Recensioni per
L'ultima porta
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 123 recensioni.
Positive : 123
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/07/21, ore 13:31
Cap. 10:

Carissimo,
ho letto tutta insieme la storia, in un crescendo di orrore e fastidio (non per il racconto chiaramente). Non poteva che finire così, anzi, è andata bene perché Kyle non è riuscito a trascinare Jason fino in fondo al gorgo di buio mentale che si portava dentro. 
Suppongo che non ci fosse nulla da fare, se è vero che la madre ha affidato il ragazzo borderline ai dottori e neppure questi sono riusciti a ottenere un miglioramento. Certo avrebbe potuto occuparsene di più, ma vedendo i risultati ottenuti da Jason alla fine è quella che viene meno toccata dalla malattia di Vesper. Ovviamente restano i sensi di colpa e gli scrupoli di coscienza, ma quelli li ha anche il giovane (e inesperto) volontario, che invece ha tentato di rimanere vicino all'amico. Insomma, una battaglia persa in partenza sia da chi agisce sia da chi resta in sordina. 
Ho trovato molto interessanti i dialoghi di Jason con il proprio Ego e i pensieri inutilmente razionali con i quali cerca o di difendersi o di supplire alle turbe del compagno. Si vede che possiedi l'argomento e lo affronti da più punti di vista, raramente vedo vicende descritte da chi è davvero competente. Spesso chi non conosce scrive per assoluti o per stereotipi e qui non ce ne sono. Perciò i miei complimenti sono doppi. ^^
L'unica speranza è di non incontrare mai nessuno come Kyle.
Un bacio e alla prossima!

 

Recensore Veterano
11/06/20, ore 20:14
Cap. 10:

Ciao, carissimo!
Ho finito e… non ero psicologicamente pronta. Nonostante in un certo senso sapessi già dove la storia andava a parare, mi sono sentita male ugualmente.
Certo, Kyle è uno stronzo. Certo, è un manipolatore. Ma alla fine fa tenerezza pure ad una persona come me, che non ha mai apprezzato il “bello e dannato”. Mi ha intrigata come non volesse o non riuscisse a farsi salvare dal suo abisso. E alla fine se uno vuole davvero “aprire l’ultima porta” lo fa. (Ma lui si è suicidato come Vesper, vero?)
Ciò che ti fa stare male è com’è finito Jason. Il suo non è un epilogo triste, certo (all’inizio pensavo sarebbe stato lui a suicidarsi), ma è certamente molto malinconico il fatto che sia ritornato alla stessa vita di prima, con una fidanzata stucchevole e cattiva, dei genitori vuoti e una vita troppo perfetta.
Kyle poteva davvero operare un cambiamento, e uno ci spera anche. Fino all’ultimo ho pensato che Jason riuscisse a tirarsi fuori dai limiti imposti da quella gabbia dorata che è la sua vita (e, sì, anche con il suicidio).
Immagino che adesso Jason sia distrutto, ma la sua reazione è lasciata all’immaginazione.
Vedi, trovo che il finale aperto ci stia molto bene. Jason si dispererà? Cercherà di non pensarci? (Povero.)
Questa storia mi ha fatta riflettere, rivalutare aspetti importanti della mia vita e lasciato qualcosa dentro (e anche ridere, sorprendentemente). Perché, davvero, non credo che la dimenticherò tanto facilmente. E’ stato davvero un piacere leggerla. (oltre al fatto che volevo metterla tra le preferite, ma credo di essermene dimenticata. Rimedio subito.)
Ti ringrazio anche per le informazioni che mi hai dato sul disturbo di Kyle.
Alla prossima! ^^
P. S.: siccome sto per partire, non so se, come e quando riuscirò a recensire. ^^

Recensore Veterano
05/06/20, ore 17:22
Cap. 9:

