Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 594 recensioni.
Positive : 593
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
27/11/17, ore 13:36
Cap. 47:

Ciao Alessandro! :)

Non c'è pace per la nostra giovane protagonista... Non mi aspettavo assolutamente che Sarkìs si fosse gravemente ammalato, certo era prevedibile che una sciagura del genere potesse accadere, ma è tristissimo comunque averlo appreso leggendo questo capitolo. :(
Se suo padre dovesse morire a causa di questa terribile febbre, Anahìd si ritroverebbe completamente sola ed indifesa in quel luogo orribile e spaventoso. :/
Spero solo che Kassìm riesca a mantenere sul serio la promessa fatta ad Anahìd, ma persino la ragazza stenta a credere che un medico possa venire di sua spontanea volontà in quel campo solo per poter visitare e curare Sarkìs. 

Beh... arrivati a questo punto del racconto non so proprio come si svolgerà questa triste vicenda. Dobbiamo solo sperare che Salih faccia la sua comparsa in fretta, così da salvare Anahìd e portarla via da quell'inferno il prima possibile.
I complimenti finali sono d'obbligo, come al solito. :) Hai svolto un ottimo lavoro, dico davvero.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento e ti auguro una buona giornata! :)
Angelica.

Recensore Master
26/11/17, ore 21:40

Buonasera!
Rieccomi.
Beh, ogni volta che leggo un tuo capitolo rimango spiazzata, in senso positivo: la tua storia è così realistica che sembra quasi di vedere un documentario storico, eppure si percepisce lo spessore dei tuoi personaggi, che non sono soltanto "agenti" inseriti nel flusso della Storia, ma persone in carne e ossa, con le quali è quasi inevitabile familiarizzare.
E in più, ha il pregio di tenere incollati alla pagina, e di volerne sapere sempre di più (e di sperare, insieme ai personaggi, che non accada nulla di brutto!).

Ho temuto davvero per Anahìd, anche stavolta... e devo ammettere di avere anche sperato che lei e il padre accettassero la proposta del prete di fuggire alla deportazione. Come ti dicevo, comprendo anche le motivazioni di Sarkìs, che è un vero armeno e un uomo del suo tempo, ma l'idea della deportazione mi atterrisce. Il prete, invece, sembra quasi un portatore di speranza e coraggio in quel mondo tetro. Tuttavia, mi preparo già psicologicamente per assistere alla marcia della morte...
In tutto questo, Anahìd mantiene una dignità veramente ammirevole... è coraggiosissima, questa ragazza, davvero. E tale coraggio è una benedizione, in una situazione del genere.

Venendo a osservazioni più amene, sai che tutte le volte che fai un riferimento all'Italia mi scappa un sorriso? Perché ho quasi l'impressione che non siano messi a caso, e in un certo senso è come se costituissero un punto di collegamento tra i personaggi della storia e chi legge.

E poi, tu a un certo punto scrivi: "proprio nell’istante in cui un alto uomo barbuto e leggermente ricurvo, per via della sua elevata altezza che gli impediva, in quegli ambienti su misura della famiglia armena che aveva ospitato fino a quel momento, di tirarsi su e di stare impettito e a testa ritta"
Non conosco molto bene le varie etnie dell'Impero Ottomano, quindi mi chiedo: gli armeni erano mediamente più piccoli dei turchi, oppure è quel gendarme ad essere più imponente della media?

Come sempre, ti rinnovo i miei complimenti.
Potrei tornare di nuovo, più tardi... Altrimenti, alla prossima! :)

Recensore Master
26/11/17, ore 17:42

Rieccomi^^
Beh, ormai è fin troppo chiaro che il nostro Salih si è trovato impelagato in qualcosa di fin troppo grosso di lui... Vedremo come riuscirà a gestirlo, sperando che non ne rimanga schiacciato.
Questo tedesco sembra aver preso a cuore Salih, e sembra tutto sommato una persona coscienziosa e ragionevole, anche se per ora le sue reali intenzioni rimangono abbastanza difficili da sondare. In ogni caso, al nostro ragazzo conviene stare in guardia.
Per il resto ho apprezzato molto l'intera discussione, l'incontro tra le due culture (occidentale e orientale) e l'inappuntabile precisione storica del tutto.
Da ogni riga trapela la tua profonda conoscenza dell'argomento trattato, e ciò è davvero ammirevole. Bravo! :)
Spero di riuscire a leggere un altro capitolo entro stasera. A presto! :)

