Allora ... facciamo fuori la singola pecca della storia e poi passiamo ai complimenti.
Il protagonista è purtroppo un personaggio molto piatto e stereotipato. Il magnate ricco sfondato, apparentemente filantropo e in realtà re degli stronzi, con la compagna che in realtà ama i suoi soldi... è qualcosa di visto e stravisto. Non dico che un personaggio simile non si possa usare, dico solo che per non renderlo troppo cliché forse avresti potuto analizzare meglio il suo carattere, sia nei difetti (il suo disrispetto per gli altri, il suo attaccamento eccessivo al denaro ) sia nei pregi (le sue doti di oratore, l'intelligenza che comunque gli è servita nella scalata al potere ).
Ora, passiamo alle cose positive: anzitutto lo stile, molto umoristico ed effettivamente simile a quello di Benni; e poi la morale della storia.
Sul serio, questa è stata una piacevolissima sorpresa : mi aspettavo la solita morale trita di chi non ha messo gli altri davanti a se stesso, quando mi sono trovata lì quella linea fantastica. Il peccato più grave non è l'egoismo, è il non aver fatto quello che l'avrebbe davvero reso felice, in cambio di quello che chi lo circonda ritiene sia la felicità. .. splendido. Quella del commettere un peccato verso sé stessi rinunciando alla felicità, e che si tratti di una cosa gravissima, è una cosa che non si vede spesso e su cui personalmente mi trovo d'accordo (il che significa che tu hai ragione, e che questa storia ha un ottimo messaggio ).
Complimenti, insomma, per lo stile divertente e per la bella riflessione finale! |