Recensioni per
La casa di Gabriel
di PerseoeAndromeda

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/07/19, ore 23:59

Ti consiglio di rileggere la storia perché c'è qualche errore di battitura.

Un elemento che mi ha colpito fin da subito è la proprietà di linguaggio: domini il vocabolario con una sicurezza disarmante e riesci sempre a trovare le parole migliori per descrivere un azione, un sentimento, un elemento. è davvero sorprendente come tu riesca a incastrare i vari termini creando un lessico vario e forbito, senza però scadere nel lezioso, rimangono sempre una semplicità e un'immediatezza di fondo che rendono ancora più chiare e vivide le immagini che vuoi trasmettere. Riesco quasi a immaginarmi la casa con i suoi blocchi impilati e ordinati e il sole abbacinante, le sensazioni che scuotono il ragazzo e nonostante si tratti in sostanza di una scena onirica è tutto molto chiaro e ben costruito. Viene tutto spiegato, anche se non in maniera palese, ma ogni parte della storia, ogni elemento ha il suo posto ben preciso e tutto funziona e si correla in maniera scorrevole e sorprendente. Ecco, se dovessi usare una sola parola per descrivere il tuo modo di scrivere sarebbe preciso, ma non in maniera tediosa e accademica, anzi, riesci a costruire una storia piacevole dalla trama intrigante. Questa mi ha attirato in maniera particolare per l'introduzione e non ne sono rimasta delusa: l'atmosfera sospesa e confusa dell'inizio rende il tutto intrigante e coinvolgente e lentamente si iniziano a fare supposizioni su chi possa essere questo Gabriel. All'inizio ho pensato all'arcangelo Gabriele, tenuto in custodia in una non-dimensione fino a quando non sarebbe giunta la sua ora, poi ho pensato a un angelo custode e credo che, alla fine, possa essere la definizione migliore per quel ragazza che ha vegliato su Sean durante tutta la sua vita, anche se da dietro un vetro.
L'unica pecca di questa storia credo si il finale un po' afferrato, non tanto il dialogo finale dei due, quanto più la morte di Sean che sembra quasi banale, anche se per come è stata strutturata sembra chiudere quasi un ciclo siccome le acque si chiudono su di lui e quelle stesse acque lo accolgono ogni volta che torna da Gabirel. Forse, mi sarei soffermata un po' di più su questo avvenimento, anche se non è il principale della storia, mi è sembrato affrettato, utile solo come espediente per tutto il resto e questo cozza con la minuzia e la precisione con cui hai curato il resto, risaltando come una nota imprecisa in una melodia perfetta. Per il resto, ho amato questa dimensione di sospensione e incertezza, il percorso di svelamento che si snoda piano piano e senza rivelarsi del tutto: ancora non sappiamo dove si trovino, nè cosa effettivamente siano; forse sono anime segregate in una specie di limbo, ma allora perché proprio loro due? Quale legame gli unisce? E rimarranno lì per sempre così?

Ti faccio i miei complimenti perché in un solo capitolo sei riuscita a creare un'atmosfera intrigante, misteriosa e incerta, conquistandoti la mia completa attenzione e curosità. Bravissima!
Ayr

