e quasi anche la patria per cui avrebbe dato la vita. Sapendo com' è fatto, sulle prime mi aveva lasciato un po' di stucco leggere come si fosse lasciato quasi tutto alle spalle. Però lui vive intensamente ogni aspetto della sua vita e si è dedicato a Günther con tutto sè stesso.

È quindi molto più difficile vedere con quanta superficialità l' amato lo abbandoni. Chiaro: è un ragazzone robusto e si riprenderà ma giustamente non è disposto a sopportare ( o subire?) oltre e se ne torna a casa.
Di certo ne soffrirà ma a questo punto credo sia la cosa migliore: scendere a compromessi con le persone che si amano é un conto, annullarsi totalmente è un altro. E che cavolo!

Insomma, di nuovo tantissimi complimenti per questa storia meravigliosa!

Recensore Veterano
29/06/19, ore 20:05
Cap. 4:

Non so, carissimo, dimmi tu con che parole commentare questa storia perchè io davvero non ne trovo.
E' davvero un racconto bellissimo, con delle scene di una tenerezza impressionante anche se i protagonisti sono due omaccioni che più uomini non si può.

Horst si dedica a quello che, con il senno di poi, si potrebbe chiamare il suo vero amore: la Germania, al cui servizio dedica tutto sè stesso.
E' molto bello leggere del suo superiore, quasi una figura paterna, che se ne prende cura offrendogli da bere e cercando di farlo parlare.
Il nostro però è talmente a pezzi che nemmeno si preoccupa dei rischi che corre e cade in un'imboscata.
Gunther è dolcissimo quando si prende cura di lui e quel bacio sulla fronte mi ha fatto scoppiare in lacrime. Lo so che non ti piacciono le manifestazioni emotive, ma per farti capire quanto sia forte come scena.

Però anche il caro Horst in fondo è umano e cede ai sentimenti, addirittura pensando di rinunciare a quanto ha di più prezioso per amore. E i sacrifici fatti per amore, quello vero, sono quelli più nobili.
Ma fino a che punto è giusto rinunciare a sè stessi?

Recensore Veterano
29/06/19, ore 17:18
Cap. 3:

Eccomi ancora: un parassita terribilmente ostinato.

Di nuovo, scusami se traviso i tuoi intenti ma vorrei davvero prendere queste frasi: "Non che lui avesse bisogno di protezione, ma era bello ogni tanto abbandonarsi contro un corpo caldo e forte, lasciarsi andare appoggiandosi per una volta a qualcosa di solido. Essere sostenuti invece di sostenere.
Certe volte era così stanco.
Stanco di soffrire, di lottare, di mostrare sempre una fede incrollabile nell’ideale." ed incorniciarle da qualche parte perchè sono davvero troppo belle.
Credo che tu sia arrivato dove nessuno era aggiunto prima: mi stai facendo simpatizzare per un membro delle SA.
D' altronde come non si potrebbe, con una storia scritta così bene! Con due protagonisti così squisitamente umani!

Sfogata l'abominevole tempesta emotiva mi calmo e ti lascio anche una parte di commento seria.
In questo capitolo abbiamo la croce e delizia dei rapporti umani: il riconoscimento. Entrambi gli uomini vorrebbero essere riconosciuti ed accettati dall'altro per quello che sono ma la realtà, purtroppo è diversa.
Se Horst ha la maturità ed il buon senso di travalicare le differenze, rischiando tutto ciò a cui tiene pur di proteggere l'amato, Gunther invece si ferma allo schieramento politico e lo caccia via come un animale bastonato.

Troppo orgoglio da parte del primo? Può essere, ma d'altro canto un uomo non può snaturare sè stesso in favore di un altro e pretendere che lo faccia sarebbe una violenza.
Insomma, carissimo, non posso che rinnovarti i complimenti per questo meraviglioso racconto che, capitolo dopo capitolo, racconta l'angoscia della Germania di Weimar attraverso gli occhi di chi l'ha vissuta e nasconde qui e là delle perle di saggezza, cultura, ed umanità.

Recensore Veterano
29/06/19, ore 13:51
Cap. 2:

Rieccomi, carissimo, come il peggiore dei parassiti.
Spero di non darti troppo fastidio.

