I. “Il resto della lezione proseguì senza ulteriori incidenti, punteggiata solo dal borbottio dei calderoni che sobbollivano e a quello di Hermione che si affannava sul suo calderone scribacchiando” → Il pov è di Harry, quindi quel “suo” riferito a Hermione è “proprio”, altrimenti sembra che l’amica lo stia aiutando… cosa che non sarebbe nemmeno troppo strana. “Harry non rispose, per non peggiorare ulteriormente la sua situazione.” → anche qui “propria” al posto di “sua”. Di seguito ne ho segnati altri. II. “Giunto nell’aula vuota – […] – Harry scorse senza difficoltà la sua borsa, abbandonata per terra vicino al banco in fondo.” “Erano stati buoni amici fin dallo Smistamento, ma passarono il limite dell’amicizia platonica più per caso che per intenzione:” → l’uso del passato remoto, in questo caso (e in un paio di casi successivi, sempre inerenti allo stesso argomento), mi sembra eccessivo, senza contare che l’intero racconto è al passato remoto, il che non permette di cogliere la distanza tra gli avvenimenti. Avrei usato il trapassato prossimo (avevano passato) per marcare maggiormente il distacco dei due episodi. “Blaise si era trovato a pagare per lui in un paio di occasioni e Draco, lungi dal poter saldare i suoi debiti, era stato costretto a chiedergli degli altri soldi. Mio padre sa essere un vero stronzo, quando gli gira.” “quando lui ancora passava le notti a pensare alle scope da Quidditch, Blaise appariva impegnato in ben altre attività dietro le pesanti tende del suo baldacchino.” “Quando fece scivolare l’asta dentro la propria bocca, sentì la mente di entrambi smettere di funzionare, l’istinto che s’impossessava di loro riducendoli a pura voglia.” → “sentì” la mente di un’altra persona? Sta usando la legillimanzia? In caso contrario non è possibile che “senta” una mente, anche se… [segue] “Appena prima che venisse, Draco si alzò, lasciando Blaise un attimo intontito. Aspetta! Non mi lasciare così!” → il pov è di Draco, ma questo pensiero sembra di Blaise, quindi forse stanno davvero comunicando… con una sorta di telepatia/legillimanzia? “[...], finché che lui [...]” → “anche”, suppongo, al posto di “che”. “Gli occhi di Blaise si offuscarono di bramosia al ricordo di quanto strettamente [...]” → di nuovo, siamo nel pov di Draco, che non può sapere quale ricordo/sensazione/emozione stia offuscando lo sguardo di Blaise. “Le pareti del suo canale lo stringevano così amorevolmente che [...]” “Inarcò i fianchi e fece affondare Blaise ancora più dentro di sé, nel suo calore umido. [...] Lo sentì rabbrividire, percepì le minuscole esplosioni che si accendevano dentro di lui.” → in questo caso non solo il “suo”, ma anche il “lui” finale è ambiguo: meglio “sé”. III. “Erano entrambi al limite [...] e si ritrovarono colti quasi alla sprovvista da un orgasmo impetuoso, unisono, che gli sporcò la pelle di liquido seminale e li lasciò svuotati ed ansimanti.” → tutti i plurali della frase lasciano intendere che l’azione coinvolga entrambi quindi non “gli”, che indicherebbe uno solo, ma “loro”. “L’atmosfera, da greve e sensuale che era, si era fatta pesante come piombo.” → qui e nella frase sotto non mi convince l’uso di “greve”: “grave, angoscioso, doloroso, duro, penoso, sgradevole”. IV. “La luce delle candele si posava calda e greve, creando ombre sinuose [...] e la pelle umida dei due ragazzi accostati al bordo della vasca appariva come fatta d’oro antico, liquida e setosa sotto il gioco dei muscoli in movimento. “Vedere il volto di Draco contrarsi per la vergogna fece ruggire di trionfo l’anima nera di Blaise, che affondò il coltello: — Sono certo che tuo padre sarebbe interessato a sapere che ne hai fatto di quei mille galeoni, e ancor di più cosa hai fatto per farteli prestare, dico bene, D.?” → perché sei andata a capo dopo i due punti? V. “Le labbra di Blaise si distesero un sorriso ferino,” → manca “in”. “Harry stava per rispondere che non era certo, ma che aveva una gran paura che gli succedessero brutte cose in quella stanza, cose che segretamente si augurava che accadessero.” → “sarebbero successe”. “Non indugiò a lungo e si diresse oltre, [...], verso la coscia destra che ricevette anch’essa le stesse attenzioni dell’altra.” → “anch’essa” è superfluo. “Tornando giù verso il punto più sensibile del ragazzo, decise di aver dedicato abbastanza tempo alle carezze s’insinuò con le dita [...]” → dopo “carezze” serve una “e”. |
Non sono assolutamente rimasta male!! ;) |
Vabbè. Ciao. |
La descrizione iniziale, dei due ragazzi nell'acqua, l'ho semplicemente adorata!! Sembra quasi di avere la scena davanti agli occhi (e che scena!) |
Forza Harry, non sei gay, per la miseria! |
AH. Beate dimenticanze. |
Mi domando come sia possibile che questa storia abbia così poche recensioni........ |
Carino come primo capitolo |
Mi piace questo inizio: Malfoy un po' più imbranato del solito, Zabini quantomai spocchioso e il caro Potter (finalmente) piuttosto sveglio, anche se gli costa dosi extra di punizioni. Sono veramente desiderosa di conoscere cosa gli prospetta l'appuntamento fissatogli da Piton e la presenza del biondino come supervisore contribuisce ad aumentare la mia curiosità. |