Bella, davvero, hai scritto un piccolo gioiello.
Lo stile non sarà perfetto (si vede che l'hai scritta di getto, e forse avrebbe bisogno di una piccola messa a posto), ma quello che deve comunicare lo comunica con una forza tale che è impossibile non soffrire durante la lettura, soprattutto se si è amanti di questo personaggio. Yuri Plisetsky, la tigre dei ghiacci di Russia.
La fanart, oltre ad essere davvero bellissima, è un perfetto riassunto visivo della tua storia: il nonno che ha accompagnato per mano Yuri per tutti i suoi 25 anni, e che ora deve lasciarlo. E Yuri che pian piano, con l'aiuto dei suoi amici (che sono diventati la sua seconda famiglia), riprende a camminare, questa volta da solo. Guardando l'immagine soprastante, in cui Yuri cammina in solitudine, con le spalle basse, tra la neve che cade, mi è venuto il magone: penso sempre che questo personaggio nasconda dentro di sé un grande dolore, e che tutta la sua arroganza, il suo carattere scontroso, siano solo un'armatura. (Come dici tu, Yuri è il classico personaggio che piange in camera, da solo).
Anche nella tua storia viene messo bene in evidenza questo aspetto. Il momento in cui Yuri scoppia in lacrime e Victor lo abbraccia è a dir poco straziante, e ho amato il buonsenso di Victor che riesce a capire in che condizioni versa Yuri, e che lo porta al riparo dai fotografi.
Non è una scena esagerata, anzi, è tremendamente vera e credibile. Vedere Yuri in un tale momento di debolezza emotiva fa davvero male, al tempo stesso lo rende un personaggio ancora più vero.
E poi arriva il "lietofine". Lo metto tra virgolette perché è un lietofine dolceamaro, e ancora una volta perfettamente realistico.
Che dire, ti ringrazio per aver scritto questa breve storia che inquadra Yuri in un momento di malinconia, un momento buio che però riesce a superare grazie all'amicizia. Hai scritto proprio una bellissima one-shot, commovente, densa di sentimenti forti e veri.
Hai reso davvero giustizia a questo personaggio.
Silvar |