Mi è piaciuta tantissimo la resa storica di Berlino. Horst è tornato a casa provato dalla guerra, dove ha dato tutto quello che aveva per amore della patria e, tornando, la trova distrutta.
Ho trovato particolarmente efficaci gli accenni alla madre che deve raccogliere gli scarti del mercato e dei reduci mutilati ridotti a chiedere l'elemosina ai margini delle strade. E' doloroso e commovente leggerne.

Dato un contesto del genere si capisce perchè il tuo protagonista si sia poi arruolato nelle SA: per come ragiona sarebbe stata l'unica alternativa possibile. L' unica che rispondesse alla sua natura.
Come tuo solito, però, demolisci lo stereotipo del nazista come reduce bilioso o come automa plagiato dal sistema: il tuo è un personaggio profondamente umano che sceglie consapevolmente la sua strada ed è pronto ad andare fino in fondo. Non perchè costretto, ma perchè è fatto così.

Infine, e qui devi perdonarmi perchè non credo fosse quello il tuo intento, mi sono commossa fino alle lacrime nel leggere questo brano: "Entrò in lui con cautela, stranamente attento a non fargli alcun male, baciandolo e accarezzandolo con tenerezza. Cercava di consolarlo, di fargli dimenticare il profondo turbamento che comunque intuiva ancora presente.
Horst, di solito così energico e sicuro di sé, gli era apparso abbattuto, smarrito. Quasi indifeso. "

E' veramente... non lo so: mi mancano le parole, davvero.

Di nuovo congratulazioni, ci vediamo al prossimo capitolo! ^^

Recensore Veterano
29/06/19, ore 10:27
Cap. 1:

Ciao, meraviglia! Questa storia mi è piaciuta tanto che ho avuto voglia di rileggerla e commentarla anche qui. Ma se dovessi dare fastidio o risultare invadente avvertimi e lascio stare. Già da questo primo capitolo rendi molto bene l' atmosfera cupa, soffocante quasi, della Berlino durante la Repubblica di Weimar: un luogo ostile, duro, in cui guardarsi sempre le spalle dagli avversari. A maggior ragione in quanto omosessuali. I tuoi protagonisti però non si lasciano abbattere da tutto questo è trovano un posto segreto, un rifugio sicuro in cui essere liberi. O sarà soltanto una gabbia dorata? Complimenti per come hai reso anche le scene erotiche tra i due: sono esplicite ma non volgari e colgo anche una vena di dolcezza (?) nel modo in cui Hörst si approccia all'altro. Mi rendo conto che non fosse il tuo intento ma trovo sempre molto toccante leggere di gesti simili compiuti da una persona come lui. Intanto sentiti complimenti, appena possibile proseguo ^^

Recensore Veterano
05/02/19, ore 18:04
Cap. 6:

E dire che io ti avevo perdonato, che ti avevo dato la possibilità di redimerti e che addirittura, fiduciosa, ho letto fino a qui. Sarà che rivedo molti dei miei errori in quelli di Günther, lo ammetto, ma anche se non sto proprio piangendo mi sento abbastanza rattristata. Forse è colpa della canzone che sto ascoltando, non lo so, ma sono molto amareggiata. Mi hai messa davanti ad alcune parti di me stessa di cui non vado fiera, ma allo stesso tempo avrei tanto voluto vederli in America insieme questi due. Avrebbero potuto funzionare e sarebbero stati adorabili, non me lo so spiegare come siano arrivati a questo. Non riesco a capire come abbia fatto Günther a vedere un'altra persona che non fosse quella di cui fino a un attimo prima era follemente innamorato. Non mi capacito di un bel niente.
Alla fine però questa storia me la sono scelta io, me la sono voluta leggere, e vivrò per sempre con la consapevolezza che sono stata una Günther spregevole anche io.
Tu per sicurezza l'armatura da portiere di hockey cercala, non si sa mai che mi venga un raptus.
E' bellissima, a parte gli scherzi e il finale per me molto triste.

Recensore Veterano
05/02/19, ore 17:50
Cap. 5:

"No, non ti faccio piangere", ribadisco. Sto stronzo. Sia tu che Günther. Dovevo sospettarlo che c'era qualcosa di brutto che bolliva in pentola, vedi te ste donnacce da quattro soldi che mostrano le caviglie così facilmente, io non ho parole. Bello però che all'inizio la paragoni a una sirena e poi lei si rivela esserlo davvero.
Mi hai spezzato il cuore di nuovo, però, di questo devi prendere atto. E ora non resta che l'ultimo capitolo, voglio sperare che le cose migliorino.

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