Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 594 recensioni.
Positive : 593
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
05/12/17, ore 14:03
Cap. 49:

Salvata per miracolo da un paio di schiavisti che, in fondo, sono la sua unica ancora di salvezza. Arrivata a questo punto penso che non resti molto della sua dignità, e che andare nell'harem dell'emiro sia - per ora - qualcosa di molto migliore che morire nella sabbia riarsa dal sole del campo profughi.

Anahid si riprenderà, dovrà affrontare nuovi terribili prove, ma quando sarà in forze potrà elaborare un piano e forse, finalmente, cavarsela.

Coraggio Anahid!

A presto
morgengabe

Recensore Junior
05/12/17, ore 09:12
Cap. 49:

Buongiorno ed eccomi qui!
Bello questo capitolo! Il capovolgimento della situazione fa sicuramente piacere, anche se non sarà una cosa molto facile e rimane pur sempre una situazione precaria per la nostra Anahìd. anche in questo caso complimenti per le descrizioni di quello che accade dal punto di vista della ragazza per tutto ciò che le accade intorno. non deve essere stato facile trovare le parole giuste per descrivere questi avvenimenti, brutti e pesanti.
sei stato capace di farlo con consapevolezza, ulteriore dimostrazione degli sforzi che hai fatto per scrivere questo racconto.
beh! vediamo come continuerà ad agire la "Divina Provvidenza" (scusa ma l'accostamento a questo punto mi è venuto spontaneo) per la nostra Luci... Anahìd :D
A presto!

Recensore Master
04/12/17, ore 22:10
Cap. 49:

Si tratta di uno dei momenti più dolorosi della vicenda, quello che vede la povera Ana svuotata da tutto e costretta a mantenersi in equilibrio incerto su un filo sospeso sull'ignoto.

Sono molto curiosa e allo stesso tempo preoccupata.

Intanto mi complimento, sei stato eccellente come sempre!

-Bigin

Recensore Junior
04/12/17, ore 21:24

Ciao Alessandro! :)
Mi scuso sinceramente per il ritardo nel lasciarti la mia recensione, ma sono state settimane davvero ricche d'impegni. :/
Il capitolo è stato molto triste e doloroso, non solo per Anahìd, ma anche per noi lettori. 
Purtroppo, la giovane armena è rimasta totalmente sola in un posto orribile ed infernale, dove regna l'apatia e la sofferenza più assoluta.
Mi è dispiaciuto tanto per Sarkìs, ma capisco che, anche se Kassim fosse arrivato in tempo in compagnia di un medico, non avrebbe potuto salvare la sua vita. 
Tra l'altro, lo stesso Kassim, sta decisamente prendendo sotto gamba il suo stato di salute, non interessandosi neppure di medicare la ferita sul suo corpo.
Se morisse anche lui, non riesco proprio ad immaginarmi come Anahìd possa riuscire a sopravvivere... Spero non accada, ovviamente. :/
Maria, alla fine, ci ha rivelato la sua vera identità, ovvero quella di una ragazza meschina ed egoista. Sarkìs lo aveva sempre ribadito con grande fermezza, nonostante Anahìd non volesse ascoltare le parole del padre. Adesso ha finalmente capito che genere di persona fosse, ma è normale che si sia sentita tradita da quella che aveva considerato un'amica a tutti gli effetti.
Beh... è stato un capitolo forte e doloroso, ma necessario affinché nulla di tutto questo sia dimenticato.
Ti faccio tantissimi complimenti, te li meriti assolutamente. :)
Cosa succederà adesso? Non ne ho idea e questo sinceramente mi spaventa è.è
Ti auguro una buona serata. :)
Angelica.

Recensore Master
03/12/17, ore 00:19

Eccoci, finalmente conosciamo la ragazza assira del capitolo precedente.
Molto triste anche il destino che grava su di lei... ma come si suol dire, mal comune mezzo gaudio, e le due ragazze socializzano nel bel mezzo della tragedia. Il cuore di Anahìd, per fortuna, non si è del tutto inaridito: continua a conservare la speranza, pur sapendola molto remota, e non smette di provare pietà per chi soffre, come l'uomo barbuto dai piedi piagati. Mi piace davvero molto la sua attitudine caritatevole, che non esita a manifestarsi nonostante la maschera scontrosa: è una brava ragazza, non merita tutto questo. Ma anche io, come lei, conservo un po' di speranza...
Ancora una volta complimenti... questa storia sarebbe un ottimo soggetto per un bel romanzo, sai?^^
A presto! :)

