Questa storia che hai scritto è stupenda.
Penso che quel pezzo di manga sia uno dei migliori in assoluto di tutte le serie di Dragon Ball. Stimola tra le più svariate e interessanti interpretazioni e riflessioni. Per come la vedo io (che l'ho pure scritto come inizio di una long), nei sei/sette anni passati dopo la morte di Goku, la sua famiglia, nonchè Vegeta e Bulma, credo che un po' si fossero tutti rassegnati al fatto di non rivederlo mai più.
Goku li aveva abbandonati, tutti.
Vegeta, subito dopo il torneo di Cell, doveva aver combattuto una guerra interiore non da poco per riuscire a digerire il fatto di tornare alla Capsule a vivere con Bulma e suo figlio...
Penso che negli anni, l'incommensurabile perdita di Goku come unico obiettivo per continuare a combattere si sia come assopita e il fatto che Vegeta fosse tornato ad allenarsi fosse dovuto alla nascita di un nuovo sentimento: l'amore verso Bulma e Trunks. Mettila come vuoi, ma penso che lo spirito di protezione verso la sua famiglia fosse l'unica cosa che potesse spingerlo a continuare.
In sei anni, Vegeta si era dimostrato un padre e un marito molto migliore di Goku, solo per il fatto che lui, per Trunks e Bulma, dopo Cell, c'è sempre stato.
Almeno in questo, credo che Vegeta senta di aver nettamente superato il suo eterno rivale. Senza alcun dubbio.
Il sayan aveva trovato un equilibrio interiore, figlio di un travaglio probabimìlmente durato mesi, ma c'era riuscito. Da solo o aiutato dalla scienziata, ma ce l'aveva fatta.
Un giorno però, quell’equilibrio si era rotto, andando in frantumi come un vaso di cristallo.
Pochi giorni prima dell’inizio del torneo, mentre Vegeta stava allenando Trunks, era stata proprio la voce di Goku a squarciare il cielo e come un fulmine distruggere letteralmente l’equilibrio raggiunto con tanta fatica.
“Parteciperò anch’io al torneo”
Da quel momento, nel cuore del principe era cominciato a germogliare un sentimento che da anni non sentiva più.
Un sentimento che Bulma e Trunks gli avevano fatto scordare, o semplicemente assopire fino a plasmarlo e a farlo diventare un essere perfetto, come Goku.
Anzi, ancora più di lui.
Il fatto che Goku avesse deciso di tornare solo per partecipare ad uno stupido torneo di arti marziali, aveva risvegliato in Vegeta un sentimento ormai a lui sconosciuto da anni: l’odio.
Poi era arrivato il giorno del torneo, lui era capitato proprio con Goku e la cosa lo aveva reso estremamente felice. Finalmente poteva farla pagare a colui che era rimasto volontariamente lontano, che volontariamente aveva disdegnato tutto e tutti solo per potersi continuare ad allenare nell’aldilà. Avrebbe potuto finalmente affrontarlo di nuovo, se il destino non si fosse messo in mezzo giocandogli il fastidiosissimo scherzo di iscrivere i Kaio Shin al torneo, venuti sulla Terra per informarli dell’imminente arrivo di Majin Bu.
Nel bel mezzo del torneo, nel momento stesso in cui Goku aveva spiccato il volo per dirigersi verso l’astronave di Babidi, l’odio germogliato nei giorni precedenti al torneo aveva invaso quasi completamente il corpo di Vegeta e così non fu per niente difficile, a Babidi, impossessarsi della sua mente.
MajinVegeta aveva combattuto con Goku con l’idea di sconfiggerlo; di sconfiggere la parte perfetta di se stesso che si rifletteva nel sayan che aveva di fronte.
MajinVegeta odiava Goku e il Vegeta perfetto che era diventato, vivendo sulla Terra.
Lo odiava perché era stato lontano dalla Terra per tutti quegli anni perché così, aveva detto, nessun altro avrebbe minacciato gli esseri umani, ma era stato inutile. Era arrivata una nuova minaccia, indipendentemente dal fatto che lui fosse ancora in vita o meno.
Lo aveva capito bene, Vegeta. Quei sei anni di lontananza da lui, da suo fratello, non erano serviti a nulla, se non a provocare tanta sofferenza nei suoi figli, in sua moglie e probabilmente in lui stesso.
Ora poteva avere la sua vendetta.
Aveva dovuto distruggere mezzo stadio per provocare l’amico, pur sapendo che sarebbe stato sufficiente torcere un solo capello a Chichi o ad uno dei suoi figli per costringerlo a combattere.
Ma lui, il principe, aveva preferito uccidere senza pietà gente di cui non gli importava nulla, colpevole solo di voler assistere a quel dannato torneo, inconsapevole della battaglia interiore che si stava combattendo dentro la sua mente.
Goku e Bulma non glielo avevano perdonato. Goku sapeva bene a che punto sarebbe potuto arrivare Vegeta pur di affrontarlo. Non aveva potuto fare altro che accontentarlo e combattere contro di lui senza neppure mostrargli la sua vera forza, solo per cercare di convincerlo che quello non era lui, non era il vero principe dei sayan, non era più il suo amico. Aveva combattuto con questi obiettivi, per ritrovare colui che aveva sempre considerato suo fratello, ma aveva perso. Goku era stato atterrato da un colpo a tradimento di MajinVegeta che era poi andato ad affrontare da solo Majin Bu.
Poco prima di provocare l’esplosione che gli avrebbe tolto la vita, nella vana speranza di portarsi all’inferno quell’orribile creatura, fece l'unica cosa che avrebbe poi salvato il suo spirito dall'inferno: chiese perdono a Trunks per non essere stato un buon padre e si sacrificò per salvare i suoi cari.
Sì. Vegeta è megliore di Goku.
E anche se probabilmente non era questo a cui l'autore del manga mirava, i fatti parlano da sè.
Complimenti per la profonda introspezione e per la scrittura impeccabile, come sempre.
Alla prox
SSJD |