Ciao, carissimo!^^
Ed ecco la mia recensione del venerdì pomeriggio.
In realtà questo capitolo mi ha lasciato dentro delle emozioni contrastanti. Da una parte Kyle ti fa quasi tenerezza, con il disegno manga con il cuore e la scritta “forever”. Dall’altra, non posso fare a meno di pensare “ammazza che stronzo”. Forse lui non riesce davvero a ricambiare quelle emozioni. Forse ha disegnato il cuore perché, in un certo senso, vuole emulare l’amore.
Devo ammettere che all’inizio pensavo che, quando ha scritto che intendeva “aprire l’ultima porta”, ho subito pensato che stesse facendo scena perché voleva attirare l’attenzione di Jason.
Non sapendo praticamente nulla di psicologia (la mia conoscenza sull’argomento si limita alle faccine che rappresentano le emozioni che si coloravano alle elementari), sono rimasta piuttosto intrigata dal disturbo di Kyle, e ho parecchie domande da fare.
Sostanzialmente te ne pongo una perché sennò è capace che stiamo qui fino a Natale: ma chi è affetto dal disturbo borderline della personalità, si accorge delle emozioni delle altre persone? Cioè, sono capaci di sfruttarle consciamente a loro piacimento o è una cosa che fanno senza accorgersene?
Comunque forse una piccola parte di me si è dispiaciuta per Melanie, anche se quando Jason ce l’ha mandata il godimento è stato assoluto.
Magari lei lo ama, ma penso che sequestragli il telefono, in situazioni normali, non sia una cosa buona da fare. Può darsi che, così facendo, abbia salvato la sanità mentale di Jason. Può darsi che non sia così.
Ho notato anche che Melanie è una manipolatrice. Ovviamente non al livello di Kyle, ma anche lei si mostra “dolce e fragile” per convincere Jason a fare ciò che vuole.
Quando gli ha fatto il discorso sulla sua “relazione tossica”, in parte aveva ragione (ovviamente non penso che “gli omosessuali siano dei malati”, per citare, sennò, diciamocelo, non starei leggendo questa storia e molte altre), ma Kyle è davvero un problema per Jason.
Comunque adesso hai concluso il capitolo con un cliffhanger e allora vedrò di leggere quello dopo il prima possibile.
Ho come l’impressione che finirà nel sangue.
Alla prossima!^^

Recensore Veterano
29/05/20, ore 15:51
Cap. 8:

Ciao, carissimo ^^
Questo capitolo mi ha riportato alla mente una ragazza che ho conosciuto anni fa, che avrebbe dato via il fegato per stare al centro dell’attenzione. E per questo si tagliava.
Kyle è disturbato, e questo è ovvio, ma mi chiedo se tutto questo suo “fare cose esagerate” sia in realtà un modo per sentirsi compreso da qualcuno. Non fraintendermi: non credo alla visione disneyana della vita secondo cui in ognuno c’è del buono e bastano tanto amore e un paio di canzoncine per portarlo alla luce, ma forse il nostro Vesper si sente fuori luogo in un mondo che elimina ciò che è fuori dall’ordinario. In un certo senso, secondo me, lui controlla la mente di Jason, sempre al centro dei suoi pensieri.
E’ difficile capire cosa gli frulli in testa, in realtà. I miei più grandi quesiti su di lui sono due. Il primo: che razza di patologia ha? Il secondo (e più importante): che razza di genitori ha?!
In quanto a Jason, da questo capitolo ho evinto che lui vorrebbe aiutare tutti, senza dare dispiacere a nessuno, perché è il ragazzo della porta accanto. Inclusi i genitori, Kyle e Melanie, che io avrei abbandonata sulla Salaria senza troppi complimenti (si può facilmente evincere che le donne sulla Salaria, per i romani, sono… beh, gentildonne di facili costumi). Allo stesso tempo, però, ritorno alla teoria di cui sopra: anche lui non si sente a suo agio nella sua vita, dietro la maschera che è costretto ad indossare ogni giorno.
Melania e Kyle sono esattamente opposti (a chi Hello Kitty e a chi i demoni dipinti sui muri…), e questo vorrà pur dire qualcosa.
La crocerossina ha lanciato un metaforico sassolino e… splat. Probabilmente qualcuno ci muore pure nella frana che ha creato.
(Comunque al Super-io che si fumava una sigaretta post coitale io ero stesa dal ridere.)
Come al solito ho letto questo capitolo con piacere.
Alla prossima!^^

