Ciao, carissimo! ^^
Mi era mancata molto questa storia, credo di star sviluppando una certa dipendenza anche nei suoi confronti.
Confesso che è bello poter uscire dall’” inferno” della quarantena per entrare in quello di Jason, grazie alle tue eccelse capacità narrative (ammazza, che figura da adulatrice che ci faccio. Però è vero).
Il quinto capitolo è stato il momento di spannung della storia. In un certo senso in quel punto Jason ha attraversato una linea, e dubito che tornerà indietro.
E le conseguenze si vedono. Trascura la sua vita, l’università, le persone che gli stanno accanto. Trascura anche il football che, secondo le mie limitate conoscenze basate sugli stereotipi, oltreoceano equivale ad un peccato punibile con la frittura sulla sedia elettrica.
La crocerossina è ancora convintissima di star facendo del bene a Kyle, non riuscendo a capire che la sua situazione non cambia, perché continua a farsi del male, e lui stesso peggiora, anche se il super-io tenta di avvertirlo più volte.
Poi, quando finalmente spegne il telefono, sembra disintossicarsi. Torna ad una situazione di “normalità”, va a mangiare con gli amici. Parla di ragazze (e questo punto mi ha un po’ incuriosita. Capisco la disintossicazione da Kyle, ma il rapporto tra i due deve aver avuto un qualche impatto psicologico, no? O magari è la lontananza dall’altro che lo riporta ad una situazione “precedente”).
Stiamo a vedere. Non voglio che Jason finisca male, perché nonostante tutto mi sta simpatico, però so che le mie preghiere non verranno esaudite.
Comunque questa storia sale dritta nella top five “cose migliori che ho letto nel 2020”. È raro che un racconto mi coinvolga tanto come questo. Kyle è un personaggio profondamente disturbato e disturbante, ma mi ricorda diverse persone che conosco, in alcuni suoi aspetti, anche se non messe così male.
Una cosa che apprezzo veramente tanto, poi, è che, nella disperazione generale, nelle tue storie c’è sempre spazio per un po’ d’ironia. Altrimenti sarebbe stata impossibile dal leggere perchè troppo disturbante (e, ti prego, prendilo come un complimento). Però, voglio dire, se nell’universo non ci fosse ironia, tanto varrebbe impiccarsi tutti ad una trave del soffitto.
Ebbene, carissimo, ci rileggiamo! ^^ |