Recensioni per
Eravamo insieme (Tutto il resto l’ho scordato)
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

Ciao!
Eccomi qui per lo scambio. Come puoi vedere alla fine la mia scelta è ricaduta su una storia su Sherlock BBC, perché anche se si tratta di una serie che a suo tempo mi è molto piaciuta e altrettanto mi ha colpita, non ho mai approfondito troppo leggendo qualche fanfiction. E non ho nemmeno approfondito la Johnlock, cosa di cui mi pento.
Premetto che il racconto mi è piaciuto davvero, davvero tanto. Ho optato per l’AU che mi avevi nominato credendo di poter essere più obiettiva – ricordando non molto degli avvenimenti della serie – e alla fine l’ho reputata una scelta vincente perché, anche se il contesto teatrale in cui sono calati i personaggi è molto importante nel racconto e fa da protagonista quasi quanto Sherlock e John, non distrae dal flusso di coscienza di Sherlock, dalla situazione che entrambi stanno vivendo.
Se dovessi scegliere una parola per riassumere questa fanfiction direi sicuramente “energia”, perché per tutto il tempo è questo che ho percepito leggendo i pensieri di Sherlock: una sorta di sovraccarico di energia nell’osservare John, nel provare sentimenti per lui. Leggendo era quasi come se ogni aspetto di loro due fosse amplificato ed è un’impressione che si è riconfermata anche nella scena erotica, davvero passionale, che Sherlock vive senza riuscire a spegnere i pensieri con cui si è assillato osservando John quasi di nascosto, all’inizio. Mi è piaciuto il passaggio che c’è stato dall’essere quasi uno spettatore di Sherlock al divenire a tutti gli effetti un protagonista, cosa che lo ha spinto a dare voce a pensieri che inizialmente, essendo parso il suo un complicato flusso di coscienza, sarebbe stato facile immaginare avrebbe tenuto per sé.
Altro punto che mi è piaciuto molto è stato il finale, quando Sherlock fugge via dopo essersi mostrato tanto vulnerabile nella propria confusione, che lo ha spinto a dare voce a dei sentimenti che nemmeno lui riesce a catalogare; John sa sempre come gestirlo, c’è poco da fare. Conosce la parola giusta da dire, il tocco giusto con cui rassicurarlo ed è davvero un aspetto di loro che mi scalda il cuore.
Volevo inserire la mia impressione di cui ti sto per parlare a prescindere, ma poi ho letto le note finali e mi sono resa conto non si trattava di qualcosa che avevo frainteso, bensì di una tua intenzione. Inizialmente non avevo capito che il narratore era Sherlock. Non lo so, in qualche modo, per com’è eccentrico lui, mi aspettavo che i sentimenti quasi ossessivi di baciarlo, di farlo proprio, fossero piuttosto di Watson. La figura dell’attore che veniva dipinta sembrava così sfuggente e irraggiungibile che in qualche modo ho escluso a priori fosse John. Alla faccia che le introspettive non dovrebbero avere plot twist, insomma! Alla fine Sherlock-narratore era perfetto, così come lo era Watson-attore. Per il modo che ha Sherlock di vivere le relazioni e di vivere se stesso, dopo averlo seguito per un po’ nei suoi caotici ragionamenti che hai reso direi alla perfezione, al termine della fanfiction viene quasi da chiedersi come è stato possibile non accorgersi subito che quei pensieri fossero suoi.
Ne parlo ora perché non ho detto nulla prima: mi piace molto il tuo stile. Davvero, è ritmato e deciso, incisivo. Dici ciò che serve, non ti perdi in voli pindarici che potrebbero tranquillamente essere presenti in un’introspettiva. Il tuo racconto è chiaro ed efficace.
Ti faccio i miei complimenti per questa one-shot e sicuramente passerò a leggere altre tue Johnlock: mi piace davvero tanto come li rendi.
Alla prossima!

