Ciao! Da quel che ne so (e non ne so molto) l'angst indica una situazione tragico-drammatica in cui il protagonista ha un forte turbamento interiore che lo porta ad angoscia, tristezza e altre emozioni negative; si è un po' generalizzato per indicare le storie tristi, ma è di per sé una storia "triste psicologica".
Se la tua storia è angst? Ni. La base ce l'ha, forse è un po' troppo prolissa e divagante in alcune parti, ma forse è una sensazione dovuta più al contesto che alla storia in sé. Intendo dire, una che ha il ragazzo che ama ai suoi piedi morente non penso faccia così tanti pensieri complessi (ovviamente non mi è mai capitato di sperimentarlo), ma ehi-ehi-ehi! A parte questo sei stata molto concisa, dettagliata, chiara e rendente (piccolo infarto per il termine, nel senso di "hai reso l'idea"), in una parola BRAVA, e dico davvero, è un testo piacevole da leggere (piacevole NON nel senso di leggero o divertente, ma nel senso "che si legge con fluidità", accidenti a me e al mio vocabolario scarno) e realistico, soprattutto l'immedesimazione nel personaggio è fatta davvero davvero bene. E poi sì, è triste.
Niente da dire, se non la lunghezza di alcune parti, ma immagino che sia un testo "studiato" e si capisce per tutti quei rimandi che hai fatto.
E poi ehi, chi sono io per fare un giudizio così arrogante? Insomma, concludo questa recensione più lunga della storia stessa con UN COLPO DI SCENA, no dai scherzo ciao!!! |