Recensioni per
Il Passeggero
di eringad

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/05/09, ore 22:31

questa fic è davvero stupenda. Mi è piaciuta davvero molto! Terribile come hai descritto i tre fratelli, ma assolutamente credibili nella situazione in cui li hai messi. I loro caratteri sono davvero delinati bene, e la storia ne guadagna davvero tantissimo. complimenti! ^^

Nuovo recensore
28/05/09, ore 14:40

Questa storia mi ha colpito molto. Traccia uno spaccato di una vita disastrata in maniera inquietante e terribilmente realistica. Anche io condivido l'idea secondo cui il Gaara della prima serie da sicuramente maggiori spunti di riflessione e penso che tu sia riuscita a cogliere perfettamente il legame(se così lo vogliamo chiamare) della famiglia Sabaku.

Recensore Master
25/05/09, ore 23:51

Questa storia mi è piaciuta proprio tanto. E ok che adoro le storie sui tre fratellini di Suna, ma questa è molto bella. Ho veramente amato l'atmosfera che hai saputo creare, è viva e intensa, si percepisce a pelle, sia l'opprimente città al di fuori, sia quel clima di tensione, rassegnazione e alla fine tranquillità all'interno dell'auto. Molto molto bella la metafora del passeggero (la canzone non la conosco ç_ç), e mi sono piaciuti i riferimenti ai tre colori finali, i loro, che è quello che basta per andare avanti. Il finale è un po' troppo aperto per i miei gusti, ma non ti chiedo un seguito (ma una raccolta? XD) perché non avrebbe senso, questa è una fic introspettiva e va bene vissuta in questo momento (poi io ci vedo il lieto fine XD). Davvero d'effetto, e le AU nemmeno mi piacciono XD Brava ^^

Recensore Veterano
24/05/09, ore 23:25

Accidenti, questa fic mi ha veramente colpito moltissimo. Hai saputo descrivere uno spaccato di vita, trattandolo con serietà e profondità, cosa davvero difficile con temi così difficili.
Adoro Gaara sin dalla sua prima apparizione nel manga e leggerlo qui tra le tue righe è stato emozionante perchè hai saputo rendere perfettamente il suo carattere, la stessa cosa vale anche per i due fratelli ma ovviamente, essendo lui il protagonista, la cosa era molto più accentuata.
Mi è piaciuto il modo in cui hai descritto la scena, ogni minimo gesto era molto evocativo e lasciava trasparire esattamente lo stato d'animo del personaggio, ogni parola è stata ben dosata, non ho trovato nulla fuori luogo.
Poi mi ha colpito molto la definizione che dai di famiglia, a volte non è un luogo dove ricevere amore e stare bene, bensì solo qualcosa a cui sei abituato, un luogo, un gruppo di persone che conosci e la cui routine può essere il solo punto fermo in una vita sgangherata come questa che hai descritto.
Non conosco la canzone che hai usato, però ho trovato molto bella la descrizione del passeggero e come l'hai usata.
Veramente una bella fic, sei stata veramente bravissima e grazie per i complimenti, spero di riuscire a leggere anche altri tuoi lavori, un bacio :*

Recensore Veterano
24/05/09, ore 23:13


Correttezza grammaticale: 8,5/10
Stile: 8/10
Attinenza: 9,5/10
Personaggi: 9/10
Trama: 8/10
Giudizio personale: 5/5