Recensore Master
02/12/17, ore 23:23

Buonasera carissimo!
Rieccomi qui, finalmente.
In un certo senso invidio chi riesce a trovare conforto nella religione mentre un'immane tragedia si consuma di fronte ai suoi occhi. Perché non ci sono altre parole per definire ciò che sta accadendo ad Anahìd e al suo popolo: una tragedia, una catastrofe, una strage senza eguali.
È davvero difficile immedesimarsi nei sentimenti di queste persone costrette a un simile supplizio, ridotte a ombre di loro stesse... ma tu lo stai facendo davvero bene. Le loro sofferenze sono vere, profonde.
Complimenti ancora. Spero di poter leggere ancora, tra poco :)

Recensore Master
29/11/17, ore 00:48

Buonasera! (sera?)

Maledetto Mehmet, sottoporrei lui agli stessi supplizi a cui sta sottoponendo Anahìd e la sua gente! Confermo quanto ho detto: sta diventando crudele, e la cosa peggiore è che lo fa compiacendosene, a differenza di quegli energumeni che lo circondano e che sono per lo più folli e avanzi di galera. La sua cattiveria è calcolata, infida, perversa.
Nel frattempo, giunge un inaspettato e insperato aiuto da parte di uno dei gendarmi... un aiuto che viene pagato col sangue.
Sono sempre più preoccupata per Anahìd e il suo povero padre...

Per il resto, Salih si è imbarcato nella segretissima missione assegnatagli da Breuer, e sono davvero curiosa di sapere cosa è contenuto in quelle missive. Temo, però, che il nostro Salih dovrà solo eseguire, senza potersi permettere il lusso di ricevere informazioni più dettagliate.
Beh, dai, è già qualcosa. Speriamo che la fiducia del ragazzo sia ben riposta...

Come al solito, la tua storia tiene incollati alla pagina, e mi verrebbe voglia di continuare a leggere ancora...
Ma tornerò domani, o meglio, tra qualche ora.
Complimenti meritatissimi! :) alla prossima!
(Recensione modificata il 29/11/2017 - 12:54 am)

Recensore Master
28/11/17, ore 23:37

Buonasera!
Povera Anahìd... beffata e umiliata di fronte a tutti, da quella serpe di Mehmet in persona. La crudeltà di questo individuo non ha eguali, e mi pare quasi che non sia affatto una "testa calda" come l'ingenuo Salih lo crede, ma che le sue nefandezze siano studiate e calcolate, con una vena di perversione che trapela da ogni suo atto.
Non è affatto un bruto senza cervello: è qualcuno che certe cose le fa con cognizione di causa, e forse è anche peggio.
Ormai ha preso di mira Anahìd, e temo che provi un malsano piacere all'idea di distruggerle ulteriormente la vita... come se forse, in fondo, l'astio che prova nei suoi confronti fosse un modo di farle scontare l'amicizia con Salih.
Sarkìs, almeno, ha recuperato la lucidità, e dove sua figlia tentenna, lui è pronto a sostenerla...
E la marcia continua, tra sete, caldo e sofferenze indicibili. Uomini, donne e bambini ridotti all'ombra di ciò che erano...
Poi, cosa che mi sono dimenticata di dire nel capitolo precedente: ho apprezzato molto anche i vari cenni sui popoli, assiri e curdi. I curdi, ad esempio, di cui non sapevo praticamente nulla a livello culturale/antropologico, e anche gli assiri, come ce li presenti tu, costituiscono una piacevole sorpresa: non saranno mica discendenti di "quegli" Assiri che fecero tremare la Mesopotamia più di tremila anni fa? ;)
Wow, questa storia è una miniera di informazioni, oltre ad essere appassionante e avvincente. Sto imparando un sacco di cose grazie a te.
E... vorrei leggere ancora xD
Bravo, come sempre :) alla prossima!^^

Recensore Master
28/11/17, ore 20:56

Ed è così che, quando pensavamo che Anahid avesse raggiunto il fondo, la sorte comincia a scavare una fossa più profonda solo per lei.

Prima muore suo padre, un personaggio che aveva ormai dato fondo a tutte le sue energie. Poi si scopre che Kassim è probabilmente ammalato di una strana epidemia che ha colpito la gran parte dei gendarmi dell'accampamento e dopo persino Maria la accoltella alle spalle, quando sarebbe bastata solo una sua parola per aiutarla e salvarla.

