Okay, probabilmente questa recensione non sarà all'altezza delle sue sublimi parole. Anzi, di sicuro.
Io sono sempre più convinta che, anche se ora non ne senti la necessità, un giorno dovresti raccogliere tutte le tue poesie e farne un libro.
Comunque... La poesia è intrisa di tristezza, mi pare di capire, e anche di dolore e, forse, nostalgia. La persona che la scrive lo fa sotto forma di lettera d'amore per l'amato o l'amata, e dice che ha perso i ricordi di quell'amore. Perché è lontano e risale a molti anni prima, e lui ha dimenticato alcune cose ma non lei? (Preferisco immaginare sia un uomo che la scrive ad una donna). Perché il fatto che si siano lasciati è stato così doloroso che la sua mente ha attivato un meccanismo di difesa e gli ha fatto dimenticare alcune cose? Chissà.
"«Quando l’amore muore c’è una lacrima sul viso,
una goccia d’acqua che dimentica il sorriso...
Fai a botte con il cielo e speri ritorni il sole,
ma ti ritrovi fradicio, sotto il temporale.»"
Ho adorato questi versi. Ah, come mai sono in corsivo e tra virgolette? E' una citazione di qualche autore o l'hai scritta tu? Perché nel primo caso devi metttere i credits come dice il regolamento, nel secondo invece complimenti perché sono versi bellissimi, e forse sono in corsivo perché si tratta di un pensiero del protagonista (che, però, a mio avviso non dovrebbe stare tra virgolette) o della sua lettera.
Se si sta insieme, soprattutto se è per tanto tempo, con una persona e poi succede qualcosa per cui ci si lascia, nn importa di chi sia la colpa, io credo che si rimanga sempre feriti, che ci si senta comunque male perché quella persona ha fatto parte della nostra vita per molto tempo. L'uomo spera che la donna ritorni, che tutto sia come prima, ma sa benissimo che non può essere così.
Mi ha colpita il contrasto che ho trovato tra la goccia d'acqua e il sorriso. La prima può essere interpretata come una lacrima, che fa dimenticare all'uomo come si sorride per davvero, come invece faceva prima quando c'era la sua ragazza.
E anche quello tra il sole (l'amore, la donna amata) ed il temporale (il dolore).
L'uomo è solo, sta male, e ciò che è stato non gli basterà mai.
"stringo in una mano la penna e nell’altra la passione."
Questo verso mi ha colpita parecchio, è molto musicale ed è come se la passione fosse qualcosa di palpabile, di concreto come la penna.
"Ho intriso il calamaio con inchiostro scarlatto"
Qui ho avuto un'immagine un po'... particolare, direi. Un'immagine a cui tu, probabilmente, non hai mai pensato scrivendo questa poesia anche perché poi non ne parli, quindi sono di sicuro io che mi faccio film mentali a caso. Forse con quell'inchiostro rosso ti riferivi all'amore, io invece ho immaginato che l'uomo, a causa del dolore che prova, fosse diventato autolesionista. Magari è stupido diventarlo solo per amore, non sembra un problema così grande riferito ad altri, io conosco bene la tematica e non vorrei mai minimizzarla o essere irrispettosa con questo commento. Però, ecco, ho comunque immaginato che lui, logorato dalla solitudine magari non solo perché la donna amata non c'è più, ma anche perché non ha nessuno, cade nella trappola dell'autolesionismo che paragona all'inchiostro, rosso però, come è rosso il sangue. Forse comunque è un'interpretazione un po' estrema.
Complimenti anche qui, non so come fai a scrivere poesie così belle.
Giulia |