Recensore Master

Ciao!
Finita la long, non ho resistito all'idea di recuperare una delle storie più vecchie, con uno di quei titoli che mi conquistano.
Tu lo sai, te l'ho detto più volte (scusa se mi ripeto>.<) i titoli sono la prima cosa che noto, credo che sia questo il loro ruolo: attirare l'attenzione, colpire. E credo di averti detto quanto io adoro quelli che tu crei per le tue storie. Sono sempre così eleganti, seducenti, hanno sempre un tono che mi fa già ipotizzare sul tipo di storia che nascondono, un po' come quando cerchi di indovinare quali regali ci sono sotto l'albero dal tipo di carta/busta e dalla forma; i tuoi sembrano chiamarmi. Questo in particolare ha un tono molto semplice, mi dà proprio il senso di semplicità (che non vuol dire semplicistico né dozzinale né comune), vuol dire che è disarmante, che è sincero, schietto. Inoltre credo che sia la prima o la seconda volta che trovo BELLO un titolo che ha il sottinteso tra parentesi. "Eravamo insieme" dà un senso di legame, di una vicinanza struggente e poetica, sospesa; leggere, quindi, "Tutto il resto l'ho scordato" in un secondo tempo dà una definizione più forte, marca quel concetto di unione: è un pensiero romantico, pieno di possessione, totalizzante. Niente, io quando commento i tuoi titoli vaneggio, perché mi piacciono talmente tanto e, ancora prima di leggere la storia, mi fanno ipotizzare ed emozionare così tanto che poi tutto quello che dico mi sembra che non esprima tutto quello che provo. E' un bellissimo titolo, ecco.

Koa - ti chiamo per "nome" per rimarcare quest'affermazione - lo dico con sincerità: non ho mai visto nessuno usare la prima persona come la usi tu, nessuno in maniera così profonda, totalizzante, emozionante. La maggior parte delle persone - e mi includo nel mezzo - tende a voler a tutti i costi inserire descrizioni per creare contesto, creando enormi digressione che poi fanno a pugni con la prima persona narrante. Invece tu hai fatto parlare il cuore, hai dato VOCE al personaggio, inserendo nel ritmo della narrazione, nel modo in cui hai spezzato le frasi e i paragrafi, la sua caratterizzazione, l'hai resa dinamica, avvolgente, tanto che mi è parso di provare tutto sulla mia pelle. Io ero Scherlock, tu mi hai permesso di diventarlo. E poi, con molta calma, mi hai fatto muovere nella scena, e non solo si realizza in un secondo momento che è Sherlock il narratore (confesso che ho pensato, visto il ruolo di attore del personaggio in scena, fosse Sherlock l'attore e John la persona che ammirava e quindi suo il POV), mi hai fatto capire che era una prova, che erano soli su quel palcoscenico. Mi hai fatto vivere gli spazi della cornice attraverso la fuga di Sherlock e non come una digressione che fa. Insomma, mi hai conquistato.
Ci sono alcune espressioni che mi hanno colpito in maniera particolare:
"Vorrei amarti con le punte delle dita" -> e io rimango in silenzio, mezz'ora, ad ammirare la bellezza di questa frase. Sono felice di aver trovato quest'idea del sentire con la punta delle dita, quasi con venerazione e paura, un tocco lieve ma che scatena un'elettricità unica, SAPERE che è reale.
"Quale anima hai catturato questa notte?" -> E' bellissima anche questa, l'idea di incantare, conferisce al tutto un'atmosfera nebulosa, da sogno, magica. Tu hai reso Sherlock poeta di strada, e questa poeticità si vive anche dal suo modo di raccontare, da questa narrazione in primo piano che rende tutto in maniera vivida, personale, passando dalla poeticità di certe espressioni, dall'introspezione e dalle minuzie con cui osserva il suo amore, senza risparmiarsi scene più carnali, dirette, possessive. E questo contrasto tra intangibile e tangibile, tra poesia e carnalità è equilibrato, stilisticamente ben bilanciato. Insomma, non ho sentito affatto la differenza di stile tra le varie scene, ma ognuna è stata espressa attraverso un tono, quello del personaggio che vive ognuna di essa, in un crescendo magnifico.
Ho trovato un solo refuso:
E mi emoziono al punto a perdere il cuore -> da perdere

