Recensioni per
Nella Macchia
di LawrenceTwosomeTime

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
09/06/18, ore 18:50

Ciao, avevo già letto e apprezzato una tua storia, quella che hai catalogato come "seconda del desiderio", quindi ho voluto provare a leggere qualcos'altro di tuo e non me ne sono affatto pentito.

La storia è molto scorrevole, si legge facilmente tutta d'un fiato senza annoiarsi affatto, sopratutto finisci presto coinvolto nelle vicende, o almeno per me è stato così.

Un grosso punto lo merita la descrizione del contesto, sono molto felice che tu abbia voluto dilungarti su questo. Intanto direi interessante l'atmosfera che si respira in questo luogo, inquientante e molto macabra, con le persone che si mangiano le une con le altre e si sfruttano senza pierà. 
Devo dire mi sembrava uno scenario fantascientifico e comunque disperso nel futuro, e invece si viene a sapere che siamo ai giorni nostri ed è tutta colpa di quel simpaticone di Trump , di un terremoto, o per meglio dire, di un cataclisma naturale e di un'idea veramente pessima. 
L'idea appunto, quella dello stato per i malati mentali mi ricorda un po' l'Australia isola dei galeotti, il principio sembra simile. Certo che dovevano averne veramente tanti per richiedere tutto quello spazio, si può dire che il mondo stava perdendo la testa come il Trump di sopra xD.
Devo dire però che non mi dispiacerebbe avere qualche  spiegazione in più sulla pseudosocietà del luogo in cui avviene in racconto, insomma avere qualche informazione in più su come si vive realmente lì, ad esempio: che relazione ci sono tra i vari ex-pazienti, ci si spara/uccide sempre a vista (come suggerisce la prima parte) o comunque è possibile anche altro (come si suggerisce nel finale, branchi, gente che vive e lascia vivere, etc...).

Il rapporto tra i due protagonisti alla fine appare abbastanza convinciente, per quanto forse un po' forzato visto il poco tempo da quando si conoscono, sopratutto non so se giustificare totalmente tutta questa fiducia reciproca. 

Dal punto di vista di lei dieri di si, lo shock per la situazione assurda, per la morte imminente del nonno, per il fatto di dover rischiare la vita, direi che è comprensibile il fatto che si aggrappi all'unica persona che può dargli una mano. Lui non so, quindici anni in quel manicomio-nazione, non ti aspetti certo una reazione simile alle persone comuni, quindi forse non si dovrebbe confidare di poterlo psicoanalizzare, ma comunque mi pare un po' troppo rischiare tutto così e anche un po' troppo per decidere di provare a cambiare vita dopo essere rimasto incastrato in quella così a lungo.

Per concludere complimenti per la narrazione, ben scorrevole, coinvolgente e con il giusto mix di dialoghi, descrizioni e passaggi in cui si porta avanti la storia. Credo che leggero in futuro con piacere altre tue cose. Ciao e alla prossima