VI CLASSIFICATO al contest "Scegli un'abitazione e crea la storia"
Grammatica, stile, lessico: 8.5/10
Ho riscontrato qualche uso per me anomalo della punteggiatura che ha intaccato un po’ la fluidità del testo. So che per la maggior parte dei casi non esistono regole fisse, ma ti segno comunque quello che secondo me andrebbe sistemato per migliorare la fluidità del testo.
Tra soggetto e predicato non ci va la virgola:
“In quell’abitazione vivevano due fratelli, che apparentemente non mostravano di aver più di dodici.”
In questa frase c’è un problema: " [...] La luce delle fibre ottiche incastonate nel soffitto non illuminava molto, anzi si accendevano e spegnavano a intermittenza,[…]" = Prima di tutto, inserirei quel “incastonate nel soffitto” tra due virgole come inciso. Il soggetto è “la luce”, ma dopo la virgola diventa “le fibre ottiche” , infatti dici “si accendevano e si spegnavano”. Consiglio di tenere come soggetto la luce e modificare la frase di conseguenza.
Altro problema di punteggiatura qui: “I mobili bianchi e neri, lisci, con qualche tocco di verde qua e là: su una maniglia, un’anta o una manopola iniziarono a illuminarsi man mano che la luce entrava dalle ampie vetrate.”
Invece dei due punti, metterei la maniglia, l’anta e la manopola tra una parentesi o tra due linee si sospensione o, ancora, tra due virgole. Il verbo “illuminare” ha per soggetto i mobili che si trovano al di là dei due punti.
Le virgolette che hai usato nell’ultima parte del testo per il discorso diretto non sono virgolette ma segni matematici: minore uguale, maggiore uguale.
Trama e originalità: 6.5/10
Sicuramente la storia presenta una buona originalità. Praticamente hai pensato di creare tutta un’allegoria della vita dei due fratelli. Credo, però, la storia sia trattata un po’ troppo velocemente e questo tende a creare confusione. Oltre a ciò, senza la nota finale dell’autore, il senso del testo non era poi così immediato. Si poteva pensare che fosse tutto un sogno o che la casa fosse maledetta, chissà. Poiché io valuto la storia e non le note dell’autore, sarebbe stato meglio che il tuo intento venisse chiarito all’interno della trama; magari potevi far dire qualcosa all’autore di “La Casa sull’Oceano”. Solo alla seconda lettura sono riuscita a capire che i fratelli sono in realtà un maschio e una femmina. Inizialmente mi chiedevo chi fosse la bambina e che cosa c’entrasse con la storia dei due fratelli, perché appunto immaginavo due bambini maschi. Per evitare qualsiasi fraintendimento si poteva trovare uno stratagemma: magari citare subito i nomi dei due avrebbe chiarito.
Caratterizzazione personaggio/i: 9.5/10
La caratterizzazione dei due fratelli è rivelata con l’arrivo dello zio: il bambino ha i capelli castani simili a quelli dell’adulto. Lo sguardo dello zio è pieno d’affetto, quello del bimbo è vacuo: da questo capiamo un po’ la psicologia del più giovane. Si può intuire che gli è capitato qualcosa di sconvolgente e che si porta ancora dentro i ricordi. All’inizio dici che entrambi i fratelli dimostrano una sicurezza tipica delle persone adulte (anche se nel testo non dai modo di farlo capire direttamente): con questo lasci intendere che la perdita che hanno subìto li ha fatti crescere più velocemente. Anche la bambina è caratterizzata abbastanza bene fin dall’inizio: ha circa sette anni, lunghi capelli castano-rossi ed è brava a creare costruzioni con i lego. Quello che secondo me non è reso al massimo è la descrizione del rapporto tra i due.
Uso/descrizione dell'abitazione: 10/10
L’abitazione ha un ruolo centrale e si riconosce fin all’inizio grazie a un’ottima descrizione dell’ubicazione. La casa diviene metafora della famiglia distrutta, diventando essa stessa un personaggio. La descrizione iniziale è molto bella: ci si può facilmente immaginare la brughiera scozzese e questo edificio ancorato a una parete scoscesa rivolta verso il mare. Il fatto che tu abbia scelto proprio questa abitazione per creare una storia del genere sulla distruzione di una famiglia, credo di adatti benissimo. Questo edificio, infatti, dà l’idea di essere solidamente ancorato alla roccia, eppure sotto c’è il vuoto e poi il mare che, quando è in tempesta, arriva a lambirla. Questo sembra sottolineare la fragilità della vita: si possono prendere un sacco di precauzioni, ma il destino può far crollare tutto all’improvviso e far finire le solide pareti negli abissi.
Gradimento personale: 6.5/10
Mi è piaciuta l’idea di qualcuno che scrive un racconto nel racconto e poi, dal punto di vista stilistico, la storia è scritta abbastanza bene… Tuttavia, ho riletto la storia due volte per cercare di capirla meglio, ma ho continuato a trovarla confusa. L’immagine della casa che crolla intesa come famiglia che viene distrutta non è intuibile nell’immediato (solo le note chiariscono). La poca chiarezza ha intaccato abbastanza anche il gradimento personale.
Editing: 4/5
Il font che hai usato è leggibile e gradevole alla vista, tuttavia manca il testo giustificato. Per il resto tutto bene: apprezzabile anche l’uso di due stili per differenziare le parte narrata dall’autore della storia nella storia dal trafiletto finale che rivela l’effettiva presenza di esso.
TOTALE 45/55 |