Edit: c'è una domanda che mi frulla nella testa da un po': questa "inerzia orientale", che cosa sarebbe esattamente? Fa parte della cultura ottomana oppure è un vizio in cui quelle popolazioni si sono chiuse?
(Recensione modificata il 26/11/2017 - 05:44 pm)

Recensore Master
26/11/17, ore 12:40

Buongiorno! :)
Scusa se poi ieri non mi sono fatta viva, ma pure io ero assorta nella scrittura... non mi sono dimenticata della tua storia :)
Innanzitutto, lasciami dire che la tua descrizione, con rapide e brevi pennellate, ha il potere di calare bene il lettore nello scenario del Caucaso. Dimostri di conoscere bene non solo la storia, ma anche i luoghi di cui parli. E ciò è ammirevole.
Poi... veniamo al fulcro della storia. Quello sfregiato è davvero inquietante. A quanto pare conosce già la storia di Salih ed è determinato a prenderlo di mira... tanto da condurlo ad assistere alla brutale esecuzione di uomini che fino a poco prima avevano servito tra le fila dell'esercito turco. Ciò è veramente triste, nondimeno ammiro sempre di più il tuo coraggio di mostrare le cose nella loro nuda e cruda semplicità, senza compiacimenti romanticheggianti. Temo che per il nostro amico, per quanto sia devoto alla sua patria turca, sarà molto difficile mandare giù una situazione del genere, e temo per lui che saranno degli anni molto difficili... e se sapesse cosa sta per succedere ad Anahìd...
Davvero bella, potente e straziante questa tua storia. Sono sempre più curiosa di sapere cos'hai in mente per i tuoi personaggi, nel bene e nel male... e spero di poter ripassare di nuovo, più tardi, per recuperare qualche capitolo mancante!
Per ora ti saluto, e ti auguro buona domenica :) a presto!

Recensore Master
24/11/17, ore 19:07

Buonasera!
Un capitolo molto triste, a tratti quasi "forte", in un certo senso.
Povero Sarkìs... immaginavo che non sarebbe mai riuscito del tutto a riprendersi, ma vederlo così, e vedere la povera Anahìd che nonostante tutto cerca di aiutarlo, pur sapendo che la sua esistenza è ormai quasi sul punto di sfaldarsi, mi ha davvero rattristato.
E poi, la terribile notizia della deportazione. Mi ha colpito molto il dialogo tra Sarkìs e Padre Michele, col prete pronto a condurre l'intero villaggio lontano dall'odio dei turchi... ma comprendo, in un certo senso, anche le motivazioni del dottore, che non vuole tradire il suo popolo. E Anahìd - ma quanto è forte questa ragazza, per addossarsi simili gravosi pesi? Ci vogliono dei nervi d'acciaio... - è costretta, suo malgrado, a sottostare alla volontà paterna.
Tornerò presto a leggere, perché sono curiosa di sapere se Sarkìs rimarrà della propria idea, oppure se si deciderà a seguire Padre Michele, portando con sé la giovane figlia.
C'è qualcosa di sottile, in questa tua storia, che nonostante l'ineluttabilità del gravoso destino, lascia sempre un vago, indistinto, senso di speranza. Penso che, in questo senso, il titolo che hai scelto sia molto azzeccato!
A più tardi :)
(Recensione modificata il 24/11/2017 - 07:09 pm)

Recensore Master
23/11/17, ore 15:09
Cap. 10:

