Recensioni per
All about her
di Alley

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
22/10/16, ore 17:52

Mi mancavano le tue storie in generale, sulla famiglia Winchester ancora di più. Poi ho iniziato a leggere e ho visto che c'era Dean bambino e per un attimo mi sono pentita perché ho capito a cosa stavo andando incontro. No sono davvero contenta che tu abbia deciso di riempire quel "vuoto" lasciato dalla puntata con questo head Canon, perché non è il tipo di notizia che Dean avrebbe potuto trovare nel diario, quindi è realistico e probabile che sia stato John a raccontargliela. Non so dire quale parte mi ha ucciso di più, perché Dean bambino che si prende cura sia di Sam sia di John è una cosa che mi fa piagnucolare a prescindere, ma credo che il momento in cui ce l'ho fatta meno è quando Dean copre John con una coperta e si accorge di stare piangendo (ci ero piuttosto vicina anch'io). E niente questa storia è piena di dettagli preziosi che fanno la differenza e la rendono un piccolo gioiellino, come Dean che ha bisogno di bere qualcosa prima di affrontare quel discorso con John o proprio il modo in cui hai delineato  con pochi tratti John e la sua relazione con Dean. 
Sono felice quindi non solo per la puntata in sè, ma perché ispira il fandom a produrre FIC buone come questa, speriamo continui così!  
A presto e grazie ❤️ 
Vero 

Recensore Master
19/10/16, ore 22:21

Madonna, Gabry... ma che cos'è questa cosa? Dio quanto soffro...
In questa storia ci sono tipo tutte le cose che mi fanno più male di Supernatural. Dean bambino cresciuto troppo in fretta e troppo solo. Il ricordo di Mary che invece di unire la famiglia, la divide. John avvolto nel suo bozzolo di dolore. Non lo so, fa malissimo.
Ma. Se nella 12x01 Dean racconta tutte quelle cose a Mary per farsi riconoscere, significa che c'è stato un momento in cui John gli ha parlato di lei. Non può aver letto tutto nel diario (che pure sono convinta Dean abbia letto innumerevoli volte, tanto da saperlo a memoria), voglio convincermi che il padre gli abbia raccontato parte della storia.
Inutile dire che mi sono commossa, penso tu lo abbia capito... Grazie di aver scritto questa storia, c'è sempre bisogno di un po' di vero John nelle ff di Supernatural. Baci!

Recensore Master
18/10/16, ore 01:42

Miseria, Alley, da quando (e da quanto?) ti sei trasformata da regina della commedia e regina dell'angst? 

*soffre*

Stile maturo, sintassi feroce. 
Pur non cercando metafore e sillogismi inutili (e che appesantiscono solo una storia) trasmetti un dolore che ha diferse forme, diverse età, ma sempre una sola conseguenza: quella del rimorso e della solitudine. 
Mi sono piaciuti moltissimo i paragrafi e come sono stati strutturati, nonché i pensieri di Dean e il suo interfacciarsi con John - assolutamente IC entrambi. 
E il finale ha ucciso quel poco di dignità che mi era rimasta, per cui mi sono messa a sbrodolare davanti allo schermo del pc perché John che condivide con Dean i suoi ricordi - un peso e una meraviglia, alla fine - è una scena bellissima e tragica. 
Complimenti e complimenti, un lavoro stupendo. 

*biscotti al cioccolato?* ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

Recensore Master
17/10/16, ore 20:17

Ciao!
A me piacciono un sacco le storie sul pre-serie, in particolare, perché danno un sacco di margini di manovra, per così dire, e danno la libertà di esprimere molti headcanon. E ammetto che dopo il racconto di Dean nella 12x01 speravo che qualcuno ci scrivesse sopra qualcosa.
Mi è piaciuto un sacco come hai diviso la storia in cinque momenti, in periodi diversi della vita di Dean: la prima volta è un bimbo che non ricorda abbastanza della sua mamma per scriverci un tema sopra, perché l'ha persa troppo presto; la seconda è Sammy a fargli la domanda e si rende conto che non sa molto di lei, se non che l'amava con tuttp il suo cuore di bambino, ed è per Sam che si forza a chiedere a John; poi sbotta di non saperne niente in un momento di rabbia/tristezza adolescenziale, quelle poche volte che Dean somiglia effettivamente ad uno della sua età, e quando si era deciso a chiedere trova John distrutto sul divano e gli tocca prendersene cura; e alla fine è proprio suo padre che decide di raccontargli la loro storia, con un sorriso nostalgico invece delle lacrime. Trovo molto IC in particolare la reazione di John ogni volta che Dean gli pone quella domanda; il lieve fremito al volante quando gli spiega il motivo del suo occhio nero, quelle stesse sensazioni che Dean poi vive di riflesso come una morsa allo stomaco. Mi è piaciuto come tu sia riuscita con poche semplici parole a delineare una situazione che di semplice non ha nulla, perché sei riuscita a caratterizzare tre personaggi in pochissimo: perfino Sam, che compare un paio di volte (il bimbo che chiede della sua mamma al fratello e l'adolescente che preferisce chiudersi in una stanza e lasciarsi tutto quel dolore alle spalle almeno per un po').
Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è come si noti, nonostante sia Dean a fargli quelle domande, che sia effettivamente Dean ad occuparsi di John: da bambino si promette di non chiedergli più della mamma per non vederlo soffrire (e rompe la promessa solo per Sam) e da ragazzo mette la fotografia al sicuro e copre suo padre quando lo trova ubriaco fradicio sul divano.
E vorrei trovare una conclusione decente che mi permetta di rimarcare quanto mi è piaciuta questa storia, però le conclusioni in genere sono la parte che mi riesce peggio delle mie già disastrose recensioni. Quindi, mi limito a farti davvero i complimenti (e a sperare di leggere presto qualcos'altro di tuo, ora che mamma Winchester è tornata) :)

