Ciao!
Come promesso, eccomi qui. Prima di cominciare, terrei a dirti che io sono molto (eccessivamente) pignola prima con me stessa e poi con gli altri. Pertanto, mi scuso in anticipo se posso risultare pesante, ma, prima di iniziare la recensione, ci tenevo a sottoporre alla tua attenzione alcune imprecisioni che ho riscontrato nel testo:
- lo scorgeva di presenza >> questa espressione non mi convince molto e non credo sia nemmeno corretta grammaticalmente. Secondo me, sarebbe più appropriato mettere un complemento oggetto dopo "scorgere", ossia ne scorgeva la presenza;
- la strada da casa a scuola era poco intricata: Venti passi avanti >> dopo i due punti, ci va la lettera minuscola;
- -"Scusi, signora!" >> per introdurre il discorso diretto si deve scegliere solo un segno di interpunzione. E, comunque, per essere precisi, sono entrambi sbagliati, visto che la linea deve essere quella lunga – (non corta -) e che sarebbero preferibili i caporali «» alle virgolette; questo, però, è più una questione di stile e puoi scegliere, anche se comunque devi sceglierne uno solo e non due;
- i capelli alla base della nuca >> anatomicamente parlando, la nuca è già la "base" del cranio (corrisponde all'osso occipitale), quindi non ha molto senso dire la base della nuca. Sarebbe come dire la base dei piedi. Anche perché, nelle situazioni di pericolo eccetera, i capelli alla nuca si rizzano tutti insieme, non a zone;
- Favellò: va con la lettera minuscola, non viene dopo un punto;
- Ansimò: come sopra.
Ed ora, invece, passiamo ad un giudizio sulla trama e sul resto. Devo dire che l'impostazione è molto carina: parlare attraverso gli occhi di Ivan, gli occhi di un bambino che si confronta con un paesaggio che fa parte della sua città, fa percepire l'atmosfera sotto una luce particolare. Si sente che è un approccio fanciullesco, visto che è ancora permeato dalla meraviglia, cosa che, magari, in un adulto non si riscontrerebbe.
All'attacco, quando ho letto del venditore di pinoli, mi è sorto un paragone con il "vecchierel canuto et biancho" di Petrarca. La figura dell'anziano, tuttavia, l'ho paragonata anche un po' a Mefistofele del Faust, soprattutto quando illustra ad Ivan la leggenda sui venti.
Anzi, a dire il vero, potrebbe essere quasi paragonato ad una sorta di mito, visto che cerca di spoegare l'origine degli otto venti principali e dipinge brevemente alcune caratteristiche note di alcuni di loro.
Mi ero quasi immaginata che il vecchietto fosse magico o altro, invece, alla fine, mi è sembrato un essere umano (anche se, magari, potrei sbagliarmi).
L'introduzione di Toris e la spiegazione del ruolo che avranno nella vita di Ivan sono state davvero fugaci. Capisco che volessi concentrarti più su quell'attimo in particolare, però trovo che tu abbia corso un poco nel raccontare gli eventi. Era una storia autoconclusiva, d'accordo, ma il fatto che Ivan ritroverà Toris più avanti mi sembra un poco "buttato lì a caso", soprattutto perché non c'è stato prima un approfondimento del loro rapporto.
Perché Toris diventa importante per Ivan? L'accenno al loro legame è molto, molto sfumato e ammetto che mi sarebbe piaciuto saperne di più, su cosa ha colpito l'uno dell'altro, per esempio. Forse, non essendo propriamente del fandom, avrei dovuto sapere di alcuni retroscena, anche se, però, credo che sarebbe stato comunque giusto farne un piccolo accenno, più che altro per contestualizzare.
Forse, qualche accenno più introspettivo avrebbe aiutato ad inquadrare meglio la vicenda. Oppure, questo potrebbe essere un punto d'inizio per una long.
Le descrizioni sono state fatte molto bene, mi sembrato proprio di vedere l'immagine della piazzetta innevata, con l'aria greve della Russia d'inverno, prevalentemente buia e gelata. Quasi come in uno dei quadri di Chagall.
Dal punto di vista linguistico, ho notato un bel lessico e l'uso di parole anche non comuni, usate, però, in maniera propria (molto spesso leggo paroloni usati con significati diversi da quelli reali). Ho notato, inoltre, un notevole uso di aggettivi: si vede che hai in mente molti dettagli su ciò che scrivi e che vuoi trasmetterli tutti al lettore. Questo, di per sé, è un'ottima cosa, però dovresti "diluirli" un po': magari, potresti inserire gli aggettivi diretti verso i personaggi che stanno più a lungo sulla scena un po' per volta, in più riprese. Trovarseli tutti insieme disorienta un po', specie quando introduci due elementi nuovi nello stesso momento.
Nel complesso, non è male come lavoro, nonostante ci siano dei punti molto positivi ed altri un po' meno. Ovviamente, quanto detto riflette il mio punto di vista e non è un è un parere universale.
A presto,
*Halley* |