Buon pomeriggio a te, carissimo! :)
Molto bello questo capitolo, tutto dedicato a Salih e alle sue prime esperienze sul campo, in un perfetto mix tra introspezione, azione e ricostruzione storica impeccabile.
Continuo a trovare interessantissima la vicenda che ci stai narrando, e se tu non mi ricordassi costantemente che i tuoi personaggi sono inventati, io crederei tranquillamente che sia una storia vera.
E grazie, grazie ancora per aver spostato i riflettori su un fatto storico così controverso. Sto imparando tantissimo grazie a te, e ciò mi rende immensamente felice.
E per me, che quel poco che so di storia turca è legato più che altro al periodo antico e medievale (le varie vicende dell'Anatolia ittita, le colonie greche, il periodo bizantino e le invasioni turche medievali) e che sono abituata a chiamare Istanbul col più familiare nome di Costantinopoli, questo racconto è una preziosissima fonte di informazioni storiche e culturali!
E, dato che tra le altre cose sono anche appassionata di storia militare, ho apprezzato molto le nozioni di strategia che hai disseminato qua e là, in maniera quasi casuale, perfettamente incastrate nella narrazione.
Ho trovato molto realistica e coinvolgente la descrizione della schermaglia, e la soluzione eroica di Salih. Si vede che, pur essendo ancora inesperto, è un ragazzo molto molto in gamba, che sa cavarsela nelle situazioni più disparate e non si lascia paralizzare dalla paura.
È molto dolce il finale, quando si risolve a scrivere ad Anahìd… io spero davvero che questi due ragazzi si rivedano e riescano, nonostante tutto, ad avere una possibilità. Non sai quanto ci spero…

Recensore Master
23/11/17, ore 01:14

Ciao!
Molto triste e intenso questo capitolo.
Parto subito dal finale, nel quale, dal dolore composto di Anahìd e dalle sue silenziose preghiere, trapela il dolore e la disperazione di tutto un popolo, spesso rimasto relegato ai margini, ma dalle radici profondissime e dall'ineguagliabile dignità. Hai davvero avuto un gran coraggio ad approfondire, e soprattutto a divulgare, una tematica così delicata, dato che qui in Europa si parla quasi solo di Olocausto.
Per il resto, Anahìd è una ragazza davvero forte. La reazione di fronte a Laila e Mohamed è in un certo senso comprensibile, visto quanto la morte dei suoi familiari l'aveva scossa... insomma, era sconvolta, non riusciva a sopportare che lì con lei ci fossero proprio i genitori di colui che aveva provocato quel disastro, anche se loro giustamente volevano davvero aiutarla.
Anche Padre Michele sembra una persona piuttosto autorevole: forse, l'elemento di maggior "distanza" tra il nostro tempo e il loro, è proprio la posizione di guida, spirituale e non solo, che il prete ricopriva all'interno delle comunità.
La presenza di Mehmet alla funzione, comunque, fa rabbrividire... :S
Eppure, sebbene tutti nel villaggio sappiano, nessuno può punirlo... che tristezza.
Ora, però, sono preoccupata per il povero Sarkìs... quando si riprenderà (e spero che lo faccia) toccherà ad Anahìd prendersi cura di lui, come ha già fatto subito dopo la strage.
Vorrei leggere ancora, ma si sta facendo piuttosto tardi... per ora, quindi, ti saluto, se poi non dovessi riuscire a dormire (cosa che succede più o meno ogni notte) domattina ti ritroverai un altro commento! xD
Ah, un'ultima cosa: adoro come caratterizzi i personaggi, sono tutti immediatamente riconoscibili e con dei caratteri ben distinti, e molto, molto umani. Il modo in cui li descrivi fa subito familiarizzare con loro!
Insomma... buonanotte, e complimenti ancora :)

