Mi piace il finale aperto che hai deciso di scegliere per questa storia.
Un happy end non ce lo vedevo, e neppure un finale triste, senza speranza.
Anahìd porta delle cicatrici nell'animo, così profonde, che non le basterà una intera vita per riuscire a camuffarle, perlomeno a se stessa. Anahìd non può e non vuole dimenticare. Come potrebbe?
Adesso non è sola: è con la sua gente, sente parlare la sua lingua, con voci amiche. Ha un lavoro, un tetto sulla testa, una ciotola di cibo sempre piena.
Ma il suo cuore è spezzato. E'una ragazza di vent'anni che ne ha viste troppe, il suo animo è invecchiato, irrimediabilmente.
Forse (forse) si sta affezionando al paese che la ospita, che le si è rivelato amico: non per nulla, prova dispiacere per i soldati italiani che muoiono com mosche per la Grande Guerra. Pensa agli zii lontani, che vivono in Austria... sì e no. Per lei sono quasi delle creature mitologiche, dei pianeti lontani cui rivolgere un pensiero intimo e silenzioso.
Non sappiamo cosa farà mai, Anahìd.
Non sappiamo se si innamorerà, se si sposerà, o se vivrà in castità perenne, restando ancorata al suo essere una figlia ed una sorella.
Sole questo, forse. Oppure no. Ognuno di noi lettori potrà immaginare per questa cara ragazza un futuro, quello che preferisce.
Io la vorrei vedere felice, innamorata e sposa serena. Ha doni intellettuali e di cuore molto preziosi, che meriterebbero di essere apprezzati da un brav'uomo, che sappia capirla e sostenerla.
Si chiude quindi questa tua eccellente opera, un affettuoso e sentito tributo al popolo armeno, che troppo ed ingiustamente ha dovuto soffrire.
Non posso che elogiarti per l'immane lavoro che hai confezionato, per aver studiato con cura, per l'attenta documentazione.
Lo stile è cresciuto: ogni tanto indulgi ancora in retorismi ed in ridondanze, tuttavia ti trovo maturato come autore, davvero. Continua così: ti chiedo solo di "sfrondare" il superfluo (per esempio, quando parli della "forza maschile e virile" ambedue gli aggettivi è un po' pesante. Io ne toglierei uno).
Considero però che sei molto giovane, e che potrai migliorare lo stile con la giusta calma.
La cosa più importante, però, è l'infinito amore che metti in ciò che scrivi: si sente palpitare il tuo cuore.
Un abbraccio, e ancora complimenti.
Lou
(Recensione modificata il 16/02/2018 - 02:55 pm) |