Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 594 recensioni.
Positive : 593
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
10/01/18, ore 20:13

Rieccomi :)
Siamo vicini alla resa dei conti...
Il povero Kassim è morto, e anche Mehmet lo è.
Non ucciso dalla febbre, ma da suo fratello, che ha voluto ripagarlo di tutte le nefandezze che ha compiuto. Non sono dispiaciuta per la sua morte: ha ampiamente meritato tutte le sofferenze che l'hanno colpito in punto di morte, e secondo me Salih sparandogli ha solo alleviato i suoi tormenti... ma almeno ha avuto la sua vendetta.
Ormai Salih non si ferma più davanti a nulla, e sono sempre più convinta che riuscirà a ritrovare Ana e a tirarla fuori dall'inferno della schiavitù, anche a costo della propria vita. Sarebbe bello vederli riuniti, dopo tante sofferenze...
Vado avanti a leggere, ormai mi manca pochissimo :)

Recensore Master
10/01/18, ore 17:59

Ri-ciao!
Questo è un capitolo di addii e rivelazioni.
La condizione dei bambini e delle ragazze venduti come schiavi mi ha suscitato una pena assurda, a maggior ragione perché inermi, emaciati e incapaci di difendersi.
E Ana è pure costretta a sorbirsi le soffocanti attenzioni di Khaled, che sì, sarà pure gentile, ma è un orco che appoggia la tratta di esseri umani.
A pensare a ciò che le aspetta, all'essere ripugnante di cui è costretta a diventare schiava e sposa, mi si ritorce lo stomaco.
E, spero perdonerai questa mia piccola digressione (che si riallaccia a una nostra discussione di qualche giorno fa): si scredita tanto il Medioevo europeo attribuendogli ogni bruttura possibile e immaginabile, ma certe cose nel Medioevo europeo non succedevano. Ma vabbè, parentesi chiusa^^
Consideralo un segno positivo, questa storia mi offre tantissimi spunti di riflessione, e il fatto che io e te ci troviamo d'accordo su molte cose mi spinge a condividerli con te.
E che dire, se non "bravo", ancora una volta?
Ora voglio proprio sapere cosa succederà alla povera Ana!
A tra poco :)

Recensore Master
10/01/18, ore 17:14
Cap. 49:

Ri-salve, carissimo :)
Cavolo, questa non me l'aspettavo proprio...
Dalla padella alla brace, si suol dire.
Certo, gli schiavisti l'hanno tolta dall'inferno della deportazione, ma non è che l'essere venduta come schiava di letto a un ricco emiro sia una prospettiva tanto più allettante... ma è ancora viva e la sua salute si riprenderà, almeno questo.
Mi è tristemente nota l'ossessione che vige nei paesi arabi nei confronti delle donne bionde e occidentali in generale, e un'armena caucasica come Anahìd capita proprio a fagiolo nelle grinfie di quei venditori di esseri umani...
Spero che la ragazza riesca a scampare a questo destino che non si preannuncia certo roseo.
Mi è piaciuto molto come hai messo inevidenza l'orgoglio di Ana nei confronti delle sue tradizioni e della sua cultura, che se una realtà multietnica e vasta come l'Impero Ottomano l'avesse considerata come una ricchezza e non come un neo da cancellare, ne avrebbe tratto sicuramente molto più vantaggio.
Non ti nego di essere in ansia anche per il povero Kassim, che la sta pagando cara per aver preso sottogamba la propria malattia.
Beh, vedremo cosa succederà... e non so sinceramente cosa aspettarmi, perché ogni volta, puntualmente, mi sorprendi coi colpi di scena che sai tirar fuori xD
Complimenti anche qui.
A tra poco! :)
(Recensione modificata il 10/01/2018 - 05:19 pm)

