III CLASSIFICATO al contest "Scegli un'abitazione e scegli la storia"
Vincitore del premio “Miglior descrizione”.
Per le descrizioni accurate e arricchite di poesia dell’ambiente e delle sensazioni.
Grammatica, stile, lessico: 9.5/10
Lo stile è semplice e la lettura risulta scorrevole. In generale fai un buon uso della punteggiatura. L’unica cosa che mi sento di segnalarti è che ogni tanto si trovano delle frasi molto lunghe. Per esempio “La seconda consapevolezza che recepisco è che sto affondando, sempre più giù, mentre provo ad aprire gli occhi, con fatica, fissandoli su un punto, sopra di me, che si sta allontanando, laddove la superficie del mare è scalfita da quella che dev'essere la luce del sole, con i suoi riflessi mobili e cangianti contro lo strato d'acqua: un tetto liquido mai uguale a se stesso, in continuo movimento.” In questa parte di testo usi molto bene le virgole per accompagnare il lettore nelle pause, ma bisogna leggere tutto d’un fiato. I due punti come stacco principale non sono sufficienti.
Ho non trovato nessun errore grammaticale, solo i pochi refusi che ti segnalo sotto:
- "Colto dall'isinto" = istinto
- "Continua a sorrdere" = sorridere
- "Avrebbe sifnigicato" = significato
Trama e originalità: 10/10
L’ho trovata una storia molto originale. Non si tratta del solito racconto di un sogno confuso che fatica a trovare una logica; fin dall’inizio si percepisce un’atmosfera onirica, in cui le sensazioni fisiche appaiono distorte e le situazioni quasi surreali. La trama è lineare e presenta un parallelismo che la rende ordinata: tutto inizia con un ragazzo che si ritrova sott’acqua e tutto si conclude proprio negli abissi del mare.
Viene da chiedersi che relazione ci sia tra Gabriel e Sean: perché i due continuano a incontrarsi nei sogni in quella casa sulla scogliera? Il lettore ha un po’ di tempo per formulare delle ipotesi: il quesito viene svelato verso la fine dall’unico che poteva farlo, ovvero Gabriel.
Un’altra particolarità che ho trovato originale in questo racconto è il modo in cui viene vissuta la morte da Sean: la fine della vita viene paradossalmente vissuta in modo sereno, come un passaggio da uno stato a un altro migliore. E questo grazie all’amico che lo attende nell’altro mondo.
Caratterizzazione personaggio/i 7.5/10
Il protagonista inizialmente si direbbe il ragazzo che parla in prima persona, Sean. La sua descrizione è solo psicologica e la si deve intuisce tra le righe, attraverso il suo modo di esprimersi. Si direbbe un ragazzo sensibile che dimostra una maturità maggiore di quella che gli si darebbe alla sua età. Il suo nome lo scopriamo solo vicino al termine del racconto. Il vero protagonista ad un certo punto sembra essere Gabriel, il quale viene descritto perfettamente sia dal punto di vista fisico che caratteriale ed è il personaggio ricorrente dei sogni di Sean. Non si sa quasi nulla della vita di quest’ultimo: soprattutto non si sa della sua famiglia. Si può vagamente intuire che ha delle amicizie e che, in generale, è un normale ragazzo. Lo si intuisce da questa frase: ”La mia giornata era scandita in maniera abbastanza regolare, come quella della maggior parte dei bambini”. Non si sa molto altro, se non che ama andare a correre. Nemmeno del passato di Gabriel sappiamo molto, però hai trovato una giustificazione a questa mancanza dicendo che da quel momento in poi avrebbero avuto un’eternità di tempo per conoscersi.
Uso/descrizione dell'abitazione:10/10
Ottima la descrizione dell’abitazione, a partire dalla forma fino ad arrivare ai colori e ai particolari interni che appena si scorgono.
L’edificio ha un ruolo centrale nella vicenda: è una specie di limbo in cui Gabriel si trova rinchiuso, almeno finché non verrà il fatidico momento. L’abitazione resta avvolta in un alone di mistero per tutta la storia. Il giovane Sean, all’inizio si ritrova separato da Gabriel dalla parete di vetro di uno dei cubi, mentre alla fine si ritrova egli stesso all’interno del cubo con l’altro ragazzo. La casa di per sé rappresenta un’altra dimensione in cui si può accedere solo quando arriva la propria ora.
Gradimento personale:8.5/10
Normalmente non sono una fan delle storie introspettive, ma questa mi ha particolarmente colpita. Mi è piaciuto come hai ideato tutta la storia e come hai descritto l’ambiente, le scene e le sensazioni. Oltre a ciò ho apprezzato anche il fatto che in questa storia la morte non sia vista in modo negativo, ma come un nuovo inizio atteso quasi con impazienza, senza l’ombra della paura.
Editing: 5/5
Hai fatto un buon lavoro. Il font utilizzato è leggibile e gradevole alla vista. Hai usato il testo giustificato e l’uso del corsivo per distinguere le parti relative al sogno da quelle relative alla vita concreta.
TOTALE 50.5/55 |