Mi è piaciuto moltissimo. Al di là di alcuni appunti ,precisazioni,correzioni che ti sono state fatte sul "senso" di questa fiction, io nwon ho notato avventatezza nella brevita ',e nemmeno mancanza di "focus ". Secondo me,come scrivi giustamente tu nelle note,Oscar si era già resa conto di amare André e,nonostante tutto tace. I suoi sentimento veri credo non li sapremo mai,nel profondo :si potrebbe ipotizzare ad una" chiusura"dovuta al fatto di sentirsi comunque confusa, o semplicemente il fatto di "temere"l'autorevole reazione negativa del padre che farebbe del male ad entrambi. Jarjayes gioca come figura di riferimento molto forte nell'animo di questa ragazza;almeno nell'anime. Nessuno riesce a non convincermi che la puntata 37 sarebbe stata ben diversa dall'epilogo al boschetto se l'uomo non avesse preso in disparte André ed Oscar, non vista, avesse assistito al commiato e al cambiamento dell'ottica paterna,in vista ad un probabile legame fra i due innamorati. Ti ringrazio molto per questa fiction, e ben vengano opere belle come questa. Complimenti

Ecco, adesso hai ripreso il missing moment del tuo precedente racconto e lo hai approfondito dal punto di vista di Oscar. Aspetto la prossima versione, vista da Andrè ;) A me piaci perchè ti trovo incisiva nella tua brevità. E mi piacciono i missing moment. Se nel manga Oscar trova il coraggio per dichiararsi, nell'anime, più disperato, non lo fa. Il tuo missing moment è una via di mezzo: ci prova a dichiarare il suo amore ma viene interrotta da Nanny. Un'altra alternativa possibile e plausibile.

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Cara Fenrir,
Il discorso che voglio fare a te, ma anche un po' a me stessa, non è facile...
Andrò per punti:
1) Hai scelto una scena che persino i Giapponesi hanno preferito evitare di rappresentare, scelta appa-
rentemente inspiegabile da parte loro;
2) Hai ritenuto che poche righe fossero sufficienti a rappresentare un momento così ricco, anzi "trasbor-
dante", di pathos;
3) Non hai considerato il grande apporto che musica e effetti speciali regalano all' anime;
4) Non hai saputo cogliere i veri sentimenti che si agitano nel cuore di Oscar;
5) Non conosci molto bene da vicino cosa comporti l' essere timidi.
Primo punto: Sei stata molto coraggiosa.
Secondo punto: Sei stata incredibilmente sventata.
Terzo punto: La tua bravura è veramente grande, ma anche il più grande, umanamente parlando, ha dei
limiti.
Quarto punto: Sono tanto dispiaciuta ma, ritengo imperdonabile lo "scivolone" da te commesso in que-
sto breve racconto. Ti esorto ad andare a rivedere la 35^ puntata dell' anime. Oscar non ha MAI temu-
to il padre, nè da ragazza nè da adulta, tutt' altro. Qui lei temeva per la sorte dei suoi soldati finiti in
prigionia e poi, come giustamente hai scritto tu, per Andrè. Inoltre le dispiaceva d' aver provocato gli
eventi che stavano "costringendo" suo padre a giustiziarla.
Quinto punto: La timidezza è un sentimento del tutto indecifrabile per chi non la vive in prima persona.
A parte i casi patologici, nei quali le persone sono completamente impossibilitate ad esprimersi, in
genere la timidezza chiude la bocca ma non il cuore, che per esprimersi sa seguire anche altre strade.
Oscar è una persona fredda "fuori", ma infinitamente calda "dentro".
Io credo che una come lei, dopo aver assistito ad una simile dichiarazione di Andrè, avrebbe parlato
poco e agito molto, forse anche troppo.
I Giapponesi hanno preferito "non approfondire" e i motivi di tale scelta sono senza dubbio tanti e vari.
Non bisogna mai dimenticare, poi, che in Giappone l' anime non è stato particolarmente apprezzato.
Le ultime puntate hanno avuto una genesi tormentata e quindi il finale non è accurato come il resto
dell' opera, purtroppo.
E' la grande stima che ripongo nella tua bravura il motivo che mi ha spinta a scriverti tutte queste pa-
role ed è la speranza di vederti ancora più brava a darmi il coraggio di rilasciarti questo giudizio.
Con affetto, credimi, Lenovo 2015

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Dolcissima OS, meravigliosa, tenera. Quanto amore può esserci in un gesto? E in uno sguardo? Bellissime queste tue storie!

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Ahhh, se non ci fosse stata la nonna forse si dichiarava, mannaggia alla sua timidezza

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