Nonostante la sorpresa per aver sbagliato il personaggio/narratore, la caratterizzazione mi ha convinto. Ripeto, mi hai "imbrogliato" (e lo dico con un sorriso) perché è Sherlock che ama travestirsi, quindi ho pensato che fosse lui l'attore in quest'Au; inoltre mi è venuto più semplice immaginare John ammirare l'altro (cosa che fa sempre nella serie) e l'espressione "Dio" mi ricorda più i suoi modi.
Questa confusione iniziale viene annullata da altri particolari, particolari che mettono ogni cosa al proprio posto: per esempio, l'incertezza e la contraddizione di Sherlock, quel suo pensare di non meritarlo, il suo credere di non poterlo avere e quindi di essere in un sogno, la sua paura nel mostrare i suoi sentimenti, la sua fuga per le troppe emozioni che non riesce a gestire; e poi c'è John, un John pacato, controllato, meticoloso, che prova e riprova, un John che non resiste, che non ha paura di quel contatto, che lo ama con tutto se stesso e che sorride davanti alle sue paure e alle sue "stranezze", che lo insegue, che lo guarda in una maniera indescrivibile, che risponde con pazienza e sincerità a domande che potrebbero apparire sciocche e lo bacia, semplicemente, perché non ha bisogno di dire altro.
Infine la possessione che caratterizza questo rapporto totalizzante. Mi ha conquistato. Soprattutto perché è una possessione che i due personaggi manifestano in maniera differente: Sherlock con le sue incertezze, con il suo bisogno, con questo sussurrare "baciami" in maniera irrazionale, contro il filo che i suoi pensieri avevano preso; e John con quel suo non sottrarsi, con quel suo modo di capirlo e accettarlo, con quella sua maniera unica di amarlo.
Questa storia è bellissima, non so se ho avuto la capacità di farti capire quanto mi abbia preso e trasportato ed emozionato, con la sua poesia, con questo stile incantevole, ma soprattutto con un'altissima emotività a cui non è stato possibile sottrarsi. Complimenti davvero.
A presto!
(Recensione modificata il 07/08/2018 - 02:32 pm)

Recensore Master

.... Io non so che cosa dire.
Non mi è capitato mai di avvertire i brividi mentre leggevo qualcosa (in realtà sì, ma assai raramente). Mi sono pure commossa, come quando ascolto una canzone o leggo una poesia che mi tocca particolarmente.
E direi che questa storia è paragonabile ad una poesia, sì, decisamente.
Giuro, inizialmente pensavo che il narratore fosse John, e invece sorpresaaa, Sherlock! Ma ce lo vedo bene **
E a proposito di lui, ma quanto l'ho amato in questa storia? Così disperato, sembra quasi sull'orlo della follia, talmente ammaliato e preso da John, che non sa più neanche dire se la sua figura sia reale o meno.
Tutte le sue emozioni le ho sentito io mentre leggevo, quasi come se un tornado mi passasse dentro. Ed è esattamente quello che voglio sentire quando leggo una storia.
Quest'ultima trasuda romaticismo, e una nota di... "dramma esasperante", un crescendo di emozioni forti che poi alla fine si placano. e diventa tutto più dolce.
Inoltre mi piace troppo le vesti che hai dato ai personaggi, John come un attore e Sherlock come un'artista di strada, ma quanto bene ce lo vedo **
Io giuro, ogni volta vorrei scrivere una recensione come Dio comanda, ma non ci riesco, perchè mi faccio prendere dalle emozioni (io sono una persona estremamente emotiva) e quindi poi butto tutto così.
Ormai te l'ho ripetuto tante volte, adoro come scrivi e mi fai provare sensazioni che non mi fa provare nessuno. Hai del talento e spero vivamente un giorno di essere anche io così brava e di far immergere il lettore come tu fai twt
Adesso mi sono dilungata troppo. Ti rinnovo i miei complimenti, è sempre un piacere leggerti <3

Recensore Master

Molto bella, dolcissima e, come dico io, evocativa, nel senso che racconta con poche pennellate una scena senza troppe descrizioni che servirebbero solo ad appesantire la narrazione

Scritta anche bene, il che non è cosa comune

Brava

Recensore Junior

Finalmente sono riuscita a recensire. Bellissima questa one-shot, davvero. Mi ha emozionato tantissimo.
Ciò che mi è piaciuto particolarmente è il fatto che tu abbia celato fino alla fine l'identità del narratore, riuscendo con dei perfetti giochi di parole a confondere e a creare il dubbio nel lettore fino alla fine. In alcuni tratti pensavo fosse Sherlock a parlare, in altri invece John. 
La parte finale poi è stata strepitosa. Mi ha commosso questo Sherlock che ha paura che John sia una sua illusione e che non crede possibile che alla fine abbia scelto proprio lui. E' una scena bellissima che mi ha colpito dritto al cuore. 

