10° Posto
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Rebecca97
Grammatica: 8.7/10
“Non siamo abbastanza ricchi per poter vivere in quei palazzi, ma sono convinto che in poco tempo pure noi potremmo arrivare a stare così in alto.” gli aveva risposto speranzoso -> -0.2 (va usato il futuro semplice del verbo “potere”, non il condizionale.)
“Il piano, unica consolazione che era riuscito a trovare in questo mondo meccanico,” -> -0.2 (la storia, raccontata dal narratore esterno, è lontana da esso; quindi va usato l’aggettivo dimostrativo “quel”.)
in quell’epoche -> -0.2 (non si apostrofa il plurale.)
“Sei arrabbiato perché Cosme ha deciso seguito i miei consigli?” -> -0.2 (la sintassi della frase è sbagliata.)
“Come te?” chiese Lyda -> -0.1 (errore di battitura.)
Questi sono alcuni degli errori individuati. Sembrano più che altro errori di distrazione che comunque, in uno scritto, hanno il loro peso.
Stile: 8/10
“e a menar le mani prima di tornare a casa; faceva ancora fatica a capire come” -> -0.2
“Sai, sono passati ormai sei mesi da quando hai tagliato tutti i rapporti col partito e con me e io,” -> Io avrei messo una virgola prima della seconda “e”, giusto per spezzare il ritmo e far capire che essa non ha lo stesso valore della prima.
Non sono molto d’accordo su come hai gestito la punteggiatura in generale: fai un uso spropositato del punto-virgola; utilizzi periodi più o meno lunghi, che a volte si ingarbugliano parecchio. Il lessico è semplice, mi aspettavo qualche termine più innovativo, anche inventato, che mi catapultasse avanti nel futuro. Invece l’equilibrio tra parte narrativa e descrittiva è ben gestito, lavorato e controllato in buona maniera.
Originalità e trama: 8.5/10
L’idea di questo futuro apocalittico, causato dall’inquinamento e dalla stupidità dell’uomo mi è piaciuta molto: l’ho trovata attuale, in linea con i miei pensieri, e relativamente veritiera.
La trama, invece, mi è parsa piatta e senza picchi di intensità.
Gli elementi presentati sono piuttosto attuali, non in linea con il tempo mostrato: a parte l’idea delle colonie di umani sparsi in altri pianeti, sorvegliate da droni e robot, non ho riscontrato elementi “futuristici” attivi nella trama. Alcuni passaggi mi sono apparsi confusi e ingarbugliati: perché il suo amico muore? È un incidente o un omicidio? Che ruolo ha realmente il suo mentore?
La fine, per concludere, l’ho trovata affrettata rispetto alle premesse iniziali.
Le parti della trama, infine, mi sono parse male oliati: ci sono salti pesanti, soprattutto nel finale: mi hai praticamente fatto correre da un contesto all’altro.
Ciò che invece mi ha incuriosito è la musica: di genere classico, viene definita dall’opinione pubblica obsoleta, noiosa e priva di energia. Questo mi ha fatto pensare molto sull’andazzo che la nostra epoca sta già prendendo.
Titolo e impaginazione: 4.5/5
Per questo contest ho preferito non esaminare tutti gli aspetti dell’impaginazione a cui io tengo. Ho limitato la critica sul testo giustificato, il minimo per una pagina ordinata ed esteticamente pulita. Nel tuo caso, mancava -> -0.5
Il titolo è molto semplice e chiaro: l’anno dell’inizio della fine.
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Roy, considerato anche che è il protagonista, è quello venuto fuori un po’ meglio: idealista disilluso è il primo pensiero che mi è venuto in mente. È un personaggio anticonformista, pieno di difetti, con un talento incompreso per il suo tempo. Non mi sapeva tanto di eroe, e forse questo me lo ha fatto apprezzare molto di più. Hai caratterizzato bene la sua aria di scapestrato senza idee per il futuro o volontà attiva per un domani migliore. Alla fine, la sua ribellione consiste nell’accettare la fine del mondo, come un capitano che non abbandona la nave che affonda.
Cosme l’ho trovato ambiguo e… beh, il solito venditore di idee in cui, per primo, non crede. La sua figura è contraddittoria e pessima; incarna il moderatore venduto, la talpa che s’ingozza, cieca e insensibile alle avversità. Il suo ruolo è quello dell’imbroglio: verso chi li crede, verso chi lo comanda, verso chi contratta con lui, e tutto per personale tornaconto. Alla fine dei conti, è un vigliacco, tutto belle parole e nessuna sostanza.
Lydia, invece, l’ho trovata appena abbozzata, mancava di sostanza e consistenza: il suo personaggio è stato una bambola nelle mani della trama, senza vero corpo o peso di valore.
E Matthew, infine: pareva un personaggio complesso, che hai anche tratteggiato piuttosto bene postmortem, ma di cui mi sarebbe piaciuto sapere di più, poiché è colui che influenzerà di più le decisioni del nostro protagonista.
Gradimento personale: 3.5/5
In tutta sincerità, per quanto io abbia apprezzato i personaggi atipici, ho trovato la trama piatta e poco coinvolgente. Sono più un tipo d’azione e colpi di scena. Inoltre i salti temporali mi hanno un po’ spiazzato e reso faticosa la lettura.
Punteggio: 42.2/50 |