Recensioni per
Agorafobia
di JustBigin45

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/03/20, ore 11:59
Cap. 1:

Per oggi mi fermo qui, ma riprenderò presto a recensire altro di tuoi, promesso. Non lo faccio con altre poesie perché, almeno per me, commentarle non è sempre così semplice scrivendo su altri generi e, per quanto adori ciò che scrivi, devo concentrarmi tantissimo per scrivere recensioni perlomeno decenti. Spero non ci rimarrai male.
Una volta ho letto di una ragazza agorafobica che faceva fatica a stare all'aperto. Era stata rapita e chiusa per molti giorni e una volta uscita le faceva paura rimanere fuori perché le ricordava il momento in cui, da bambina, era stata portata via dal parco in cui stava giocando. (Non era una storia vera, almenoo spero di no, si trovava su questo sito).
Io di sicuro non sono agorafobica. Ma l'ansia, come sai, mi crea alcuni problemi perché quando esco mi manca il respiro e sto male, succede abbastanza spesso soprattutto se devo incontrare qualcuno.
La tematica che hai deciso di trattare è molto forte e, anche se la poesia è corta, si vede che dietro c'è molto lavoro.
"Sto rinchiuso in una nicchia,
altrove,
ove nessuno può vedere"
Di sicuro è così per l'agorafobia, ma posso confermare che lo è anche per l'ansia. Nel mio caso, stare chiusa in casa - soprattutto da sola - mi fa, in un certo senso, bene, perché almeno sono più tranquilla, ma mi fa anche male perché non ho molta compagnia.
L'immagine dei serpenti mi ha molto colpita in quanto la paura può essere paragonata ad un serpente che si insinua pian piano in noi.
"sparisco dal mondo, da tutto il possibile."
Penso che a volte la paura blocchi, paralizzi, sicuramente nell'agorafobia questa cosa è accentuata e si vorrebbe solo sparire per non provarla più. Rifacendomi alla mia esperienz con l'ansia e non solo, posso dire che anch'io a volte vorrei sparire, rifugiarmi in un angolo per non dover affrontare la vita e il mondo. E non è un modo di scappare per vittimismo, è che a volte davvero mancano le forze per far fronte alla vita e ai problemi, anche solo all'ansia stessa, allo scavare in noi per capire quali sono le vere difficoltà, cos'è che ci blocca. O almeno, io provo questo.
Bravissima! Non è facile trattare tematiche del genere, molto spesso se ne parla - purtroppo - in maniera superficiale e sbagliata, senza documentazione, tatto e sensibilità. Tu, però, hai fatto il contrario.
Giulia

Recensore Master
16/01/17, ore 22:27
Cap. 1:

Cara Bigin, :)
recupero partendo dalle ultime pubblicazioni :)
Oh, che bello! Hai scritto questa poesia senza rime, non come tuo solito, ma il risultato è davvero ottimo :)
Trovo il tuo componimento molto elaborato, ricco di immagini varie e ricercate. Bravissima! :)))
Dimmi se sbaglio, ma la voce "poetante" (?) è il cuore stesso? A me sembra così, sembra lui che è circondato dal recinto di serpenti e che si nasconde tra alcool e fumo. Molto suggestiva ed originale questa poesia, non c'è che dire.
Bravissima, Bigin!!! Come ti ho già detto, maturi sempre più, diventi sempre più brava nei versi :))) Tanti, tanti complimenti :)))
A presto :D

Recensore Veterano
18/11/16, ore 15:22
Cap. 1:

Era da tanto tempo che volevo lasciarti una recensione, dato che ti ho vista attiva in questa sezione, ordunque eccomi qua.
Partirei dicendo che la fobia si differenzia dalla paura, in quanto è un istinto irrazionale, mentre la paura è la risposta razionale a ciò che vi è all'esterno; successivamente mi permetto di dire che ho apprezzato la tua semplicità, ma, andando oltre il manto di favole de li poeti, come direbbe Dante, riesco a notare una drammaticità di fondo: la paura ci distrugge, ci annienta, squassa la nostra anima, ci tocca nel profondo e lascia bragia; non ci permette di razionalizzare, perché le emozioni sono sempre superiori alla ragione. Eppure esiste. E ci rende umani. Se non soffrissimo, come esseri pensanti, non saremmo umani. Solo gli stolti sono felici. E vanno condannati. Sempre.
Brava,
Lorenzo

Recensore Veterano
29/10/16, ore 18:31
Cap. 1:

Deve essere veramente terribile avere paura di ritrovarsi sotto all'immenso cielo, senza la protezione cara e opprimente al tempo stesso di un tetto e solide mura. Tu sei riuscita a rendere questa sensazione molto bene, il tuo protagonista è facilmente immaginabile tra i tuoi versi, velato da un fitto fumo di sigaretta, magari, nella penombra di una piccola stanza...