Recensore Master
10/01/18, ore 16:08

Sono tornata^^
"Erano immersi nel buio, rischiarato solo dalla mezza falce della luna che li troneggiava, quasi come se il simbolo stesso che svettava nella bandiera turca li volesse osservare dall’alto, dal cielo dei vincitori."
Una bellissima metafora, molto suggestiva.
Hai ragione, questo è un capitolo tristissimo, intenso e straziante.
Sono commoventi i pensieri di Anahìd riguardo al padre, e le ultime parole che l'uomo le rivolge. Anche qui, si sfiora l'apice del dramma, ma resta la speranza... anche se flebile.
Sono convinta che Anahìd non si arrenderà, neanche adesso che il padre è morto e Maria l'ha tradita. Lo deve a suo padre, che ha dato la vita affinché lei potesse continuare a vivere, per garantirle un futuro migliore e lontano dalle ingiustizie che ha subito finora. Lo deve a Kassim, che le ha offerto un sostegno incondizionato senza temere la ritorsione dei propri commilitoni... e lo deve anche a Salih, che è disposto ad affrontare l'inferno del deserto e il rischio di una condanna a morte pur di averla sana e salva tra le proprie braccia.
Ora più che mai, sono curiosa di sapere come si evolverà la vicenda...
e preparati, perché probabilmente divorerò gli ultimi capitoli!^^

Recensore Master
10/01/18, ore 15:12

Buon pomeriggio Ale!
In questo capitolo abbiamo ben visibile le differente e le attinenze tra i due personaggi principali della storia: entrambi stanno affrontando un viaggio, ambedue ricchi di pericoli, ma mentre Salih si sente relativamente al sicuro e quasi eroico nella sua posizione di messaggero/salvatore di Armeni, Anahìd e costretta a fare i conti con la fame, la sete, le vesciche e la disidratazione.
Il giovane gendarme che ha avuto pietà di lei ha compiuto sì un gesto molto nobile, ma che di sicuro gli è costato la vita. Ho apprezzato molto questo atto di umanità, perché è giusto far capire che non tutti i turchi erano favorevoli a quella situazione, ma ce ne erano di sicuro molti che la subivano non potendo ribellarsi, trattandosi di ordini superiori.
Complimenti ancora per la storia, per la sua capacità di commuovermi ed appassionarmi allo stesso tempo!
A presto!

Recensore Master
10/01/18, ore 02:23
Cap. 47:

Ciao^^
Sei riuscito benissimo, come sempre, a rendere l'incertezza, il fetore, l'aria di morte e disperazione che aleggia in quell'ammasso di baracche. Da brividi, davvero.
Non dubito delle promesse di Kassim (che tra l'altro, ha proprio la stoffa da guerriero curdo), ma la situazione di Sarkìs non preannuncia nulla di buono, e ho il netto sentore che il ragazzo la stia sottovalutando.
Spero di sbagliarmi, ma adesso temo seriamente per la salute e la vita del dottore...
Bene, un capitolo che tiene la situazione in sospeso, e che invoglia a continuare, nonostante il timore che tutto questo possa finire nel peggiore dei modi... per adesso, ti rinnovo i miei complimenti, e conto di ripassare al più presto! ^^
(Recensione modificata il 10/01/2018 - 02:27 am)