Recensore Veterano
22/05/20, ore 15:20
Cap. 7:

Ehilà, carissimo, quanto tempo.
Avendo poco tempo mi butto a pesce nella recensione.
Il capitolo è bello as usual, qui hai fatto un gran lavoro di introspezione dei personaggi.
Jason riesce a ribellarsi a Kyle, ma il passo per tornare al punto di partenza è più breve di quanto si possa pensare. Basta che Kyle chieda il suo aiuto e Jason ritornerà come un fedele cagnolino.
Più che altro il nostro protagonista fa orecchie da mercante e vede solo quello che vuol vedere. Non riesce ad identificarsi come gay, continua a raccontarsi che l’altro abbia solo bisogno del suo aiuto… In effetti mi ha sorpresa la sua ribellione, devo dire.
Ho come l’impressione che, nonostante tutto, non sia poi così empatico.
Anche se Kyle non mi sta proprio proprio simpatico, mi piace come l’hai costruito. E mi sono anche ricordata che in America si diventa maggiorenni a ventuno anni, il che rende tutto il suo bere, farsi e tagliarsi ancora peggiore.
Comunque più che altro mi spaventa il padre.
Quale genitore non recepisce un così repentino cambiamento nei figli? Insomma, è una creatura che hai tu stesso generato, stargli dietro mi sembra quantomeno il minimo.
“Saresti il primo nella nostra famiglia ad avere quella malattia.” Ehm… veramente un bel padre. Anche lui, lo immagino come il tipico genitore americano con il fucile a pompa e la mente pregna di “god Save America” e stronzate varie.
So che ha poco senso dire “nel ventunesimo c’è gente che considera ancora l’omosessualità una malattia!” perché non è una questione temporale. Si pensi solo agli spartani o al battaglione sacro di Tebe. Ma, insomma, si tratta di semplice rispetto nei confronti di altri umani.
Comunque, immagino che il padre sia preoccupato soprattutto perché, nella sua visione, l’essere gay del figlio si scontra con un’immagine idealizzata di bravo cittadino degli USA che ha di lui. Jason deve essere perfetto, l’ha tirato su a sua immagine e somiglianza.
(Ma in tutto questo Melanie? Ti prego, dimmi che se la sono mangiata viva gli alieni che, puntualmente, invadono gli Stati Uniti ignorando il resto del mondo. Perché pure lei non mi pare proprio una brava fidanzata. Jason non è circondato da persone che gli vogliono bene, mi sembra.)
Comunque ci rileggiamo!
Alla prossima! ^^
(P.S. riferito alla risposta dell’altra recensione: secondo me tu scrivi davvero da dio. Ce l’ha fatta una porcheria come 50 sfumature di grigio o twilight a finire sugli scaffali delle librerie. Rendiamoci conto. Le tue storie vincono a mani basse.)

Recensore Veterano
15/05/20, ore 13:27
Cap. 6:

Ciao, carissimo! ^^

Mi era mancata molto questa storia, credo di star sviluppando una certa dipendenza anche nei suoi confronti.
Confesso che è bello poter uscire dall’” inferno” della quarantena per entrare in quello di Jason, grazie alle tue eccelse capacità narrative (ammazza, che figura da adulatrice che ci faccio. Però è vero).
Il quinto capitolo è stato il momento di spannung della storia. In un certo senso in quel punto Jason ha attraversato una linea, e dubito che tornerà indietro.
E le conseguenze si vedono. Trascura la sua vita, l’università, le persone che gli stanno accanto. Trascura anche il football che, secondo le mie limitate conoscenze basate sugli stereotipi, oltreoceano equivale ad un peccato punibile con la frittura sulla sedia elettrica.
La crocerossina è ancora convintissima di star facendo del bene a Kyle, non riuscendo a capire che la sua situazione non cambia, perché continua a farsi del male, e lui stesso peggiora, anche se il super-io tenta di avvertirlo più volte.
Poi, quando finalmente spegne il telefono, sembra disintossicarsi. Torna ad una situazione di “normalità”, va a mangiare con gli amici. Parla di ragazze (e questo punto mi ha un po’ incuriosita. Capisco la disintossicazione da Kyle, ma il rapporto tra i due deve aver avuto un qualche impatto psicologico, no? O magari è la lontananza dall’altro che lo riporta ad una situazione “precedente”).
Stiamo a vedere. Non voglio che Jason finisca male, perché nonostante tutto mi sta simpatico, però so che le mie preghiere non verranno esaudite.
Comunque questa storia sale dritta nella top five “cose migliori che ho letto nel 2020”. È raro che un racconto mi coinvolga tanto come questo. Kyle è un personaggio profondamente disturbato e disturbante, ma mi ricorda diverse persone che conosco, in alcuni suoi aspetti, anche se non messe così male.
Una cosa che apprezzo veramente tanto, poi, è che, nella disperazione generale, nelle tue storie c’è sempre spazio per un po’ d’ironia. Altrimenti sarebbe stata impossibile dal leggere perchè troppo disturbante (e, ti prego, prendilo come un complimento). Però, voglio dire, se nell’universo non ci fosse ironia, tanto varrebbe impiccarsi tutti ad una trave del soffitto.

Ebbene, carissimo, ci rileggiamo! ^^

Recensore Veterano
08/05/20, ore 14:39
Cap. 5:

*compare dal nulla*
Ciao di nuovo, carissimo!
La ragazza assillante con le recensioni è tornata! (i capitoli corti vanno via che è un piacere, però finiscono subito e c’è poco da recensire, questo bisogna dirlo, anche se adesso che sono a metà della storia vedrò di farmene bastare uno a settimana).
Dunque, questo capitolo ci mostra le differenze tra i due personaggi.
Intanto all’inizio abbiamo un bacio tra i due, però per la prima volta non stavo parteggiando per la coppia. Non perché non mi piacciano i personaggi, che sono caratterizzati benissimo, ma a causa di Kyle. Non riesco ad inquadrarlo bene. Vuole qualcosa, ma non si riesce a capire cosa.
(Tra l’altro mi fa tenerezza Jason, che nella sua confusone cerca di comparare Kyle a Melanie).
Jason mi ricorda un po’ il genitore-tipo con le frasi fatte: “apri le finestre!”, “vedi persone!”, “nessuno è mai morto per il sole!”. La scena del barbecue mi ha fatto provare un forte sentimento di imbarazzo (credo ci sia una parola tedesca per definire questo tipo di disagio –Eccerto, quel popolo ha una parola per tutto. Il tipo di imbarazzo che si prova per gli sconosciuti o per i personaggi di film e libri).
Questo ci fa entrare un po’ nel mondo di Jason, un mondo anonimo, con una famiglia anonima, una casa anonima, una carriera universitaria anonima…
E poi c’è la sua ragazza. Simpatica quanto un palo rovente in- ehm… Insomma, non esattamente il tipo di persona con cui andrei a bere qualcosa. Anche la loro relazione è anonima quanto la vita di Jason. Sembrano il giocatore di football e la reginetta della scuola che si sono messi insieme solo perché “dovevano”. Infatti già prima veniva nominata poco.
Comunque la loro relazione è kaput. Anche solo perché lei controlla il suo telefono. (e poi ho realizzato che in inglese “i love you” ha anche l’accezione di “ti voglio bene”, per cui la perplessità di Melanie è perfettamente spiegabile.)
Tutto ciò si concluderà nel sangue e moriremo tutti, o almeno questa è la mia impressione. Quindi hai fatto un ottimo lavoro.
Non vedo l’ora che questa settimana passi per leggere il continuo!^^

Recensore Veterano
06/05/20, ore 16:59
Cap. 4:

