Eccomi qui, finalmente trovo un po' di tempo per recensire questa storia come merita.
Mi č spiaciuto leggere nella premessa che fossi un po' demotivata nei confronti di questa storia, perché te lo assicuro, č splendida.
Ti premetto che io amo Akashi, del tipo che fin dalla sua apparizione mi ha fulminata, e quindi puoi immaginare la mia gioia nel vederlo protagonista di questa storia, trovo che tu sia riuscita a dipingerlo splendidamente. Il disturbo narcisistico calza perfettamente col suo carattere e, sebbene la "risoluzione" del problema sia avvenuta nel giro di settimane piuttosto che di anni per esigenze di trama, non c'č stato proprio nulla di poco accorto o lasciato al caso.
Hai descritto Akashi con estrema cura, non solo i suoi pensieri e come questi non vengano mostrati da suo viso sempre distorto in un'impassibile cortesia, ma anche i movimenti e i gesti del suo corpo, che forse sono pił sinceri delle sue parole. E' stato interessantissimo vedere la sua evoluzione, il modo in cui il dubbio ha fatto breccia nel suo ego, il suo successivo mettersi in discussione, la negazione dei suoi sbagli e la rabbia nei confronti di chi lo aveva condotto a dubitare di sé, ed infine la capitolazione e l'accettazione di non essere infallibile. Per quanto avesse pianificato e progettato, qualcosa č sfuggito al suo controllo, perché gli esseri umani non sono macchine e i sentimenti non si controllano, non per niente il suo ego, per quanto smisurato, non č riuscito a soffocare gli altri desideri e bisogni che reclamavano di essere soddisfatti.
Ho trovato molto bello il dialogo con Kuroko, al pari di Akashi trovo che nemmeno lui sia un personaggio cosģ semplice da gestire senza scadere nel banale o nella stereotipizzazione. E' vero che alla fine se Akashi non si fosse convinto da solo dei propri errori non sarebbe mai cambiato, ma č pur vero che quella litigata con Kuroko č stata forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha aperto un varco nella sua armatura in cui si sono potuti infilare i dubbi e i discorsi avuti con lo psicologo.
Ammetto che mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di pił sulla coppia nella loro sfera sessuale, non per voglia di lemon, quanto perché penso che durante il sesso si possa capire moltissimo delle dinamiche di coppia, e sarebbe stato interessante vedere come il disturbo narcisistico di Akashi si sarebbe rivelato in quel frangente. Anche a letto sarebbe stato cieco di fronte ai bisogni dell'altro? Oppure dopo i primi tempi il desiderio sessuale č stato accantonato? Insomma, anche qui c'erano dei buoni spunti da sviluppare, ma anche senza farlo la storia non risulta a metą.
Mi č piaciuto anche il tuo stile: pulito, scorrevole, con la giusta dose di linguaggio tecnico quando serviva, senza perņ scadere nella pedanteria.
E adesso veniamo alle note dolenti XD scherzo, niente di tragico, ma solo qualche appunto su qualcosa che secondo me non funzionava del tutto.
Murasakibara č stato descritto come un bonaccione paziente, con tutte le sue colpe perché la sua indolenza ha amplificato il problema di Akashi e ne č consapevole, cosģ come di dover cambiare a sua volta. Perņ secondo me č stato descritto un po' troppo bonaccione, a tratti quasi un martire, quando secondo me il Murasakibara originale ha una sottile vena di crudeltą e spietatezza al di sotto della patina d'indolenza. Ammetto che č una mia visione personale, quindi spero tu non ti offenda XD
L'ultima cosa č che non mi piace molto sentire appellare i personaggi per il colore dei loro capelli, ma anche in questo caso scendiamo nel gusto e nella visione personale XD anche se devo dire che nella storia hai usato questo espediente poco e in modo molto sapiente da non risultare eccessivo.
Concludo questa lunga recensione (davvero non ti sei addormentata? XD) facendoti i miei complimenti, se questo č quello che riesci a creare con un personaggio che non ti piace non oso immaginare il contrario! |