Recensione premio per il primo posto nel contest "Fantastic Beasts - non siamo solo mostri" Questa storia mi ha lasciata senza parole: il modo in cui é stata strutturata lascia completamente spiazzati, all'inizio si crede che la ragazza possa essere un fantasma (insisti molto su quanto sia eterea inquietante la sua figura e il fatto che abiti vicino ad un cimitero non fa che acuire la sensazione), poi, lentamente e progressivamente il lettore viene guidato e portato a pensare che la ragazza sia una reincarnazione della sua fidanzata e infine, si scopre che il pazzo é il.protagonista stesso e io sono rimasta basita, mi hai sorpreso positivamente e mai mi sarei aspettata un finale del genere...Davvero tanti complimenti! Il modo in ciò sei riuscita a coinvolgere il lettore, a farlo immedesimare e a guidarlo all'interno di questo percorso é magistrale e molto ben riuscita! É il genere di storia che vorrei essere capace di scrivere, quella che ti lascia senza fiato e sorpresa per il.finale inaspettato, e per questo, risulta essere stupenda *.*

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Per la miseria, questa storia è davvero bella e ben strutturata!
È grandioso il modo in cui inizia, visto come poi procede la storia. Sembra la tipica leggenda metropolitana del fantasma autostoppista, soprattutto con quel dettaglio che la ragazza abiterebbe vicino a un cimitero; poi si inizia a sospettare che in realtà sia il fantasma di Hilary, o un qualche mostro che ha assunto le sue sembianze; poi si inizia a temere cosa voglia fare il protagonista; e infine si scopre che non solo fa esattamente quello, ma non è nemmeno la prima volta. Un modo di strutturare la storia semplicemente geniale.
Inoltre, la digressione mentale del killer è eccellente. Soprattutto il modo in cui prima si concentra sulla ragazza in sé e per sé, notando i suoi dettagli personali, poi inizia via via a paragonarla sempre di più a Hilary, fino a identificarla completamente con lei. Semplicemente fantastico.
Complimenti, una storia horror davvero ben riuscita!

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Molto bello questo racconto!
All'inizio sembra la classica "urban legend" dell'autostoppista che abita vicino al cimitero, e il lettore già comincia a pensare a quale delle dodicimila variazioni sul tema avrai escogitato, poi invece è una cosa completamente diversa, e ci si trova spiazzati ad esclamare "ma pensa te!"
Bellissimo il cambio di prospettiva, che prima è da una parte, poi per un po' rimane incerta nel mezzo (e il lettore fa le mille congetture) e alla fine si sposta decisamente dalla parte opposta.
Il tutto ovviamente, non sto neanche a dirlo, è scritto molto bene, con uno stile scorrevole ed elegante. Complimenti!

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