Davvero, davvero qualcosa di bellissimo.
L'idea di scrivere di Kuroko versione femminile è indubbiamente particolare. Ammetto che comunque si fa fatica ad immaginarlo, ma solo perché non vi sono descrizioni nel racconto (come è giusto, avrebbero deviato crudelmente la linea morbida della storia) e quindi bisogna sforzare un po' la fantasia. Originale è anche il tema; certe filosofie orientali sono bellissime ed è magistrale il modo in cui con sottigliezza paragoni un oggetto rotto a Tetsu-chan; una ragazza che si frantuma e poi si ricompone. Il costume con le spirali dorate è la ciliegina con il quale chiudi la bellissima similitudine che racchiude tutto il racconto.
Ultimo punto originalità è per lo stile, perché le parole sembrano tutte piccoli pezzi di un mosaico su cui ha riflettuto con insistenza, per trovare la migliore sistemazione, la giusta combinazione al fine di creare l'immagine perfetta, la frase perfetta.
Questa storia finirà indubbiamente tra le ricordate e davvero tantissimi complimenti perché è uno degli scritti più originali, ben pensati e carichi di significato che abbia letto negli ultimi tempi.
*Piccolo inchino*

Sarck