Recensioni per
NAGINATA (なぎなた-薙刀)
di innominetuo
Mi aspettavo che Takeko sarebbe stata trattata alla strenua di un guerriero... ma avrei dovuto immaginare che, nel Giappone feudale, anche una donna guerriera rimaneva una donna. E quindi Takeko dovrà sottoporsi ad un'odiata educazione da brava dama di corte. |
Innanzitutto ti rinnovo i complimenti per il modo in cui hai saputo intessere l'ambientazione: ogni cosa è curata fin nel minimo dettaglio. Sembra di essere fisicamente in quei luoghi ed in quel tempo. Una dettaglio forse banale, ma che mi ha colpito, è la principessa che chiama il giappone "Nihon": adoperare i termini che avrebbero davvero usato quei personaggi aiuta davvero a immedesimersi, a calarsi nella mentalità di un popolo straniero. |
Ed eccoci al secondo capitolo. |
Ed eccomi di nuovo a recensire oggi (scusa per il bombardamento). |
Dopo tanta azione e avvenimenti ci voleva un capitolo dal ritmo più lento e dal tono più introspettivo. Takeko fa i conti con i traumi degli accadimenti degli ultimi giorni. Deve interiorizzare i duri colpi ricevuti e non a caso fa venire qualche dubbio agli altri samurai sulla sua tenuta di spirito. Ma sono certa che li farà ricredere. |
Questo capitolo è un vero gioiello. Hai gestito con maestria invidiabile la descrizione dell'attacco al castello. Le scene cruente di battaglia, grazie alla prosa incalzante, sembravano vivide come in un film. Ho apprezzato molto la scelta lessicale, con immagini uditive e visive molto realistiche. Ogni cosa ha contribuito a condurre il lettore sul campo di battaglia, dove la violenza non risparmia nessuno, uomini e animali. Bellissimo il cammeo in cui Takeko saluta la coraggiosa cagnetta con un gesto di grazia e dolcezza infinita che separa sia la parte precedente, dove infuria la battaglia, sia la parte successiva del capitolo, con la crudezza e la nobiltà propria del suicidio rituale. Ho imparato molto leggendo le tue note. Un ottimo lavoro, come sempre. |
Da samurai, le ripugnava l’uso di armi da fuoco, che colpivano a distanza. Sapeva pure dell’esistenza di fucili e pistole, in uso soprattutto ai gaijin: ne aveva intimamente paura, dato che con essi si poteva essere feriti o anche uccisi a distanza, senza un onesto e leale duello corpo a corpo. |
Ci voleva Hijikata per infondere nuova fiducia in Takeko, che già si vedeva sul patibolo! Leggendo questa parte della storia ho capito da dove arrivi quell'atteggiamento così frequente nei vari manga giapponesi da parte del protagonista, che di fronte al primo errore si butta giù fino a pensare di essere una totale nullità, finché un qualche sensei arriva a tendergli una mano e a spronarlo a tirare fuori il meglio. Ovviamente in questo caso giocano anche i sentimenti di Takeko nei confronti del ben guerriero. E come darle torto??? Intanto il corteo imperiale si avvicina a Edo, dove lo shogun viene informato dell'agguato ai danni della promessa sposa. Non ci mette molto a fare uno più uno. La resa dei conti è vicina come la meta del viaggio.... |
AH, ecco un bel colpo di scena. Così l'attacco al corteo era solo un semplice diversivo per impegnare la scorta imperiale e rapire indisturbati l'inerme Chikako-sama! Senza la tempestiva reazione delle sue guardie del corpo, e senza l'aiuto preziosissimo dell'akita, la principessa sarebbe finita nelle mani dello spregiudicato Harris. Che il diavolo se lo porti. La storia recente e non ci ha dimostrato la spregiudicatezza con cui gli yankee si infilano nei fatti delle altre nazioni. Stavolta Harris può contare sul sodalizio con un traditore del suo stesso popolo. Ma sta tirando troppo la corda. I peggiori nemici sono proprio gli alleati, quando un patto si basa solo su effimeri interessi e non su valori condivisi. Vedremo come andrà a finire! |
E' con grande piacere che torno ad affacciarmi da queste parti. Ci voleva la calma agostana per consentirmi di riprendere la frequentazione di EFP, da cui latito da parecchio. Ma veniamo a noi. |
è da tempo ormai che volevo iniziare a leggere questa storia e alla fine eccomi qui ^.^ |
Ciao |
Ciao! |
Ciao! |
Il tuo lavoro è un tuffo nella storia e nelle storie. La storia è quella del Giappone, che tu riproponi con grande attenzione e cura dei dettagli. I fatti di cronaca fanno da cornice alle vicende da te narrate, ancorandole a elementi saldi. Le storie, invece, sono quelle dei tuoi personaggi. Anche loro sono esistiti davvero, ma si fa fatica a discernere i fatti dalla fantasia nel tuo pregevole racconto. Mi piace lasciarmi trascinare in questo mondo così finemente ricostruito in ogni suo elemento. Takeko si prepara a raggiungere Edo in compagnia della delegazione che accompagnerà la principessa Chikako. Per sua fortuna (e nostra!) ci sarà anche l'aitante Hijikata. Quali pericoli incontreranno lungo il percorso? E quale sarà il ruolo del misterioso notabile russo che compare alla fine del capitolo? |