Ora, nella sabbia e nel dolore, a lei non resta davvero nulla.
Che morire sia la sua unica speranza?

A prestissimo
Morgengabe

Recensore Master
28/11/17, ore 20:34

" “…molti armeni della comunità in cui vivevi anche tu se la sono data a gambe. Sono riusciti a fuggire sulle alture limitrofe, a quanto pare, ingannando i gendarmi…”.
“Cosa?!”, sussultò il ragazzo, stupito da quelle parole. Forse la sua cara amica d’infanzia aveva sparso in giro la sua idea, e gli abitanti ne avevano approfittato per metterla in pratica. Non stava più nella pelle dalla gioia. "
Ah, Salih, se tu sapessi cosa sta succedendo alla tua amica...

Per fortuna, però, il nostro eroe ha trovato un alleato in Breuer, e la missione che gli ha affidato sembra riaccendere un lumicino di speranza... sono curiosa di sapere cos'ha in mente il tedesco, e come se la caverà Salih nello svolgere un incarico così delicato. Certo è che, in ogni caso, avrà bisogno di una buona dose di coraggio per aggirarsi da solo negli sconfinati territori anatolici, portando un messaggio di massima importanza: agli occhi dei suoi connazionali turchi resta pur sempre una specie di "sovversivo assoggettato allo straniero"...
Però si vede che è disposto a far qualsiasi cosa per Anahìd, e io sono fermamente convinta che ne sia davvero innamorato: del resto non c'è bisogno di "urlare" un sentimento, per far capire che è vero e sincero... e secondo me quello di Salih lo è.

Come sempre, ho apprezzato la digressione storica sui rapporti tra le nazioni e quella, più sulla strategia militare, relativa alle mosse e alle intenzioni dell'esercito: hai fatto davvero un ottimo lavoro!

Ed è sempre bello il modo, molto fluido, con cui riesci a coniugare la parte più prettamente storica alle vicende dei tuoi personaggi... più vado avanti, più questa storia diventa avvincente e ricca di colpi di scena, e penso che per stasera leggerò ancora!

Buona serata :)

Recensore Master
28/11/17, ore 16:20

E così inizia la marcia della morte...
Ancora una volta, devo complimentarmi per il tuo crudo realismo: mentre descrivevi la colonna in marcia, le sensazioni di Anahìd e il cupo senso d'angoscia che dominava la scena, era come vedere le scene dinanzi agli occhi, partecipando emotivamente alle loro sofferenze.
Ci sono un paio di frasi, nella prima parte, che risultano un po' confuse, ma per il resto tutto fila veloce come sempre, tenendo incollati alla pagina.
Immaginavo che alla fine Padre Michele avrebbe deciso di seguire il suo popolo: è una figura molto positiva, che incarna una volontà salda e una forza d'animo invidiabile.
E poi, questa frase: “Non temere, Anahìd. Questo non è che l’inizio della nostra fine, ma solo su questo mondo. C’è un altro che ci attende, e non vede l’ora di accoglierci! Non perdere mai la speranza, ragazza cara, comunque vada”.
Ti dirò, io non sono credente, ma questa frase mi ha fatto sinceramente accapponare la pelle, in senso positivo. Molto potente ed evocativa, carica di un significato davvero profondo: la speranza è ciò che ci tiene in piedi. Perdere la speranza equivale a morire, prima con l'anima che col corpo.
Sarkìs sembra essersi leggermente ripreso... e lo spero vivamente, perché nello stato in cui versava fino a pochi giorni prima sarebbe stato davvero arduo sopravvivere, per lui...
Vado ancora avanti: pur sapendo che le vite dei nostri amici sono appese a un filo, mi affido al titolo di questa tua storia, e cerco di confidare anch'io nella Speranza e nel Destino che, secondo me, giocheranno un ruolo fondamentale nel tessere l'intreccio di queste vicende.
A tra poco!