Per un totale di: 48/55

Definirei questa fiction come un missing moment di una vita disastrata: la storia di una famiglia allo sfascio, senza più tanti appigli ai quali aggrapparsi per vivere meglio; tutti a modo loro cercano di sopravvivere, sperando magari un giorno di poter evadere dalla loro squallida esistenza. Secondo me è stata perfetta l'idea del finale, della sospensione che permette a ciascuno di trarre le proprie conclusioni su ciò che potrebbe accadere loro. Tuttavia non ho potuto dare un punteggio ancora più alto alla trama semplicemente perché quanto si trova davanti il lettore è una sorta di presentazione dei protagonisti e delle loro vite: sarebbe stato persino meglio se invece ci fosse stato un ulteriore scorcio, magari su Gaara e su quanto egli compie di efferato nella vita.
Questo avrebbe contribuito a far coinvolgere maggiormente e travolgere chi legge nel turbinare di queste vite senza troppe vie d'uscita: a questo punto il finale aperto avrebbe potuto essere davvero tale, un finale di speranza o di disfatta forse, a seconda di cosa il lettore sentiva leggendo quanto capitava ai protagonisti. Insomma, io avrei aggiunto un ulteriore capitolo o anche solo qualche paragrafo in più, per rendere di maggior impatto la condizione terribile nella quale i membri della famiglia Sabaku si trovano. Infatti i personaggi sono descritti davvero bene: con le loro fragilità, le debolezze e tutti con quella falsa sicurezza che nasconde i timori provati. Gaara in particolar modo è perfetto: freddo, scostante e chiuso in se stesso. Prova apparentemente indifferenza nei confronti dei suoi famigliari, persino insofferenza, quando in realtà lui stesso vorrebbe andarsene lontano con loro; certamente il Gaara che hai descritto rispecchia molto di più il personaggio iniziale del manga, portato in una fase intermedia di odio ed amore nei confronti dei propri parenti, gli unici che abbia al mondo. Ho particolarmente apprezzato il modo di rivolgersi a Temari, secondo me molto realistico: la disprezza per il lavoro che fa ma in realtà prova amarezza per la loro condizione di vita, che è arrivata a portare sull'orlo del baratro tutti loro. L'attinenza alla canzone, indipendentemente dalle mie personali opinioni sullo svolgimento della storia, è stata ottima: non hai fatto comparire solo degli estratti che in qualche modo inquadrassero la trama ma, anzi, hai integrato la canzone nella storia. Compare, viva, con le sue note in una macchina dove ci sono i protagonisti e soprattutto è splendidamente descritto il concetto che è parte portante della narrazione: il passeggero, colui che assiste senza però agire realmente o poter fare nulla per cambiare direzione. E' un insieme di riflessioni sulla vita in generale davvero profondo, una considerazione del testo e di tanti aspetti del vivere in grado di coinvolgere. Un'eccellente trattazione, insomma, alla quale non potevo proprio fare a meno di dare quasi il massimo dei voti.
C'è stata un po' di penalizzazione nella grammatica per la presenza di svariate ripetizioni, ma eccetto questo è comunque molto buona, corretta sia nella punteggiatura che in altri aspetti. Per quanto riguarda lo stile secondo me dovresti andare meno frequentemente a capo, questo porterebbe ad una lettura meno spezzata della storia; oltretutto potresti usare più congiunzioni, in modo da legare i vari periodi e dare maggiore scorrevolezza alla lettura.
In sostanza è una storia che mi è piaciuta davvero molto, in particolar modo per come tu hai saputo mantenere le caratteristiche dei personaggi, trasmettendo le sensazioni di tutti pur usando la prima persona; toccante è stata anche la riflessione tratta dalla canzone, il modo in cui essa possa rappresentare la condizione di quanti non possano facilmente dare l'agognata svolta nella propria vita.

Complimenti davvero per questa fiction: ho adorato la maniera in cui hai tratteggiato la famiglia Sabaku, Gaara in particolar modo. La riflessione sulla condizione del passeggero oltre che profonda è così veritiera da rimanere realmente impressa. Bravissima! *O*

Recensore Veterano
24/05/09, ore 16:51

Stai cominciando a farmi paura, lo sai? Perchè ci sono delle autrici che ad un certo punto riescono a "far loro" certi personaggi, a forza di trattarli e scavare dentro di loro, e tu sei una di quelli. Il Team Suna sembra prendere vita, quando scrivi di loro. Non sono più dei semplici personaggi su carta: diventano veri, reali. Completamente sbagliati come famiglia, ma appunto per questo (e forse soprattutto) una famiglia .
Non conosco la canzone "The Passenger", ma a questo punto cercherò di procurarmela. Avrei una sfilza di cose da dirti: ad esempio che il paragone tra Gaara e il passeggero è a dir poco perfetto, che il modo in cui inserisci la sua "frase tipica" nella fic suona quasi esilarante (io mi sono messa a ridere, Temari immagino un po' meno)...
Ma il fatto che siano ancora insieme, dopotutto e nonostante tutto, significa che quando sono tra di loro sono a casa . L'interno di quella macchina in cui siedono una prostituta, un alcolizzato e un assassino è caldo quasi quanto una sedia a dondolo vicino al camino.
Soprattutto la frase di Gaara riguardo quella famiglia che odia e che lo opprime, ma che conosce . In fondo non è così per tutti? La famiglia non sono semplicemente quelle persone con cui forse non avresti avuto alcun rapporto, se non ti fossero capitate fra capo e collo, diventando parti fondamentali della tua vita?
Adesso basta, la finisco qui se no rischio di andare avanti all'infinito: complimenti per questa storia appena accennata, complimenti per saper rendere così bene i tre fratelli di Suna. Spero che ne scriverai ancora tante, di storie su di loro.