Recensioni per
Il filo (non) si taglia
di rekichan

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/12/19, ore 12:58

Ciao!
Ho trovato questa storia davvero molto bella. 
Come te, anch’io tendo a vedere un qualcosa di più di una semplice amicizia, nel rapporto tra Naruto e Sasuke; ma, se anche così non fosse, i termini con cui ne hai ricostruito il legame risultano comunque perfetti. Ho apprezzato soprattutto il passaggio in cui hai sottolineato che combattere, per loro, rappresenta l’unico modo che hanno per esprimere dei sentimenti altrimenti indicibili. 
Il perenne cercarsi, rincorrersi, senza tuttavia raggiungersi mai; la loro incomprensione di fondo, forte tanto quanto la voglia di superarla. Due metà spaccate, che vanamente anelano all’intero e, nel contempo, ne hanno paura. 
Oltre al contenuto, pregevole è, altresì, la forma: il ritmo della narrazione è incalzante e, leggendo, si ha quasi l’impressione di seguire l’eterno “rimpallo” (perdona l’espressione XD) fra Naruto e Sasuke. Un passo avanti, e uno indietro. Sino alla fine, allorquando le mani - di entrambi - tentano invano di toccarsi.
Complimenti! 
Irene. 

Recensore Veterano
25/07/10, ore 20:46

Ciao, complimenti per questo meritatissimo primo posto ^^
E, soprattutto, complimenti per la tragica e straziante oneshot.
Mi è piaciuta tanto, ma tanto tanto tanto.
Il filo rosso che unisce Sasuke e Uchiha, quasi come un patto di sangue, che succhia la vita di entrambi, sino a portarli allo stremo, quando di incontrano, e a farli morire nelle incomprensioni, è ciò su cui gravita tutta la storia, e ho apprezzato in un particolare modo lo stile, curatissimo come tuo solito.
Un bacione,

Vivvi.

Recensore Master
15/05/09, ore 12:08

ciao! innanzitutto complimenti x il primo posto, ampiamente meritato le tue storie sono sempre uniche da leggere e ogni volta che apro la pagina non so mai cosa aspettarmi, come una sorpresa e questo mi incuriosisce ancora di più. Passando alla storia vera e propria, l'ho trovata scorrevole, senza errori rilevanti da notare e perfettamente IC. Questo nuovo ennesimo incontro tra Naruto e Sasuke i quali cercano l'uno nell'altro anche un minimo segno di quello che erano stati un tempo, ma non lo trovano; e pur essendo così vicini si sentono lontani anni luce, forse addirittura di più di quando lo erano perchè Naruto era a Konoha e Sasuke da Orochimaru e l'immagine finale delle due mani che si cercano ma non si trovano rende perfettamente l'idea, inoltre ho amato particolarmente anche l'immagine del mantello che aleggia su Sasuke con tutti i suoi peccati, le sue paure e i suoi desideri di vendetta, che Naruto era risucito ad allontanare, ma non abbastanza per impedirgli di essere indossato di nuovo; e a fare sfondo a tutti ciò, quel filo rosso del destino, piccolo, semplice, ormai logoro e liso, che sembra sempre pronto a spezzarsi al primo soffio di vento, che invece impavido resiste e pèaziente aspetta il giorno del loro rincontro, ma che purtroppo non ha il potere di colmare il vuoto che tutti quegli anni, di "unione", ma di lontananza hanno portato a creare... Come al solito mi dilungo sempre troppo nelle recensioni, perdonami... complimenti ancora, alla prossima kiss

Recensore Junior
15/05/09, ore 11:47

...
Non so bene se mi piace o se odio far paura, ma sembra proprio che io emani quest'aura intimidatoria - senza nessuna valida ragione, peraltro. ^__^
Comunque, visto che ti ho "beccata" appena pubblicato, ecco i giudizi a coda.