Recensore Junior
10/11/18, ore 00:39

Ciao!
Eccomi qui per recensire anche se con immenso ritardo.
Nel momento della scelta della storia mi ha colpita questa, sono rimasta incuriosita dall'intro e leggendo che la tua consegna era sfruttare la casa mostrata in foto mi sono chiesta in che modo l'avessi usata. E così eccomi qui, a lasciarti un commento a questa storia.
Mi è piaciuta molto e credo tu sia riuscita a dosare molto bene il quantitativo di informazioni da dare al lettore: sono rimasta incollata a leggere chiedendomi se quello di Sean fosse davvero un sogno o la realtà, poi a domandarmi quale fosse il suo legame con Gabriel e, anche quando stavo iniziando a insospettirmi temendo che la conclusione non sarebbe stata affatto rosea, ho comunque sentito il bisogno di leggere per scoprire quali sarebbero state le sorti dei personaggi.
La prima parte del racconto è fortemente descrittiva: ti soffermi giustamente a descrivere non solo le sensazioni del protagonista, ma anche l'ambiente che lo circonda. Ho percepito chiaramente l'oppressione esercitata dal mare e ho immaginato bene l'ambiente in cui approda, luminoso al punto da far male.
Ho trovato molto utili tutti i dettagli che hai fornito, non solo sull'ambiente esterno ma anche su quello interno; credo che meno informazioni avrebbero reso troppo scarno il testo, rendendo difficile per il lettore immaginare in che luogo si stessero muovendo i personaggi, sospesi soprattutto nella prima parte in un mondo non del tutto chiaro, definito. Sogno o realtà, insomma?
Credo tu abbia reso bene anche la dimensione onirica. Inizialmente Sean sembra muoversi come lo si fa nei sogni: senza una motivazione, ma solo perché il subconscio ci guida in una certa direzione.
Da subito mi ha incuriosito scoprire perché Gabriel fosse lì e ammetto di aver immaginato le teorie più disparate, anche a causa dei dialoghi ben lontani dalla motivazione della sua presenza lì. Giustamente, perché come spiega alla fine del racconto non avrebbe potuto rivelare tutto a Sean.
Mi è piaciuta molto anche la parte in cui, prevalentemente, Sean racconta delle sue interazioni con Gabriel e si leggono i loro dialoghi. È stata una parte contrapposta alla prima, dinamica e molto efficace.
La conclusione mi ha un po' intristita, ma per come hai dipinto il rapporto di Sean e Gabriel, a cui non si riesce a dare un nome, ma molto puro e intenso, che si ricongiungano davvero sembra la logica conclusione.
Il tuo stile mi piace: è scorrevole e non ho perso il filo una sola volta.
Ti volevo segnalare soltanto un piccolo errore di distrazione nella frase "Mi alzai, indossai una tuta da ginnastica ed uscii a correre sul lungomare, godendo dell'aria frizzante che mi schiaffeggiava il viso, godendo persino del freddo pungente-", dove appunto è presente un trattino invece del punto fermo.
Un'altra questione che volevo farti notare riguarda i dialoghi. Ho notato che con la presenza di un punto esclamativo all'interno della frase hai ugualmente inserito il punto fermo fuori dalle virgolette. Tuttavia è superfluo, ma si tratta di un'inezia che ti ho segnalato solo per rendere la storia ancor più pulita!
Detto questo complimenti: il racconto mi è piaciuto molto!
Alla prossima! ~

Recensore Master
21/01/17, ore 21:54

III CLASSIFICATO al contest "Scegli un'abitazione e scegli la storia"
Vincitore del premio “Miglior descrizione”.
Per le descrizioni accurate e arricchite di poesia dell’ambiente e delle sensazioni.

Grammatica, stile, lessico: 9.5/10 
Lo stile è semplice e la lettura risulta scorrevole. In generale fai un buon uso della punteggiatura. L’unica cosa che mi sento di segnalarti è che ogni tanto si trovano delle frasi molto lunghe. Per esempio “La seconda consapevolezza che recepisco è che sto affondando, sempre più giù, mentre provo ad aprire gli occhi, con fatica, fissandoli su un punto, sopra di me, che si sta allontanando, laddove la superficie del mare è scalfita da quella che dev'essere la luce del sole, con i suoi riflessi mobili e cangianti contro lo strato d'acqua: un tetto liquido mai uguale a se stesso, in continuo movimento.” In questa parte di testo usi molto bene le virgole per accompagnare il lettore nelle pause, ma bisogna leggere tutto d’un fiato. I due punti come stacco principale non sono sufficienti. 
Ho non trovato nessun errore grammaticale, solo i pochi refusi che ti segnalo sotto: 
- "Colto dall'isinto" = istinto 
- "Continua a sorrdere" = sorridere 
- "Avrebbe sifnigicato" = significato 