Recensore Master
17/10/16, ore 18:14

Ciao!
Speravo che qualcuno scrivesse qualcosa su Mary o comunque che seguisse la scia di feelings scatenati dalla visione della - a mio parere molto bella - 12x01. Non so se qualcun altro l'ha fatto post-visione; so solo che ho beccato questa tua storia, che l'ho letta tutta d'un fiato, che mi ha fatta commuovere a tal punto da innamorarmene così tanto che sono qui a recensire subito dopo aver letto, senza neanche aspettare di metabolizzare un po'. 
In queste righe ho ritrovato perfettamente i personaggi coinvolti: Sam che chiede e fa delle domande sulla mamma quando è bambino mentre cerca di isolarsi più tardi, quando gli viene meglio, mentre Dean, per quanto vorrebbe farlo, non ci prova nemmeno perché sa che non ci riuscirebbe; John che è schivo alle domande del figlio maggiore, severo quando quest'ultimo combina dei pasticci e arrendevole, alla fine, quando forse comprende che è giusto che anche lui sappia qualcosa della sua mamma, che impari a "conoscerla", per quanto possibile. (O almeno questa è stata la mia interpretazione) Li ho rivisti tutti e tre perfettamente nelle tue parole, sono proprio IC. Complimenti per questo. :)
Un altro complimento che ti rivolgo è per il fatto di aver creato cinque missing moment assolutamente plausibili. Tra uno e l'altro, poi, si percepisce la crescita di Dean: dal modo in cui risponde al padre - nell'età dell'adolescenza, ad esempio, è più "ribelle", preso da uno "scatto di rabbia" assolutamente tipico di quell'età - alla crescente sensazione che gli annoda le viscere (cito) che negli anni aumenta fino a diventare sempre più forte, qualcosa che lo accompagnerà sempre. Anche in Sam è visibile l'elemento di crescita: quando Dean ha diciassette anni, Sam ne ha tredici e comincia, anche lui come Dean in precedenza, a sentir crescere quel moto di ribellione che lo porterà a fuggire lontano dalla famiglia anni dopo. Anche se minormente, anche questi particolari sono tratteggiati benissimo, cosa alquanto difficile vista la poca presenza di Sammy per la quale ti faccio ancora altri complimenti. 
Un altro elemento assolutamente IC è il fatto che Dean si prenda cura di suo padre più di quanto accada il viceversa. Quel momento in cui gli mette la coperta addosso mi ha ricordato tantissimo le parole che John gli rivolge nella 2x01 prima di morire, quando gli dice che non era lui a doversi prendere cura di John, ma il contrario. 
Ho trovato bellissimo anche il tuo stile: semplice e fluido, assolutamente scorrevole. Dovevi essere particolarmente ispirata quando ti sei messa a scrivere; lo dico perché a me, nello specifico, accade quando mi vengono fuori tante metafore. Ne ho trovate molte qui (tutte particolamente precise ed azzeccate al momento e allo stato d'animo che stavi cercando di descrivere) e da questo nasce la mia deduzione, ma posso sbagliarmi XD 
Detto questo, ti rinnovo i miei vivissimi complimenti per questa piccola perla rara che da oggi in poi conserverò tra le mie storie preferite. Davvero bravissima! :D
Spero di ritrovarti presto tra queste pagine con qualcosa di altrettanto emozionante... alla prossima! :D 

Recensore Veterano
17/10/16, ore 09:52

Ciò che mi colpisce sempre dei tuoi scritti è la semplicità con cui sono in grado di restituire il personaggio che ami. Poche, esatte pennellate e Dean e John sono vivi e veri nelle tue pagine. Questa storia non fa eccezioni. Mi ha commosso in così tanti modi che non sarei in grado di fare il conto, è perfetta in ogni dettaglio. Dal modo di affrontare la morte della mamma di un bambino piccolo come lo era Dean, alle reazioni di un uomo distrutto, triste e perso come lo era John. Mi sono emozionata sulla scena finale, ho immaginato John, un omone grande e grosso, che se ne sta accucciato sul divano a raccontare del suo grande amore in un bisbiglio. E ho immaginato Dean, che non si aspettava più una risposta, forse non /quella/ risposta che tanto somiglia alla confidenza di un amico, più che di un padre. E la accoglie proprio per quello. Penso di doverti ringraziare per questo piccolo quadro che mi ha lasciata con le lacrime agli occhi e un grosso magone dentro. Complimentissimi, Gabry. Di vero cuore.

Recensore Master
17/10/16, ore 00:48

Mi ha davvero commosso! Secondo la mia esperienza, i bambini che hanno perso la mamma in tenera età e nella cui vita non è entrata una figura materna più che altro restano in silenzio, tenendo i ricordi per sé e chiedendo rare volte qualcosa di lei. E dato il carattere di John, è verosimile che Dean affronti la questione così poche volte nell'arco della vita.
Questa storia mi ha fatto subito pensare alla prima puntata della dodicesima stagione in cui Dean, per convincere Mary di chi lui sia, le racconta ogni cosa che sa di lei. Trovo molto dolce che un figlio imprima nella propria mente tanti piccoli particolari relativi alla propria mamma.
John si è trovato ad affrontare ostacoli duri che hanno compromesso il suo essere un buon padre e probabilmente la sua sofferenza è stata tale da non riuscire a condividere i bei ricordi con Dean; inizialmente pensa che non c'è maggior dolore che ricordare il tempo felice quando si è nella sofferenza, ma poi qualcosa si smuove e per un momento è il padre che avrebbe sempre dovuto essere.
Ancora complimenti per la storia!