Recensore Master
28/11/17, ore 14:53

Buon pomeriggio!^^
Oggi spero di poter leggere molto, perché questa storia merita davvero.
Penso che sia ormai inutile ripetere quanto io apprezzi le tue precisissime e puntualissime note storiche: dimostri di essere un profondissimo conoscitore dell'argomento, così tanto da non lasciar praticamente nulla al caso, e ti muovi agevolmente in questa realtà tutto sommato lontana da noi. Dai tuoi personaggi trapelano senza possibilità di equivoci le differenze culturali: il militare occidentale ruvido e gentile, la famiglia armena fedele alle proprie tradizioni, il ragazzo turco che si rammarica per le drammatiche condizioni in cui versa la sua Patria, ma non se la sente di appoggiare la follia delle deportazioni. Cio è ammirevole, perché riesci davvero a immedesimarti bene nelle varie culture che s'intrecciano in questo affresco.
E soprattutto, NESSUNO di loro si comporta come un personaggio del XXI secolo, e questo per me è uno dei requisiti fondamentali affinché io apprezzi veramente una storia.
Breuer mi sembra una persona a posto: è gentile, ma va dritto al punto, senza inutili salamelecchi o allusioni strane. Ovviamente è un militare, e pretende fedeltà e patti chiari. Non sembra avere fini secondari e sembra sinceramente convinto di ciò che dice. Trasparente come una polla d'acqua limpida. Spero di non essermi sbagliata sul suo conto...
Sono proprio curiosa di vedere cosa uscirà fuori dal "sodalizio" che si è appena creato tra lui e Salih.
Quindi: bravo, continua così. Vado avanti a leggere! :)
(Recensione modificata il 28/11/2017 - 02:54 pm)

Recensore Junior
28/11/17, ore 11:49

Buongiorno
Tutto ok, non preoccuparti :). non dovresti mai dispiacerti di quello che racconti. Purtroppo, oltre ad essere cose realmente accadute, sono anche cose spiacevoli. tristi, dolorose, ma reali, o quantomeno raccontate in maniera realistica. e di questo non bisogna MAI dispiacersi. la bellezza della lettura (e quindi della scrittura... sai come la penso), è la possibilità di vivere la vita dei personaggi di cui si sta leggendo la storia, provando i loro stessi sentimenti, e ogni tanto anche qualche altro sentimento trasmesso dal narratore. e questa bellezza è vera e genuina indipendentemente dai sentimenti provati, siano essi amore, amicizia, affetto, gioia, felicità, rabbia, tristezza, dolore o paura.
diciamo che con questo capitolo, gli ultimi quattro sopra citati ce li hai fatti vivere. pas de problème...
anzi, grazie! perché ogni tanto vivere questi sentimenti con la lettura ci permette di viverli meglio anche nella vita reale, e non c'è bisogno che ti dica quante volte nella realtà proviamo sentimenti come questi.
Detto questo, complimenti ancora perché anche in questo caso la lettura fila liscia come l'olio, cosa ancora più difficile con un capitolo come questo.
alla prossima!

Recensore Master
27/11/17, ore 21:48

Buonasera, Alessandro!

Purtroppo la situazione devastante ha portato via il vecchio padre di Ana, che ora si trova abbandonata e deve fare i conti solamente con la sua forza.
Mi è dispiaciuto molto lasciare un personaggio del genere: saggio e sempre pronto a sorreggere l'animo della cara Anahìd.

Spesso, si incontrano persone così approfittatrici, così meschine che non si riesce a immaginare come facciano a comportarsi in tale modo...

Povera Ana.
Speriamo che riesca a tenere duro, anche se da sola.

Complimenti, sei sempre impeccabile!

Buona serata!

-Bigin

P.S. tienimi aggiornata sulla polenta! :)

Recensore Master
27/11/17, ore 16:11

Ed ecco che Maria l'Assira ha mostrato il suo vero volto.
Si è dimostrata quello che è realmente: un'approfittatrice. Di sicuro i calci a suo tempo ricevuti da Sarkis non l'hanno resa più riconoscente verso la povera Anahid. Una cosa è certa: ora la nostra ragazza è davvero sola.
Sarkis è morto: quel pover'uomo ha cercato di resistere il più possibile, nonostante l'età matura. Ma alla fine il suo povero corpo non ha retto allo strazio ed alle privazioni della deportazione, ed una febbre se l'è portato via. Pure Kassim rischia molto, anche se è giovane e di fibra forte.
Mi stupisco anzi della tempra di Anahid: poche giovani donne averbbero retto a quello che sta sopportando lei, nel corpo e nello spirito.
Capitolo molto triste, ma d'altronde esso è assolutamente equilibrato in un simile contesto.