Spero di leggere ancora qualcosa di tuo, nel frattempo ti faccio i complimenti per la tua poesia!

Recensore Master
22/10/16, ore 10:47
Cap. 1:

Buongiorno carissima Bigin!
La tua poesia è una piccola perla preziosa, è stupefacente infatti come alla tua età tratti tematiche così complesse, facendolo in un modo assai abile e molto articolato. Io ritengo che tu hai la stoffa per crescere esponenzialmente nel mondo della poesia, della creatività e dell'arte letteraria. Ti faccio i più sentiti complimenti e quando diventerai famosa, ricordati di me, se ti farà ancora piacere.
Un caro saluto a presto.

Recensore Veterano
18/10/16, ore 22:12
Cap. 1:

Ciao Bigin :D

Che dire...curioso. Molto curioso. Ho apprezzato molto la rappresentazione macabra dell'agorafobia(ma, d'altronde, lo sai che adoro vedere un pò di "crudo" nei componimenti); anche l'antinomia nell'ultima strofa è degna di nota.

Alla prossima,

Frenz

Recensore Master
18/10/16, ore 19:30
Cap. 1:

Bigin, eccomi finalmente!
Questa poesia è davvero splendida, quanto mi piace! Si vede che, nonostante non sia molto lunga, c'è molto lavoro. Si vede che le parole non sono scelte a caso, ma in maniera accurata.
Tu sì che ci sai davvero fare, le tue poesie hanno sempre quel tocco di eleganza che le rende strepitose!
In particolare mi è piaciuta l'ultima strofa:
"La libertà latente mi uccide
nell'inconscio, eppure sono cosciente;
tra alcool e fumo mi rendo invisibile,
sparisco dal mondo, da tutto il possibile."
Solo una cosa mi viene in mente per commentarla: *-*
Il significato lo stesso è molto bello. Mi fa pensare a una prigionia che nessuno, oltre il prigioniero, può vedere. Il prigioniero in questione è libero in realtà, ma è come se non avesse il coraggio di prendersela, come se fosse prigioniero di se stesso.
Insomma, io l'ho intesa come se parlasse dei limiti mentali, delle insicurezze che ci bloccano tante volte e ci impediscono di fare ciò che vogliamo.
Ecco, io l'ho interpretata così!
Complimenti Bigin, e grazie per allietarci con i tuoi meravigliosi versi! :3
A presto!!! ♥

Recensore Veterano
17/10/16, ore 09:36
Cap. 1:

Ciao Bigin,
un componimento che analizza minuziosamente un problema legato agli attacchi di panico e la propria impossibilità ad affrontare determinate situazioni, perchè consapevoli di non poter essere aiutati, in caso questa sorta di demone prenda possesso di noi, condizionando e limitando il nostro raggio di azione ed interazione, altrimenti a 360°.
Ancora una volta un ottimo lavoro e, seppur non agorafobia, confesso di soffrire di attacchi di panico da parecchio tempo, perciò comprendo meglio il senso di questa bella poesia.
Un abbraccio
Luca
 

Recensore Master
16/10/16, ore 15:03
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
Beh, la poesia è indubbiamente molto forte, ma l'ho sentita anche molto vicina a me.
Mi capita spesso di sentirmi così... insomma, bisognoso della mia solitudine, delle mie continue riflessioni interne.
I primi cinque versi, ovvero la prima strofa, penso che siano una sorta di riassunto della mia personalità...
Oddio, l'ho sentita davvero molto simile a me e alla mia interiorità, questa poesia. Mi è piaciuta tantissimo, quindi!
Grazie per avermi avvisato, appena ho letto il messaggio mi sono precipitato subito a dare un'occhiata.
Complimenti anche per questo componimento, è stato un vero piacere leggerlo!
Buona domenica e a presto :)

Nuovo recensore
15/10/16, ore 21:03
Cap. 1:

Chiedo scusa per il ritardo, ho avuto da studiare davvero moltissimo :)
Ti faccio i miei complimenti per questa poesia, mi è piaciuta veramente tanto e mi ha colpito. Sentirsi oppressi, legati dai vincoli del timore, della paura e dell'insicurezza ad un mondo di continui ripensamenti, di mille problemi che non si sa davvero come affogare, né tanto meno ridurre. Il terrore di mettersi in gioco per ciò che ne conseguirebbe, l'astio nel vedere come gli altri ci riescano senza farsi tante paranoie, l'odio per sé stessi, la rabbia, l'impossibilità di star sereni e quei pugni che sono solo timore e angoscia e ancora tanti altri problemi che sembrano immensi.
Non so bene se sia questo il messaggio che volessi effettivamente esprimere coi tuoi versi, ma questo è quel che mi ha suscitato e ti garantisco che mi sono rivisto nelle tue parole :)
A presto!