Ciao Selene, spero tu stia passando un buon fine settimana!
Prima di cominciare vorrei dire la verità: non conoscevo - fino ad un attimo fa - il mito di Endimione e Selene, nonostante conoscessi l'identità di quest'ultima.
Da amante della mitologia scoprire novità o versioni varie dei miti in questione per me è importantissimo e quindi ti ringrazio per aver scritto questa fic, davvero.
Ho gradito il tipo d'impronta che hai donato al racconto, a cavallo tra un'introspezione e un romanticismo che non possono affatto slegarsi e stare lontani l'un dall'altra, così come i due amanti che hanno iniziato un tipo di storia incredibilmente forte, a testimonianza di quanto entrambi siano fatti per stare insieme, anche se purtroppo la vita (per tutti) riserva sempre sorprese negative.
Quello che fa Selene è la testimonianza di un sentimento forte che l'ha cambiata per forza, pervasa un po' di quella speranza che le cose cambino e girino a suo, pensando sopratutto al bene dell'uomo che ama, che ricambia e ricambierà per sempre ciò che di nuovo hanno sentito.
Ho trovato molto fascinoso il fatto che una Dea come Selene non solo sia rimasta affascinata da un'arte così universale come la musica ma che abbia perseverato seguendo quello che sentiva dentro di sè, senza curarsi di quello che gli altri hanno detto e continuano a dire, dimostrando quanto Endimione abbia un riscontro per la sua quotidianità, per il suo cuore.
Lui è diventata parte della personificazione del significato del nome della Dea, senza di lui Selene non è affatto lei e non lo sarà mai, in quanto Endimione è la sua metà perfetta che non potrebbe mai lasciar andare in quanto è stupore, novità, la speranza che, con ogni sua accezione, rappresenta la sua fragilità al momento.
Lui ad un certo punto sparisce ma lei non si dà certo per vinta, ancora desiderosa di sentire quella luce che l'uomo è riuscita a darle qualcosa che la sua esistenza non ha mai osato regalarle con tale spontaneità: questa parafrasi personale, considerando il chiasmo lineare Selene-notte/Endimione-giorno arricchisce ancora di più la necessità e la forza dell'amore.
Selene è una donna piena di domande, volenterosa nel scoprire le risposte e sentire quella presenza che sarebbe capace di renderla nuovamente felice senza alcuna limitazione, brillando nuovamente anche se i tempi sono così diversi e scomposti da quello che ha conosciuto prima, quando tutto era così libero e positivo.
Un vagare senza fine, che le toglie il respiro e la lucentezza ma accrescendo l'amore che vuole tastare, sentire attorno a sé.
Questa profondità è stata rappresentata tramite frasi enigmatiche, con un tocco cupo ma con uno stile armonioso, onirico e diligente, addentrandosi bene nei luoghi che la protagonista vive col passare del tempo e della sua mentalità di donna innamorata e desiderosa di percepire il sentimento per renderla completa, come quella luna piena che la rende così lei, così Selene; per questo mi permetto di dire che Selene è IC e molto vicina alla caratterizzazione di ogni donna della mitologia greca che ha un amore forte da proteggere, sopratutto leale e devastante da avere a sé, tutte però con la loro personale storia.
Un plauso anche all'impaginazione che rende il trafilo unico, molto ricco di immagini e di caratteristiche consone e adatte alla shot legata ad un mito: quelle mezzelune sono molto, molto carine e danno quel senso di mistero candido e silenzioso, tenuto per sé.
Grazie per avermi fatto conoscere questa tua personale visione del mito e la loro storia in generale.
Tanti, tanti complimenti!
Un abbraccio grande,
Watashiwa |