Recensore Master
10/01/18, ore 01:53

Rieccomi qua.
Prima che mi dimentichi: bellissima la citazione iniziale.
Una cosa che mi piace quando ti leggo, oltre a imparare nuove cose, è cogliere dettagli che rientrano nel mio bagaglio di conoscenze, come il richiamo a Palmira.
Palmira... una città bellissima, che pare quasi emergere dalle sabbie del deserto (sì, hai intuito bene: ho una sorta di fascinazione morbosa per le rovine^^), ma distrutta dalla crudeltà e dal fanatismo umano.
Ma anche stavolta, lasciamo perdere digressioni sull'attualità e torniamo alla tua storia...
Alla fine Joseph, nonostante i suoi modi alquanto sgarbati e il suo carattere altalenante, si mostra disposto ad assecondare Salih, offrendosi di coprirgli le spalle e di aiutarlo a trarre in salvo Anahìd... Peccato che Anahìd non sia sul Mussa Dagh, e che la sua situazione non sia ugualmente, se non addirittura più grama.
Ma il nostro Salih non si dà per vinto, e mostra un coraggio da leone... elude la sorveglianza, scampa a morte certa, e infine riesce a piegare il ritroso tedesco al suo volere... ormai, non ha più paura di nulla, nemmeno alla condanna in cui incapperà.
E spero davvero che riesca a salvare Anahìd da quell'inferno, grazie al suo coraggio e alla sua scaltrezza. E permettimi un pronostico: secondo me alla fine loro fuggono dall'Impero...
Complimenti, un capitolo davvero bellissimo, ricco d'azione, colpi di scena, guai irrimediabili ma anche tanta speranza.
Il filo conduttore di questa tua storia è senz'altro la Speranza, e anche stavolta, nonostante la rovina di Bitias, gli armeni assediati sul Mussa Dagh, la guerra imminente, l'orribile deportazione, il peso della condanna a morte, continua a splendere sul cammino dei tuoi personaggi.
Ne leggo ancora un altro :)

Recensore Master
10/01/18, ore 01:00

Ciao carissimo^^
Finalmente riesco a trovare un po' di tempo da dedicare alla tua storia.
Io sapevo che Salih avrebbe tentato, lo sapevo...
Ottimo.
"Lui voleva e doveva tornare da Anahìd, a qualsiasi costo, ed era una questione di onore. Lui le aveva promesso che sarebbe tornato e che l’avrebbe protetta, non lasciandola mai sola, e per adempiere alla parola data era disposto ad affrontare il tedesco in uno scontro impari, anche a costo di farsi ammazzare."
Un ragazzo semplice, sì, ma dall'animo nobile, da vero cavaliere. E tu dovresti già sapere che ho un debole per personaggi di questo calibro^^
E beh, non mi stancherò mai di ripetere che la vera "cavalleria" non ha nulla a che fare col tenere la portiera aperta alle signore e altra galanteria di facciata, ma consiste nel lottare, a costo della vita, per qualcosa che conta realmente. Come fa Salih per Anahìd, appunto.
Ma lasciamo perdere le divagazioni dell'una di notte...
Joseph si riconferma ancora una volta un personaggio imprevedibile, un vero enigma. Non solo è più volubile di una banderuola durante un giorno di vento forte, no... addirittura convince Salih a scendere a patti e lo trascina proprio nel bel mezzo di un inferno di locuste, lasciando quasi intuire che fosse quello il suo scopo (avevo capito subito che si trattava di locuste, ma la tua nota esplicativa è stata molto utile, perché anche stavolta ho imparato cose che non sapevo^^).
Sono curiosa di sapere che ha in mente, per cui vado avanti nella lettura :)
A tra pochissimo!

Recensore Master
09/01/18, ore 15:08

Buon pomeriggio Ale!
Avevo cominciato ieri a leggere il capitolo, ma fra una cosa e l'altra sono riuscita a finirlo solo adesso :-)
La situazione dei deportati è disperata, ed è logico che, data appunto la situazione anomala e terribile, anche le persone più buone di questa terra perdano il senno ed il controllo di sé. Anche la nostra Anahìd, sempre piena di generosità e di buon cuore, comincia a dare segni di cedimento, provando invidia per gli Assiri solo perché hanno potuto portare con loro qualche animale da soma. È comprensibile il suo sentimento: trovandosi in una posizione del genere si sarebbe invidiosi anche di una briciola di pane. E per lo stesso motivo la ragazza sarebbe anche pronta a prostrarsi ai piedi dell'assassino dei suoi famigliari solo per ricevere almeno qualche goccia d'acqua. Per fortuna suo padre è tornato totalmente in sé ed ha potuto riportarla sulla "retta via", e doppia fortuna che ora sia in grado di curare i suoi piedi martoriati.
Trovo che, quando scrivi di capitoli dedicati ad Anahìd, tu abbia espresso un sentimento maggiore rispetto a quelli su Salih. Intendiamoci, sono tutti ben scritti, ma quando parli degli armeni hai lasciato trasparire le emozioni che la loro terribile sorte ti suscita.
Complimenti, anche questo è un capitolo capace di emozionare e di coinvolgere. Per un attimo mi è parso di marciare sotto il sole rovente del deserto insieme alla colonna di deportati.
A presto!