Recensore Master
22/11/17, ore 22:13

Buonasera, eccomi finalmente!
Ammiro la tua capacità di narrare vicende così delicate: è tutto così tremendamente realistico, ed è proprio questo a renderlo ancora più straziante.
Anahìd e Sarkìs avranno bisogno di molto tempo per metabolizzare l'improvvisa tragedia che si è abbattuta sulla loro famiglia. È triste, veramente triste, vedere una famiglia così felice e dignitosa distrutta così, nel giro di pochi istanti. Una famiglia, o meglio due, che presto si sarebbero unite...
E i pensieri di Sarkìs sul figlio sono gli stessi che ho avuto io, e che ti ho accennato nei commenti al capitolo precedente. Da una parte, forse è meglio che se ne sia andata anche Jeranìk insieme a lui, "come due coniugi pronti a stare insieme fino alla morte": non oso immaginare quanto sarebbe stata male, se fosse rimasta e avesse visto Aràm in quelle condizioni.
Mi è piaciuto anche il "ritorno" di Salih... Ah, se sapesse cos'ha combinato suo fratello! Ciò che immagina non è nemmeno minimamente rapportabile a quanto avanti si è spinta quella "testa calda".
Pare però che il vecchio Alì sia una persona assennata, e penso che abbia parecchie cose da insegnare al nostro ragazzo...
Ah, e complimenti ancora per i cenni sulla cultura armena! Questa cosa dei tappeti mi ricorda un po' l'usanza europea degli arazzi^^
E grazie anche per i cenni sulla religione: non sapevo quasi nulla sul cristianesimo gregoriano, pensavo che gli armeni fossero ortodossi in linea con l'Oriente greco-bizantino e in seguito russo. E poi troviamo anche un collegamento indiretto al mio racconto, quando parli di regni crociati... Effettivamente certe zone del Medio Oriente, segnate dall'intensa esperienza di "Outremer" e degli ordini cavallereschi monastici, sono ancor oggi un lembo d'Europa in terra asiatica.

Passo al prossimo capitolo!
A tra poco! :)

Recensore Master
21/11/17, ore 18:43

Buonasera,
ed eccomi qui!
Beh, direi che il titolo del capitolo lasciava pochi dubbi riguardo a ciò che sarebbe accaduto.
Questo capitolo ci sbatte in faccia tutta la crudeltà delle persecuzioni turche, e io, che di solito non mi scandalizzo per nulla, sono rimasta davvero sconvolta da quanto tutto ciò sia accaduto così in fretta, senza lasciare alcuna possibilità di ribellarsi. Ho avuto paura sin dal primo momento in cui Aràm si è trovato di fronte a Mehmet, ma questo... un po' lo temevo, ma leggerlo è stato straziante. Davvero.
Pensare a quel ragazzo e alla sua fidanzata, a tutti i sogni che avevano davanti, e che sono stati brutalmente spezzati da due colpi di fucile... e la povera Sona... penso di non aver parole, stavolta, per esprimere quello che provo.
Adesso sono davvero preoccupata per Anahìd e Sarkìs, ma sono già preparata al peggio.
Ancora una volta complimenti, per il realismo con cui ci sbatti in faccia queste vicende storiche fin troppo trascurate. Sto imparando tantissimo da te, e mi sto davvero affezionando ai tuoi personaggi (tranne Mehmet... a lui auguro le peggiori sofferenze).
Bravissimo, mi preparerò psicologicamente e tornerò presto a leggere il seguito! A presto! :)

Recensore Junior
21/11/17, ore 11:42
Cap. 47:

Buongiorno!
Eccomi qui di nuovo a parlare di questo bel racconto... anche se, evidentemente, ora la preoccupazione aumenta. Ogni capitolo che parla di Anahìd sono lì a dirmi: "Poteva andare peggio", anche se, mentre lo leggo, mi dico "Peggio di così non poteva andare".
Purtroppo sembra proprio che al peggio non ci sia mai fine, ed evidentemente questo è proprio quello che sta succedendo. tanto che sono arrivato al punto di pensare che per il padre della nostra povera ragazza quasi non ci sia più niente da fare. ma staremo a vedere...
alla prossima e complimenti ancora per lo stile e la capacità di tenere il lettore appiccicato alle pagine/allo schermo.
Ciao

Recensore Master
20/11/17, ore 22:23
Cap. 47:

La situazione è grave e sono preoccupata per le condizioni estreme del padre di Ana...
La ferita di Kassim, inoltre, potrebbe causare infezione...
È una brutta situazione, speriamo che non degeneri un quadro già complicato e che il padre riesca a riprendersi!

Bel capitolo anche questo, complimenti!

Alla prossima, speriamo in bene!

-Bigin

Recensore Master
20/11/17, ore 21:25

Buonasera!
Che brutto ceffo, questo Mehmet, e che colpo di scena!
Non mi sarei mai aspettata un'irruzione così improvvisa e devastante da parte dei gendarmi turchi (a proposito, ancora grazie per gli approfondimenti!). Sono rimasta col fiato sospeso per tutto il tempo, per timore che succedesse qualcosa di brutto a Sona, mentre i due energumeni sfogavano gratuitamente la loro violenza sulla bottega e Mehmet si divertiva a minacciare le due donne inermi. Molto intensa e drammatica la scena, ed estremamente realistica, senza esagerazioni inutili che appesantirebbero troppo la narrazione.
E infine, l'arrivo di Sarkìs ci fa ben sperare che quel folle di Mehmet decida di ragionare... anche se io temo già per il peggio, e non è neanche lui l'individuo che mi preoccupa maggiormente.
Staremo a vedere...

