Mi piace Your Song. E hai ragione, si adatta perfettamente alle due pecorelle smarrite. |
Ciao :) che dolce questa fanfiction! Hai azzeccato appieno uno Sherlock incerto delle sue emozioni e John che fraintende :P |
Sono contenta di aver aspettato a leggere questa storia, perché i giorni passati non ero assolutamente in grado di concentrarmi su altri Holmes e Watson e mi sarei persa la bellezza e la particolarità di quello che avevi costruito. Sì, mi è decisamente piaciuta. E per la ragione che hai trattato su più livelli, emozionale e psicologico, una faccenda complessa e contorta che unisce Sherlock e i sentimenti. Non è mai facile dare un indirizzo al proprio Holmes, ma quello che ne esce qui è forse uno degli Sherlock costruiti con più consapevolezza che abbia visto prodotti da te. E sapevo che saresti riuscita a dare più direzione alle tue storie, a focalizzarti maggiormente su un punto. Non critico mai a caso, ma solo se vedo potenziale e questa storia è la dimostrazione che stai avendo una crescita autoriale in piena regola e dato che la modestia non so nemmeno dove stia di casa, mi piace pensare che un po' sia anche merito di quanto ti dissi tempo fa. |
"...dove un tiepido camino era rimasto acceso fino a notte...": la prima impressione che ho ricevuto iniziando la lettura della tua storia è di calore e di "casa" ed il 221b di Baker Street, prima di Reichenbach, esprimeva proprio questo clima accogliente di un luogo sicuro, lontano dai problemi del mondo esterno. Poi segue l'equivoco (forse!) del bacio e l'emozionante scena del dono di Sh a John, una melodia scritta apposta per lui. E ci ritroviamo ai giorni nostri, un salto nel tempo, ritorna l'atmosfera di TAB con il riaccendersi e spegnersi della Londra vittoriana ma loro due ed il loro silenzio "urlato" sempre lì, a complicare le cose. Il "risveglio" nella realtà contemporanea porta un'ondata di malinconia, con Sherlock a confrontarsi malinconicamente con la triste concretezza di un John sposato e padre di una bambina, dunque ormai perso. Ma i due li fai ritrovare proprio lì, sul tetto del Barts, luogo d'indimenticabili emozioni, ed è la pista degli hashtag che guida Watson a riprendersi ciò che non aveva mai avuto il coraggio, o il modo, di reclamare per se stesso. Condivido, a tal proposito, l'osservazione di Bablia sull'originalità della tua pensata. Ho trovato, inoltre, efficace quel filo conduttore ("...strano!...) che tiene uniti i vari momenti della ff, un termine che è coerente con tutto ciò che riguarda quei due. Ma è uno"strano" particolare, che ha l'unicità di qualcosa d'irripetibile e meraviglioso. Una bella storia, scritta con precisione di particolari e singolare capacità di rappresentare credibilmente delle emozioni. |
Mi piace molto quella canzone, e ne hai tratto una storia molto dolce e romantica, sia nell'ambientazione vittoriana che in quella moderna.Perfetta è l'incapacità di Sherlock di esprimersi a parole, ma di riuscire a farlo con la musica, perfetti anche gli scatti bruschi di John, molto IC. |
E' stupenda! Ti confesso che quando Sherlock si è svegliato e ho realizzato che la prima parte della storia era solo un sogno, stavo per piangere!! Meno male che è andata a finire bene!! Immagino la faccia di John quando ha visto di nuovo Sherlock sul tetto, povero! Comunque è bello e significativo che si siano dichiarati proprio lì. In un certo senso hanno azzerato tutto quello che è successo dopo la caduta. Perfetto! |
Finalmente riesco a leggere il frutto dell'ispirazione avuta durante l'ascolto di questa bellissima canzone! |