Recensore Master
08/01/18, ore 22:25

Buonasera, Alessandro!

Ana è salva, è al sicuro ed è stata allontanata da quel mondo così spaventoso e senza pietà nel quale ha perso tutto ciò che aveva, anche Salih che purtroppo può solo conservare come un ricordo dolce...però la speranza io ce l'ho sempre ahaha, l'ultima a morire!

Anche questo è un capitolo molto avvincente, indice di altri rivelamenti della situazione.

Sempre bellissimo!
Buona serata!

-Bigin

Recensore Junior
07/01/18, ore 12:33

Ciao Alessandro! :)

Salih ha tenuto fede alla parola data fino alla fine, riuscendo a mettere definitivamente in salvo la sua adorata Anahìd. 
L'atteggiamento di Salih nei confronti di Anahìd non è stato sicuramente uno dei migliori, ma capisco che il ragazzo non abbia saputo come reagire dinanzi al silenzio e al dolore dell'amica. 
Lui non è a conoscenza delle terribili sofferenze che ha dovuto subire Anahìd durante la deportazione, avrebbe dovuto viverle sulla propria pelle per poter rendersene davvero conto.
Joseph ha ragione, in sostanza, quando dice a Salih che la giovane armena avrà bisogno di parecchio tempo per metabolizzare e tornare, quantomeno, a vivere una vita tranquilla e serena.
Il tedesco, nonostante tutto, ha aiutato ancora una volta Salih parlandogli del Console americano. Consegnandola a lui, Anahìd potrà considerarsi finalmente protetta e salva, o almeno spero... e.e
Per il giovane turco, invece, la vita sembra sia arrivata al termine...
Eppure, qualcosa mi dice che, non appena arriveranno al fronte, Breuer gli consentirà di raggiungere la sua amica, salvandogli in questo modo la vita.
Chissà... sarebbe bello se ciò accadesse. 

Complimenti come sempre Alessandro, il tuo racconto è unico ed emozionante. :)
Ti auguro una buona Domenica e ci vediamo al prossimo aggiornamento! :)
Angelica.

Recensore Master
05/01/18, ore 02:36

Rieccomi qua, ancora una volta.
Un capitolo tanto intenso quanto angosciante, che mostra con un'umanità e un realismo schiacciante le pietose condizioni dei deportati. Devo farti i miei sinceri complimenti, perché sei riuscito a trasmettere in maniera molto viva ed evocativa (ho ancora i brividi) quello che succedeva durante le marce della morte. Non solo a livello psicologico, dal punto di vista di Anahìd, che sembra quasi la ricostruzione del racconto in prima persona di un reduce, ma anche a livello descrittivo, come se tu mi avessi schiaffato una foto sotto gli occhi (che suppongo ci siano, ma non ho il coraggio di cercarle).
Questa frase, particolarmente, mi ha dato i brividi: "Follia, irrazionalità, fame, sete, stanchezza, e tutti i vari problemi che stavano angustiando la giovane la facevano diventare qualcosa di disumano, a suo percepire, poiché non provava più pietà per i bambini che spiravano soli nella sabbia, o per le donne che, ancora vive e con gli occhi aperti e vitrei, venivano calpestate dalla massa dei deportati, che nel suo insieme non aveva più nulla da dare al prossimo o al loro sventurato vicino in quel dannato viaggio a senso unico e senza ritorno, siccome non aveva più nulla da dare pure a sé stessa."
Un racconto davvero molto potente, che non concede nulla al buonismo e alla retorica. Bravo, davvero.

