Ciao, recensisco questa storia (che scopro soltanto ora, shame on me!) con un anno e più di ritardo da quando l'hai pubblicata, approfittando dello scambio recensioni. Sono felice che tu abbia notato il mio profilo tra i tanti postati, perché altrimenti non avrei mai scoperto questa flash fic. O sarebbe meglio dire doppia drabble.
Comincio col dire che la fanart che ti ha ispirata è stupenda, e ti ringrazio per averla caricata e per averci scritto qualcosa sopra. Lascia secondo me una libera interpretazione, tu hai scelto di collocare l'azione nei famosi due anni di cui tanto questo fandom ha scritto e di conseguenza di dare al tutto una connotazione molto angst. Ho trovato particolare la scelta che hai fatto in quanto a struttura, ovvero di dedicare una drabble a Sherlock e una a John, legando il tutto con il battito d'ali di una farfalla (che qui assume il significato di quel "John" che viene sussurrato da Sherlock). Una drabble è lo specchio dell'altra. Una singola scena, un istante visto da due sguardi differenti e sotto diversi punti di vista. Nella prima non sappiamo cosa Sherlock faccia ancora a Londra e come mai non sia già in missione, ma non conta il saperlo. L'importante è vedere John per caso, tra la folla che cammina. Si sente la sua disperazione, il desiderio di vederlo e il non riuscire a trattenersi al punto da chiamarlo a voce. Devo però confessare che è la seconda ad avermi dato il colpo di grazia. C'è molto sottinteso nella tua storia (in entrambi i pezzi a dire il vero). Si capisce la collocazione temporale e lo stato d'animo di John da una singola frase. Tanto è sufficiente a farci capire tutto. Distrugge l'idea che John sì, riesca a sentire il suo nome ma che lo ritenga quasi normale. La cosa pazzesca è che hai scritto questa storia prima della quarta stagione, e quindi prima che John parlasse col "fantasma" di Mary. Prima di ipotizzare che potesse fare la stessa cosa con Sherlock. John sente il suo nome e non si meraviglia, ma al contrario lo chiama a propria volta. Non lo vede, ma forse anche se l'avesse visto non ci avrebbe davvero creduto.
Come dicevo: struggente.
Un bellissimo pezzo, complimenti.
Koa |