Recensioni per
Mirroring in the snow
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/09/16, ore 16:57

Non è una neve "gelida" e angosciante, questa, ma riflette la luce viva di un sentirsi indissolubilmente l'uno nell'altro. Quel bianco che li circonda è come se cancellasse tutte le brutture che hanno portato Sh e John a patire sofferenze ed a provare il vuoto assordante della solitudine come mancanza di chi si ama. Qui ritrovo, dal punto di vista puramente tecnico, il connubio equilibrato tra espressione narrativa e text che permette di renderci più concreta la partecipazione emotiva a ciò che accade. Descrivi bene, nei vari sms che s’incrociano in quel bianco silenzio, il passaggio emotivo che avviene in John, da uno stato di dolorosa apatia, lì incollato ai vetri di quell’appartamento vuoto che è diventato il “…suo inferno personale fatto di buio, silenzio…” ad una reazione, prima di rabbia e rifiuto (“…cazzate…”) che, poi, si scioglie in un nostalgico e sincero rimpianto (“…Ha passato la vita a fare cose incredibili, sotto i miei occhi…Assurde. Meravigliose…”). E qui si apre la diga da cui irrompono le mille occasioni non colte per esprimere ciò che veramente John voleva dire a Sh e viceversa. Complice è l’anonimato di quel personaggio misterioso, dietro cui si cela un Holmes altrettanto disperato, che contatta il medico: quella maschera permette a John di lasciar uscire tutta la verità da sempre esistente dietro a quei sorrisi, dietro a certe frasi lasciate a metà, dietro a certi sguardi subito spenti per mille paure ed a Sh di esprimere, a suo modo, ciò che l’altro è stato ed è per lui. L’affermazione che è stata una parte fondamentale del proprio lavoro, fatta da chi si è dichiarato “sposato” con questo, sgombra il campo da qualsiasi dubbio: è una dichiarazione d’amore assoluto. Per Holmes è la liberazione di tutto quello che avrebbe voluto, da sempre, dire al suo blogger. E questo John lo capisce ed esce, guidato dalla meravigliosa sintonia che solo lui è riuscito ad accendere con l’altra parte, ormai inscindibile, del suo cuore, nascosta in un labirintico ed inquietante palazzo mentale. La tua storia si chiude con quell’immagine di un trovarsi finalmente senza più alcun ostacolo, per sempre. Commovente perché ci hai fatto entrare, un po’ infreddoliti, in un mondo dove i grandi amori esistono. Come al solito, chiudo con la frase che mi è piaciuta di più: “…un lieve bagliore illumina un paio di occhi chiari, liquidi come la neve…”. Sei in un periodo narrativo particolarmente ricco di tecniche narrative originali ed efficaci ma, soprattutto, di contenuti che ci fanno veramente sognare. Grazie.
(Recensione modificata il 30/09/2016 - 04:59 pm)

Recensore Veterano
30/09/16, ore 10:48

Ancora una volta, non posso che ammirare la tua capacità lessicale, di struttura del narrato, e di coinvolgimento del lettore, toccando le corde giuste. Tutto è magico e triste, la neve sembra seppellire i sentimenti non detti e alla fine il what if che tutti, o almeno, io, avremmo voluto vedere.
Nonostante la temperatura esterna attuale non coincida con quella del tuo racconto, non è stato difficile sentire lo stesso gelo.
Sempre brava a rendere sia il narrato che la text, insomma la solita valanga di complimenti meritati.

Recensore Master
29/09/16, ore 21:05

Hai dato una visione di The Hempty House decisamente diversa, ma molto più romantica.
L'immagine di John, solo in quella Vigilia, è dolorosa. Quel rimpianto per le parole non dette è straziante. Riprendi benissimo ciò che non dice alla terapista.
Dall'altra parte c'è Sherlock. Che non riesce a non scrivere a John, facendosi passare per un altro. Ed è allo sconosciuto che John trova il coraggio di confessarsi.
Confesso che al primo sms ho pensato che fosse Mycroft, ma poi si capisce che sia Sherlock.
Ed il loro ritrovarsi sotto la neve è dolcissimo.
Continua così. È sempre bello leggere quello che scrivi.

Alla prossima!
Ciao! :-)

Recensore Master
29/09/16, ore 20:52

Questa OS è magnifica! Caspita, non riesco a smettere di piangere, non riesco neanche a scrivere, sembro una fontana!
Ma come fai a creare delle storie così belle, emozionanti, che mi scavano ogni volta un buco nel petto?
Il loro dolore è dannatamente reale, lo sento pure io!
Sono dolcissimi, soprattutto Sherlock, che all'inizio si finge un senzatetto, perché non dovrebbe contattare John, i patti non erano questi, come gli ricorda gentilmente Mycroft.
Però quello che prova per John è più forte di tutto il resto, non può reprimerlo, così decide di rivelarsi, perché niente è più importante del suo bel dottore!
Vorrei tanto che le cose fossero andate in questo modo, invece dobbiamo penare chissà ancora per quanto tempo, sigh :(

Sei troppo brava!!
Alla prossima! Baci!!! :)