Ciao, carissimo!
Bel capitolo, questo.
Me lo immagino proprio Jason che si prepara davanti allo specchio e inizia a porsi dei dubbi sulla sua sessualità perché è affascinato da un ragazzo che non ha mai visto. (E io già li “shippavo” a quel punto, con buona pace di Melanie!). Ma non ti preoccupare, Jason! Ho come l’impressione che avrai problemi più importanti nel corso della vicenda!
Comunque i due si incontrano nel caffè-libreria che vorrebbe avere uno pseudo stile europeo, ma con l’insegna della coca-cola, immagine che mi ha fatta ridere.
Kyle, quindi, entra in scena, ed è proprio come me lo immaginavo. Un po’ poeta decadentista, un po’ anime giapponese, effemminato, con l’aria da cucciolo che va protetto a tutti i costi. E dunque Jason-crocerossina si ritrova a desiderarlo (o per il momento a desiderare di proteggerlo) ancora di più.
Questo personaggio, comunque, mi affascina. Mi devo correggere: forse è un manipolatore, ma di sicuro non per scelta sua, se si può parlare di “scelta” in questi casi. Evidentemente ha una qualche patologia mentale. E dei genitori come quelli a cui ha accennato di sicuro non fanno bene.
Direi che la cosa che fin ora ho preferito in questi capitoli è come sconvolgi inaspettatamente le idee del lettore. Ogni volta uno si immagina che debba accadere qualcosa, e invece succede esattamente il contrario. Chapeau.
Beh, carissimo, ci si rivede (rilegge?) !^^

(P.S. ti vorrei porre una domanda estremamente stupida e probabilmente insensata, ma mi devo togliere un dubbio, quindi perdonami. So che esistono due modi diversi di chiamare il whisky. “Whisky”, appunto, alla maniera britannica, e “whiskey”; all’americana. La mia può essere solo un’impressione, ma è possibile che tu cambi il nome dell’alcolico a seconda del paese in cui hai ambientato una storia o sono io che ho le allucinazioni?
Ti avevo detto che era una cosa stupida. ^^)

Recensore Veterano
30/04/20, ore 20:06
Cap. 3:

Carissimo!
Appena aperto il capitolo, ancor prima di leggere, mi sono messa a guardare il vuoto e a fare congetture.
La domanda che ci stiamo ponendo tutti in sala è: “Kyle è uno psicopatico manipolatore o è un cucciolo bisognoso d’aiuto?” (Io punto sulla prima).
Jason ha fatto un grosso, grosso, grosso errore. Ha deciso di incontrarlo. Per qualche motivo me lo immagino come un bravo ragazzo californiano, biondino, con gli occhi chiari, molto abbronzato, che la domenica fa il barbecue con la famiglia ed è un campione di football. Il figlio americano che ogni padre americano stereotipato desidererebbe. A questo punto faccio il countdown per vedere quanto tempo ci mette per sprofondare nel Baratro della Disperazione.
Kyle mi ricorda un po’ una persona che conosco. Sembra sempre molto affettuoso, ma appena capisce che ti sei affezionato ti scarica. Tu, ingenuo giocondo, cerchi di capire cos’hai fatto di male e ti disperi, fino a che non arriva il “ti voglio bene” (che ti fotte. Matematico.), e si ricomincia daccapo, in un cerchio infinito.
Jason, da bravo ragazzo qual è, non sembra aver avvertito il pericolo, e ingenuo sembra dirigersi verso le fauci della belva.
Tra l’altro ho molto amato la parte: “Ecco il numero, è lì. È come se lo stesse aspettando. Eccita con entusiasmo i coni della retina, corre dentro il nervo ottico più veloce di un bob alle Olimpiadi, salta di neurone in neurone come uno stambecco felice e prima ancora che lui si renda conto di quello che sta succedendo si è ben annidato nei suoi RNA di memoria, indelebile come il ricordo della sua prima vittoria a Football". Bellissimo.
Per quanto riguarda il manga, se fosse vero credo proprio che lo leggerei. Non so come, ma sei riuscito a descriverlo così bene che me lo sono immaginato proprio come se ce l’avessi avuto davanti agli occhi.
Come al solito ti faccio i miei complimenti.
Al più presto!^^

Recensore Veterano
28/04/20, ore 16:05
Cap. 2:

Carissimo! ^^
Come sempre avevo intenzione di leggere il secondo capitolo nel fine settimana, ma anche ‘sta volta il mio buon proposito è andato a farsi fottere, anche perché avevo disperatamente bisogno di leggere qualcosa di buono, credo fosse l’unica alternativa all’implosione della mia persona. Implosione che tra l’altro c’è stata, ma di sentimenti, perché questa storia ne genera parecchi.
Hai una grande abilità nel far iniziare la faccenda in un metaforico prato verde pieno di cuccioli che giocano e farla finire nel Grande Baratro Della Disperazione. Quindi iniziamo con un Jason relativamente tranquillo che si ritrova a gestire una situazione troppo grande per lui (secondo me avrebbe dovuto chiedere aiuto a qualcuno di più esperto).
Vesper/Kyle è un piccolo bastardo manipolatore, che usa le proprie emozioni per rigirarsi gli altri come vuole. Il che mi ricorda parecchie persone che conosco. Adesso bisogna capire se lui ha dei problemi psicologici veri e propri o se si diverte a far stare male i ragazzi per bene con la sindrome da crocerossina.
La Crocerossina, dunque, sente parlare di tale manga (sul quale non ho trovato nulla, quindi penso non esista) e immagino accosti la situazione di Kyle a quella del protagonista.
Mi chiedo, tra l’altro, perchè proprio lui. Quale recondito motivo ha spinto il Telefonatore Folle a preferire Jason agli altri?
Conoscendoti, vedendo il rating e vedendo la sezione della storia, sono abbastanza sicura che non finirà bene. (Aggiungo che ho appena riletto la descrizione della storia, quindi la mia è una certezza.)
In realtà a me le persone tipo Jason mi hanno sempre fatto una grande tenerezza e si meritano massimo rispetto. Dubito di essere anche lontanamente capace di sacrificare il sabato notte per fare ciò che fa lui, anche perché, soprattutto a quell’ora della notte, ho l’empatia di un sasso. Ma mi sono sempre chiesta: loro consolano tutti, ma chi consola loro?
C’ho in testa un milione e mezzo di domande, ma intanto se le dovessi elencare tutte ci ritroveremmo ancora qui a fine quarantena, e poi confido nelle tue abilità e spero si risolveranno andando avanti.
Alla prossima, aspetto con ansia! ^^

Recensore Veterano
24/04/20, ore 19:36
Cap. 1:

Ciao, carissimo!

Questa storia mi sta piacendo parecchio, nonostante il capitolo corto. Ciò vuol dire che mi ha già presa molto.
Jason sembra il tipico bravo ragazzo, quello da serie TV americane sempre buono e gentile.
Mi hanno divertita molto le prime chiamate, con la gattara e tutto un circo di vari personaggi che fraintendono il senso della linea Arcobaleno.
["non sa che nella società moderna l'arcobaleno evoca invariabilmente qualcosa che ha a che fare con gli omosessuali. " ECCO. Ci tengo a precisare che lo dico senza odio alcuno ^^]
Poi arriva Vesper, che è estremamente inquietante. Adesso bisogna capire se vuole ammazzarsi per i suoi problemi o perchè vuole scioccare gli altri.
Ma in realtà non riesco a commentare con chiarezza perchè... boh... mi sento emitvamente coinvolta. A volte ti senti così pieno di emozioni negative che l'unico modo per ricollegarti con la realtà è farti male, lo so bene.
E so anche quanto ti fa sentire meglio scambiare un paio di parole con qualcuno che ti può aiutare, quindi mi dispiace per Jason, ma anche per quelli che magari avevano effettivamente dei problemi e che non hanno potuto fare nulla, causa tutti gli altri rincoglionit che hanno chiamato prima.
Comunque voglio vedere come andrà a finire!
Grazie e al più presto possibile!^^
(Recensione modificata il 25/04/2020 - 08:00 am)

Recensore Veterano
10/02/19, ore 19:25
Cap. 10:

Carissimo, meno male mi avevi già messo sull'avviso per i contenuti di questa storia. Così mi sono preparata psicologicamente.

