Recensioni per
Humanity - You'll be (in) my heart
di Marauder Juggernaut

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/05/18, ore 20:50

Prima Recensione Premio per il contest "È nella mia natura..."

Ciao!
Mi è sembrato di capire - per un po' ho avuto qualche dubbio, visto che dicevi che questa storia rileggendola non ti piace più - che volessi un mio parere su questa storia. Quindi, inizio da questa qua.
Partendo dalla grammatica, ho riscontrato qualche errore qua e là, nulla di veramente grave. Te li riporto, per aiutarti:
gli conferiscono certe abilità, non sue dalla nascita e la possibilità di continuare la sua vita all'infinito. -> manca una virgola dopo "nascita"
-o al mondo- -> i trattini vanno usati quelli lunghi e separati dalle parole (è un errore che ripeti sempre con le parentetiche)
per un folle istante persino crede che i cuori abbiano smesso di battere -> risulterebbe più melodioso invertire di posto "persino" e "crede"
quando il tempo di dilata e si allunga -> si dilata

La storia in sé presenta spunti molto interessanti, ma credo manchi di qualcosa. Per essere più chiari, è sbilanciata secondo me: è molto narrativa, quasi didascalica perché sei tu/narratore a spiegare ogni passaggio; non mostri e non ci sono vere e proprie descrizioni che hanno un giusto peso o dialoghi che spezzato un attimino la compattezza del testo. Secondo me, questo può andar benissimo per fungere da scheletro per una storia più corposa - non dico più lunga, ma che presenti elementi più "visivi" e coinvolgenti.
Un problema che mi ha messo qualche dubbio è il modo in cui porti avanti la narrazione. Non so se è stata una mia impressione - per sicurezza ho letto due volte la storia - però sembra che il tempo presente inizi in maniera narrativa (per intenderci, per mostrare la scena che avviene in quel momento) poi introduci con coerenza episodi del passato con il trapassato prossimo (e fin qui va bene); poi, però, ritorni al presente per elencare vari episodi, e non capisco più se sono episodi passati o sei tu che narri molto velocemente diversi eventi che avvengono nel tempo. Fatto sta è che nel momento in cui alla scena dell'amplesso io mi perdo un attimo: perché questa scena inizia come se il presente sta narrando qualcosa di consueto e generale, mentre solo dopo si capisce che quella scena è quella madre, quella del presente "attivo".
Ora, non so se si è capito ciò che voglio dire, ma la linea temporale, ovvero la sequenza degli eventi narrati, mi sono apparsi poco chiari e comunque scene secondarie si mischiano senza vere distanze da quelle principali. Sembra non esserci una struttura portante a cui poi attaccare quelle da "cornice".
Un altro "difetto" è che alcune frasi sono molto lunghe e complesse, tendi ad adoperare molte relative, e in più di un caso ho dovuto leggere più volte la frase per coglierne il senso.
E infine giungiamo al narratore:
Chi avrebbe mai potuto veramente comprendere la sua disperata condizione?
Questa frase porta subito il lettore a sentirsi vicino a UN determinato personaggio, e la narrazione all'inizio si concentra su Kakuzu, sulle sue sensazioni e sui suoi pensieri; ma dopo i primi due paragrafi la "telecamera" del narratore si sposta da lui a Hidan, tanto che per far capire di chi stai parlando sei costretta a usare spesso e volentieri i nomi. Questo succede perché il narratore, che io presumo essere con POV, è salterino, ovvero passa da un personaggio all'altro. Questo elementi è qualcosa che avevo notato anche nell'altra storia.
Comunque, in generale si vede che questa è pi vecchiotta e quindi nell'altra vedo i miglioramenti che hai fatto.

I personaggi sono molto IC, invece. Ho apprezzato che anche se hai creato questa ship fuori canone, tu ne abbia comunque riflesso all'interno del loro rapporto il loro modo di approcciarsi agli altri, ovvero anche nello stare insieme continuano a mostrare violenza e desiderio di morte.
Sei stata molto brava con Kakuzu a far emergere sia il suo fastidio verso il compagno sia il suo apprezzare la sua presenza, perché Hidan in effetti è l'unico con cui Kakuzu, per sua natura, può fare coppia.
Una cosa che mi è piaciuta è il marcare la sostanziale differenza che c'è tra loro: Hidan è condannato, non ha scelta, mentre a Kakuzu non serve altro che smettere di accumulare cuori e aspettare di essere ucciso o che essi smettano di battere. Ancora, però, Kakuzu credo che odi soprattutto il dover dipendere dagli altri, di dover rigenerare il suo potere e la sua immortalità attraverso il chakra delle sue vittime; questo lo "costringe" a uccidere, e non è solo una sua libera scelta.
Mi piace il fatto che lui rifiuti di diventare come Hidan, una maledizione che gli toglierebbe l'ultima possibilità di arbitrio; ma ho apprezzato anche il sottinteso che lui continui a vivere per accompagnare l'esistenza di Hidan, perché solo lui può comprendere la solitudine che l'immortalità porta con sé (come a dire, che non la augura neanche al suo peggior nemicoXD).
Di Hidan hai accennato al suo lato religioso (anche se no si è capito bene in che modo i rituali avessero a che fare con il loro rapporto... forse anche questo sarebbe stato meglio approfondirlo), ma soprattutto hai parlato della sua violenza, desiderio di morte, mancanza di autocontrollo e linguaggio volgare.
Sono tutti elementi, però, che tu "spieghi" e non mostri, ed è per questo che secondo me la storia risulta poco incisiva e coinvolgente.

Spero che la recensione possa aiutarti a inquadrare questa storia, perché le idee ci sono, e l'introspezione dei personaggi dà diversi spunti, ma credo dovrebbe essere accentrato meglio l'obiettivo; e una volta fatto questo equilibrare il testo.
A presto!