Ti faccio i miei complimenti. Bravissima come sempre. Un abbraccio alla prossima ;)

Recensore Junior

Ciao. Ci sono davvero poche parole per descrivere quanto quello che hai creato mi abbia colpito e, te lo giuro, sono una persona che difficilmente si impressione. Tu non sei brava, lasciatelo dire, essere bravi è solo un eufemismo per il tuo modo di scrivere per le idee che ci metti e per le sensazioni che crei. Complimenti. Davvero tanti,troppi, meritatissimi complimenti!

Recensore Master

Cosa. Ho. Appena. Letto.
Ehm, ciao Koa! È davvero passato un secolo dall'ultima volta, ma ho deciso di leggere questa shot prima di dormire e... Dio, cosa ho fatto.
Ho perso le parole. Tutte quante.
Questa è PERFEZIONE, pura poesia.
La musica, che ahimè non ho potuto ascoltare contemporaneamente alla scrittura, sembrava dare fiato alle parole di questa piccola perla.
Incalzante, vibrante come un crescendo... l'ho amata una lettera dopo l'altra.
Meraviglia, davvero.
Ti confesso che inizialmente pensavo che il narratore fosse Sherlock... poi qualcosa mi ha fatto pensare che il PoV fosse quello di John... poi ho scoperto che si trattava di Sherlock *-*

Altra piccola confessione: pensavo che fosse tutta un'allucinazione dovuta ad un eccessIvo utilizzo di droga, una sorta di palazzo mentale "alternativo". Ma anche così va più che bene.

Poesia e perfezione.
Piccolo dettaglio: "Non mi concesso saperlo." È un errore di distrazione oppure è voluto?
Per il resto... non ho parole.
Questa piccola meraviglia finisce nelle preferite.
Al volo.
Alla prossima!

Recensore Master

Complimenti!! Sei riuscita ad ingannarmi!! 😉 Lo ammetto, pensavo che il narratore fosse John e, quando alla fine si rivela, sono rimasta piacevolmente sorpresa! 😊
Apprezzo molto quando Sherlock smette di trattenersi e si lascia travolgere dai sentimenti.. Quel "ti amo", che grida più di una volta mentre si lascia possedere dal suo John, è una specie di liberazione.. E' una rinascita..
Mi suscita una tenerezza infinita quando tenta di allontanarsi dal suo amore perché non si sente degno di lui.. Non riesce a credere che John possa ricambiarlo, così teme di averlo solo sognato..
Grazie per averci regalato un altro piccolo capolavoro!!
Alla prossima!! 😊

Recensore Master

Io mi devo imporre degli orari per leggere le tue johnlock ma sono col tel.Etc etc..
Per una volta avevo sospettato bene..Nelle prime righe certo l'attore Shakespeariano deve sembrare Sherlock ma qualcosa in questi sentimenti fragili, paure e dall'altra parte sorrisi malgrado la fatica facevano jhon... Ecco sai anche scambiare le parti. Non c'è niente che non ti riesca magnificamente. il gioco di illusioni doppio del dubbio sulla reale presenza di ambedue i personaggi sul palco e sulla loro identità è unico,ma la cosa più inebriante è la fisicità. Il sapore di cipria l'amore con la punta delle dita.. E il possesso carnale così totalitario. Delicato da una parte quasi feroce da parte di Sherlock che è colui che si fa possedere. arriva tutto direttamente nella pancia oltre che nel cuore . L angst adesso mi farà compagnia per la notte.le lenzuola sembreranno più fredde e l aria vuota di profumi . Sposteró le tende ma non diventeranno velluto rosso come un amore doloroso ma non sarò più felice per questo. È quello che succede quando si guarda una tua storia negli occhi. A presto, tesoro. Setsy