Per fortuna, pur partendo da una base di realismo e mantenendolo, le circostanze vengono portate all'estremo e non sono entrata in empatia con i personaggi, anche perché mi sono autoimposta di non farlo.
L'ho retta bene, comunque. Onestamente, temevo peggio.

Ciononostante è, obiettivamente, una storia disturbante. Un bel mattoncino.
Però il sostrato psichiatrico ed il realismo nelle patologie l'hanno resa interessante, davvero e la resa è splendida.
Ancora complimenti, dunque.

Il colpo di scena finale poi è stupendo: SBEM.
Cosa potrebbe mai succedere? Di tutto e di più.

Ecco, questo racconto è angst ma con l'atmosfera di un horror alla John Carpenter, uno di quelli che - pur non avendo effetti speciali terrificanti - ti lasciano addosso un'inquietudine colossale.

Se ti posso dare un consiglio, recupera "The Ward" , proprio di Carpenter: parla di una ragazza ricoverata in una clinica psichiatrica dopo essere stata torturata da un serial killer, oppure no?

Beh, in ogni caso complimenti!

Recensore Veterano
10/02/19, ore 19:16
Cap. 9:

Ecco, appunto.

Franaaah!
O meglio, crollo. Il crollo di Kyle, che ormai ha sviluppato una personalità alternativa, identificandosi con Vesper, a causa del suo disturbo.
Melanie è una piattola ma diventa la chiave di volta della situazione, inavvertitamente liberando Jason dalla presa di Kyle.

Ovviamente il ragazzo vede il mondo crollargli addosso e sbarella, tentando effettivamente il suicidio.

Ma sarà davvero un tentativo di togliersi la vita o l'ennesimo tentativo di manipolazione?

Vediamo il prossimo capitolo!

Recensore Veterano
10/02/19, ore 19:10
Cap. 8:

Come si diceva all'inizio, Kyle non vuole davvero farsi aiutare, nè essere salvato.
Se così fosse sarebbe saltato a piè pari sull'ambulanza, ringraziando per l'opportunità.
Ma un vero suicida non cerca aiuto, perché dispera di ottenerne, non ha più fiducia negli altri o si sente un peso che è meglio rimuovere per il loro bene. Chi decide di chiedere aiuto nonostante tutto è da ammirare e rispettare, ma non è il suo caso.

"Il dolore fisico ti distoglie da quello interiore" questo è un autolesionista da manuale, e l'autolesionismo è un'altro aspetto del disturbo borderline. Certo che il bastardello dimostra un'autoconsapevolezza eccezionale e sfrutta il proprio sintomo per manipolare il povero Jason, che ormai è carne da macello.

Franaaaah!

Recensore Veterano
10/02/19, ore 18:40
Cap. 7:

Anche il padre di Jason è simpatico come un dito in un occhio =.=
La delicatezza, la comprensione, l'umanità non sono di casa, eh?
Il classico "padre americano" il "vero uomo".
Il nervoso che mi fa venire!

Premetto che, quel poco che so di BDSM mi deriva dalla spiegazione di uno psicanalista di derivazione lacaniana, quindi ne ho un'idea di un certo tipo.
Innanzitutto mi sembra che tu descriva un rapporto atipico: non c'è un ruolo preciso tra dominatore e sottomesso, e soprattutto manca quello che credo sia il concetto fondamentale, vale a dire il rispetto reciproco tra i "performanti".
Traspare però quella che il sopracitato psicanalista definisce "l'ironia del sadomaso": senza uno disposto a farsi dominare, il dominatore non è nessuno e diventa a sua volta schiavo del sottomesso.
Credo sintetizzi bene il rapporto di codipendenza creatosi fra Jason e Kyle.

So anche che esistono forme estreme di BDSM, da cui molti serial killer hanno tratto ispirazione, quindi la scena che descrivi non mi dovrebbe disturbare più di tanto. Però un po' di nausea ammetto di averla, quindi sei riuscito a trasmettere anche questo.

Sento il fischio potente della situazione che inizia a precipitare!

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