suni
Dunque, che posso dire.
La sensazione che mi ha lasciato questa fic è strana. Mi sembra che dica e non dica, che aleggi senza colpire. E’ un’impressione personale che non vuole essere offensiva e forse risulta pretenziosa, non saprei nemmeno definirla meglio. Non la saprei, sinceramente, nemmeno ben motivare.
La messa in scena non è delle più originali – lo scontro finale tra i due eterni rivali – ma è compensata da un trattamento che invece, sì, ha profondità e incisività. A livello puramente espressivo, con mia genuina gioia, non ho assolutamente nulla da ridire: grammatica e sintassi sono pressoché impeccabili. Soggettivamente posso dire che avrei messo periodi e frasi più lunghe – ci sono troppe parole solitarie, per i miei gusti – ma si tratta di una pura inezia che di fatto non ha influenza. La resa dei personaggi è a sua volta ben riuscita: soprattutto Sasuke, che è esattamente la macchina insondabile dello Shippuuden, è proprio Sasuke come lo vedo. Onesto anche il fatto che, in effetti, Naruto sappia in fondo di non essere lì per Konoha, ma per lui.
Forse il “problema” (lungi dall’essere veramente tale, visto che si tratta di un lavoro più che riuscito) è che sembra essere un esercizio di stile, un flusso di considerazioni – centrate, peraltro - più che una storia. Stile che, comunque, è irreprensibile, ricco, scorrevole.
Il mio tasto dolente (anche questo per modo di dire), comunque è il tema.
Ho trovato interessante e davvero profondo il discorso del filo, di quel rosso che li unisce e in cui ciascuno dei due cerca qualcos’altro. È delicato e vero, mi è sinceramente piaciuto. Ma non ho trovato il collegamento con la tematica imposta forte quanto l’avrei voluto. Forse è un problema mio e mi è sfuggito qualcosa, ma disgraziatamente uno dei giudici sono proprio io e vi tocca sopportarmi ottusa come sono. Non voglio dire che non sia presente, ma forse non abbastanza, o non con sufficiente chiarezza. Ho un paio di teorie diverse su quale dovesse essere il senso finale, ma non sono sicura di nessuna delle due. Forse semplicemente alla fine che nessuno dei due vede veramente l’altro al di là del rosso fino a quando non è troppo tardi, che è una cosa triste ma anche autentica. Forse però avrei voluto vedere qualche indizietto in più, perché non è stata una comprensione immediata – e qui torniamo alla lentezza e all’ottusità, ahimé, della sottoscritta. Sarebbe del tutto secondario confrontato ai pregi che invece sono indubbi.
Mi congratulo anche per alcune espressioni particolarmente avvincenti, come le righe finali che ho trovato molto suggestive – l’ultima frase soprattutto, è particolarmente ad effetto.
Tutto ciò, per dire che in pratica non c’è nulla che giustifichi vere critiche negative degne di questo nome. Quindi in effetti avrei potuto fare una recensione di due righe, ma mi sentivo di dover cercare tutti i peli nell’uovo, altrimenti avrei potuto semplicemente lasciarti un commento alla storia come un lettore qualunque.
Ed è tutto, direi.
Cogratulazioni per la vittoria.

Izayoi007
Devo ammettere, innanzitutto, che anche io, come la mia collega, mi sono trovata in difficoltà “nell’inquadrare” questa storia. Ho dovuto rileggerla più di una volta e con sempre maggiore attenzione. Ad ogni modo, mi trovo d’accordo per ciò che riguarda la grammatica: davvero, quasi impeccabile, tolti un paio di errori qui e là dovuti, presumibilmente, alla distrazione. Quello che mi ha fatto storcere un po’ il naso è l’utilizzo di periodi così brevi e bruscamente staccati che sì, hanno un grande impatto su chi legge e tengono alta l’attenzione con un ritmo calzante e abbastanza costante, ma spezzano un po’ la scorrevolezza della lettura. Uno stile del genere è utilizzabile in una parte di scene particolarmente tese, poiché tiene alta l’eccitazione, ma in tutta la storia è leggermente di troppo. Ciò che ho trovato interessante è come hai trattato il tema. Per quanto riguarda questo argomento, io e suni ci siamo trovate entrambe in difficoltà. Dopo averla riletta due volte, mi sono trovata a riflettere e sono giunta alla seguente conclusione: il tema, seppur non perfettamente esplicito è abbastanza chiaro. È interessante come Naruto e Sasuke non riescano a scorgere reciprocamente ciò che veramente è l’altro e come lo nasconde dietro la parvenza che ostentano a vicenda. Eppure, sanno che c’è di più; si conoscono e cercano, anche inconsciamente, ciò che sono realmente e che è invisibile agli occhi esteriormente ma loro sanno esserci dentro l’altro e, quindi, si sforzano di trovare.
“[…]Naruto aveva lasciato vagare gli occhi sul vecchio compagno, cercando nell’attuale atteggiamento, l’ombra del bambino che era stato. […]” o “[…]Dove aveva nascosto il sorriso, Naruto? Non che se lo aspettasse - quel sorriso, lo aveva perso molto tempo prima – ma di solito affiorava sempre nelle iridi cerulee. Non rideva con la bocca, ma con gli occhi; con quell’azzurro cielo su cui doveva essere splendido volare libero, una volta per tutte.
Sasuke non vedeva il sorriso.[…].”
Sono entrambe dimostrazioni di come ambedue ricerchino il vero volto del compagno perduto dietro la facciata che esibiscono. Inoltre, il non riuscire a ritrovarsi a vicenda li induce a rafforzare ancora di più la maschera che si ostinano a ostentare rendendo ancor di più “l’essenziale invisibile agli occhi”.
Il dominio del colore rosso, inoltre, è sconvolgente. Il rosso è un colore così carico di significato e con così tanti significati. Il rosso è il colore dei loro occhi quando sono posseduti da quella parte di loro stessi che li porta a nascondere la loro essenza, il rosso è il colore del sangue; una costante nella loro vita come uomini e come shinobi. Il filo rosso è ciò che li lega, anche quando sembrano davvero troppo distanti l’uno dall’altro.
Infine, mi trovo concorde con suni riguardo alle parte finale, particolarmente d’effetto.

Recensore Veterano
15/05/09, ore 11:42

uahahahah!!! sniffs sniff... bellissima, non riesco ad esprimermi diversamente...sigh sigh sono senza parole! mi sono commossa fino al midollo! kiss K.