Maria inizia a diventare una presenza subdola... mah, vedremo.
Kassim, invece, non si smentisce mai... un barlume di speranza in un baratro oscuro e senza fondo. Qualcosa però mi dice che lui e Mehmet siano arrivati alle armi, e la cosa non lascia presagire nulla di buono... anche qui, suppongo che tra poco avrò il responso.

Vorrei leggere ancora, ma per oggi mi fermo, altrimenti ti intaso di commenti.
Per adesso ti saluto, e ti ringrazio per aver condiviso con noi questa storia che insegna, intrattiene e fa riflettere, senza far mancar nulla alle tre^^
Alla prossima!

Recensore Master
05/01/18, ore 01:49

I rintocchi del destino battono inesorabili...
Sembra non esserci più speranza per Anahìd e Sarkìs, che sono costretti di nuovo a mettersi in marcia verso il cuore del deserto. Così, nel bel mezzo della notte, senza poter neanche godere del conforto del riposo.
La povera Anahìd è provata dal lungo digiuno e dalle marce forzate, e se sopravviverà a questo ulteriore supplizio, temo che la sua vita sarà destinata a subire dei drastici e irreparabili cambiamenti.
Confido davvero nella buona riuscita della missione (per adesso solo sognata) di Salih: quel ragazzo ha del potenziale!
Nel frattempo aspetto e mi danno, e vado a leggere un altro capitolo. :)

Recensore Master
05/01/18, ore 01:11

Rieccomi!^^
In questo caso c'è proprio da dirlo: il titolo per questo capitolo è azzeccatissimo. Ci sono rimasta un po' male per il contegno duro e aggressivo di Joseph, che a quanto pare ha mostrato il suo vero volto. Del resto, è stato un po' ingenuo da parte di Salih credere che lo straniero avesse davvero a cuore la sua situazione... ma come ci ricordi sempre tu, è un ragazzo semplice, di campagna, e le insidie del mondo lo lasciano attonito e spaesato. Anche io la penso come lui: nonostante l'inesperienza, si è fatto valere, e non meritava un trattamento del genere.
Mi ha fatto sorridere la parte finale, in cui gli basta sentir nominare gli armeni per lasciar crollare tutti i suoi propositi di tornare al fronte: Joseph dice che è impossibile per lui sottrarsi al suo dovere, ma io invece ho il presentimento che andrà davvero dove desidera, a cercare la sua Anahìd...^^
Vado avanti :)

Recensore Master
05/01/18, ore 00:32
Cap. 41:

Rieccomi!
Altro bel capitolo, che si apre in maniera piuttosto macabra, con una resa estremamente realistica delle condizioni dei prigionieri. Credimi, pure io ho sofferto per Salih mentre lo leggevo, da quanto bene sei riuscito a rendere le sensazioni, fisiche e mentali, che provava durante la prigionia. Totale annientamento, reso ancora più assurdo dal senso di sbigottimento che lo straniava da ogni realtà che non fosse la certezza della morte.
Ma... ecco che insperatamente giunge il colpo di scena! Questa non me l'aspettavo: pensavo che l'avrebbero condotto al patibolo prima di salvarlo. E invece, ecco Morgenthau e Lepsius che si prodigano per lui dopo averlo lasciato andare, la prima volta, in maniera alquanto frettolosa... un po' immaginavo che sarebbero stati loro ad aiutarlo, e non ne sono rimasta delusa :)
Ed ecco che Salih sale sul treno... e si imbatte in un misterioso sconosciuto che si rivela non essere affatto uno sconosciuto.
Sono troppo curiosa di sapere di chi si tratta. Leggo un altro capitolo! :)