Trama e originalità: 10/10 
L’ho trovata una storia molto originale. Non si tratta del solito racconto di un sogno confuso che fatica a trovare una logica; fin dall’inizio si percepisce un’atmosfera onirica, in cui le sensazioni fisiche appaiono distorte e le situazioni quasi surreali. La trama è lineare e presenta un parallelismo che la rende ordinata: tutto inizia con un ragazzo che si ritrova sott’acqua e tutto si conclude proprio negli abissi del mare. 
Viene da chiedersi che relazione ci sia tra Gabriel e Sean: perché i due continuano a incontrarsi nei sogni in quella casa sulla scogliera? Il lettore ha un po’ di tempo per formulare delle ipotesi: il quesito viene svelato verso la fine dall’unico che poteva farlo, ovvero Gabriel. 
Un’altra particolarità che ho trovato originale in questo racconto è il modo in cui viene vissuta la morte da Sean: la fine della vita viene paradossalmente vissuta in modo sereno, come un passaggio da uno stato a un altro migliore. E questo grazie all’amico che lo attende nell’altro mondo. 

Caratterizzazione personaggio/i 7.5/10 
Il protagonista inizialmente si direbbe il ragazzo che parla in prima persona, Sean. La sua descrizione è solo psicologica e la si deve intuisce tra le righe, attraverso il suo modo di esprimersi. Si direbbe un ragazzo sensibile che dimostra una maturità maggiore di quella che gli si darebbe alla sua età. Il suo nome lo scopriamo solo vicino al termine del racconto. Il vero protagonista ad un certo punto sembra essere Gabriel, il quale viene descritto perfettamente sia dal punto di vista fisico che caratteriale ed è il personaggio ricorrente dei sogni di Sean. Non si sa quasi nulla della vita di quest’ultimo: soprattutto non si sa della sua famiglia. Si può vagamente intuire che ha delle amicizie e che, in generale, è un normale ragazzo. Lo si intuisce da questa frase: ”La mia giornata era scandita in maniera abbastanza regolare, come quella della maggior parte dei bambini”. Non si sa molto altro, se non che ama andare a correre. Nemmeno del passato di Gabriel sappiamo molto, però hai trovato una giustificazione a questa mancanza dicendo che da quel momento in poi avrebbero avuto un’eternità di tempo per conoscersi. 

Uso/descrizione dell'abitazione:10/10 
Ottima la descrizione dell’abitazione, a partire dalla forma fino ad arrivare ai colori e ai particolari interni che appena si scorgono. 
L’edificio ha un ruolo centrale nella vicenda: è una specie di limbo in cui Gabriel si trova rinchiuso, almeno finché non verrà il fatidico momento. L’abitazione resta avvolta in un alone di mistero per tutta la storia. Il giovane Sean, all’inizio si ritrova separato da Gabriel dalla parete di vetro di uno dei cubi, mentre alla fine si ritrova egli stesso all’interno del cubo con l’altro ragazzo. La casa di per sé rappresenta un’altra dimensione in cui si può accedere solo quando arriva la propria ora. 

Gradimento personale:8.5/10 
Normalmente non sono una fan delle storie introspettive, ma questa mi ha particolarmente colpita. Mi è piaciuto come hai ideato tutta la storia e come hai descritto l’ambiente, le scene e le sensazioni. Oltre a ciò ho apprezzato anche il fatto che in questa storia la morte non sia vista in modo negativo, ma come un nuovo inizio atteso quasi con impazienza, senza l’ombra della paura. 

Editing: 5/5 
Hai fatto un buon lavoro. Il font utilizzato è leggibile e gradevole alla vista. Hai usato il testo giustificato e l’uso del corsivo per distinguere le parti relative al sogno da quelle relative alla vita concreta. 

TOTALE 50.5/55

Recensore Junior
15/01/17, ore 22:42

Davvero ben svolta come storia :)
Inizialmente può trarre in inganno; il fatto che Sean sogni Gabriel, la vera natura della "casa", la loro separazione... E poi tutto è spiegato nel finale che, a mio parere, è molto equilibrato ma allo stesso tempo d'impatto.
Inoltre, il tuo stile è molto elegante, ma non per questo pesante. La storia si destreggia bene e accompagna il lettore per tutta la sua durata in un mondo quasi onirico.
Per essere una one-shot è molto gradevole e non per questo incompleta :)
(Recensione modificata il 15/01/2017 - 10:43 pm)