P.S.: Sapevo dei dhimmi, ma relativi a un'altra realtà, quella della dominazione musulmana in Sicilia. Non sapevo che esistessero anche nell'Impero Ottomano... quante cose si imparano da questa storia!

Beh, insomma, complimenti! Sai gestire benissimo la trama e le informazioni necessarie a rendere comprensibile il tutto anche a noi profani, senza i famigerati infodump che tutti odiano e mantenendo uno stile molto semplice ed equilibrato.
Molto bravo! :)
Buona serata e... alla prossima!

Recensore Master
20/11/17, ore 17:27
Cap. 47:

Temo tanto che per il povero Sarkis sia giunta la fine: anzi, mi stupisco del fatto che abbia resistito così tanto, nonostante l'età e i dispiaceri delle recenti perdite. La nostra ragazza ha una forte perdita di capelli, per lo stato di denutrizione spaventoso cui è soggetta ormai da tempo, Temo pure che le sia sparito il ciclo, cosa che parimenti accade in simili condizioni di salute.
Ora, più che mai, è necessario che Salih ritrovi Anahid: non credo che quella povera figliola potrà reggere ancora per molto, e ciò nonostante la gentilezza e la protezione del buon Kassim.
Spero, una volta di più, che Mehmet abbia quello che si merita: mi pregusto l'incontro/scontro tra i due fratelli, per la resa dei conti! So che non è bello dirlo, ma Mehmet dovrà pagare il fio per tutto il male che ha fatto, e mi auguro che ciò accada presto!

Recensore Master
20/11/17, ore 16:55
Cap. 47:

Ed ecco che Kassim ha trovato l'ennesimo modo per riuscire a rendersi utile nei confronti di Anahid e di suo padre, ma la situazione è gravissima. Da una parte Kassim ha deciso che è un'ottima idea girare con una ferita aperta non trattata e questo presto lo porterà a conseguenze gravissime, dall'altra parte il dottore non sembra essere completamente in grado di riprendersi. Ed è un peccato, perché se avesse avuto un briciolo di forza in più la loro epopea sarebbe arrivata ormai alla fine.

Anahid resterà presto sola?
Vedremo

A presto
morgengabe

Recensore Junior
19/11/17, ore 14:59

Ciao carissimo Alessandro! :)

L'amore per Anahìd e il desiderio profondo di salvarla dalla deportazione e dall'attacco finale turco, ha trasformato radicalmente il carattere e l'atteggiamento del nostro giovane protagonista, che in questo capitolo ci ha dimostrato ampiamente quanto coraggio, audacia e dedizione possano realmente fare la differenza in situazioni critiche, delicate e piena di confliti come quella.
Sei riuscito perfettamente a creare la giusta suspance fino alla fine del capitolo, non sono riuscita a staccare gli occhi dallo schermo per un solo istante. :)
Per un attimo, ho seriamente temuto che Salih avesse ucciso Joseph...(per fortuna o sfurtuna(?) questo non è accaduto). xD
Adesso la vita di Salih è veramente appesa ad un filo sottilissimo... Le minacce del tedesco non promettono nulla di buono o rassicurante, spero solo che Breuer non si faccia ingannare dal suo stesso connazionale.
D'altra parte, il giovane turco è intenzionato a portare a termine la sua vera missione fino alla fine, mantenendo, così, la parola data ad Anahìd, la ragazza di cui è segretamente innamorato.
Ce la farà? Io spero vivamente di sì...! 
Continuerò a seguire con estrema curiosità gli ultimi capitoli e ti faccio tanti complimenti, hai svolto un ottimo lavoro anche questa volta, d'altronde, tu non ci deludi mai! :) 
Ti auguro una buona Domenica e ci vediamo al prossimo aggiornamento! :)
Angelica.