Ciao, Delì!
Mi è stata consigliata questa storia e sono davvero contenta di averla letta, perché è mozzafiato. Non avevo capito niente, all'inizio; c'era Molly che raccontata di Harry a una Victoire che si chiama Hope, Hope che per qualche motivo sembra tenuta lontana dal mondo (la mia ipotesi era che fosse una Magonò), ma poi arriva la rivelazione e tutti i pezzi scivolano al loro posto.
Harry è morto perché la realtà non è una favola, ma i suoi valori non sono stati dimenticati e due giovani dell'Ordine credono di poter sconfiggere Voldemort incantando venti conchiglie. E sarà che sono un'inguaribile amante del lieto fine, ma per me ci riescono anche. Speranza al posto di Vittoria per un universo in cui Voldemort vince è una scelta simbolica stupenda.
Spero che questo piccolo commento abbia senso, per riassumere: mi è piaciuta tantissimo!
Un abbraccio, spero di risentirti,
Mari

Ciao!
Complimenti per la storia, l'idea di base è davvero molto interessante!
Ho adorato la narrazione su due piani - quello reale contrapposto a quello onirico, irreale della favola - e anche il modo in cui hai reso il passare degli anni.
L'utilizzo del personaggio di Victoire è stato azzeccatissimo (del resto il suo nome è sempre stato un omaggio alla battaglia più importante), e mi è piaciuto anche come, per parallelismo, tu abbia giocato anche con il nome di Teddy.
Sono poche le storie che riescono in un contesto simile a non cadere nel banale, creando personaggi stereotipati: mi piacciono questi eroi stanchi, rassegnati ma che in qualche modo non si arrendono del tutto, fino alla fine. E il finale che si chiude giusto un attimo prima, lasciando come ultima immagine un mare in tempesta, che colpisce come qualcosa di inevitabile. E la favola continua.
Una storia riuscitissima, complimenti ancora!
pk

Ciao! Sono anche io una partecipante del contest (per amor di precisione abbiamo scritto sullo stesso prompt XD), e da amante delle what if? in cui a vincere è stato Voldemort non ho potuto fare a meno di passare. In ritardo rispetto alla scadenza e così via, ma io sono una persona tremendamente e cronicamente ritardataria. Ok, dopo questa premessa pressoché inutile, passo alle cose serie. Complimenti, davvero! La storia è poeticissima, in un modo talmente dolce e struggente che mi è sfuggita una lacrimuccia, soprattutto nell'ultima parte. Non sono una grandissima amante della Nuova Generazione (forse perché non avendo notizie precise a riguardo ognuno crea i propri headcanon e vi si affeziona troppo), però essendo Remus e Tonks la mia OTP, il piccolo Teddy ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuoricino, così come Victorie (si, beh, ho un amore nemmeno così nascosto per Bill), motivo in più per cui ho apprezzato (e letto) la tua storia. Ho adorato come hai giocato con il significato del nome di lei, e i ricordi delle fiabe che le racconta la nonna, di quella che sarebbe potuta essere la realtà. Dolcissima questa piccola Hope che cresce nella sua casa lontana dal mondo crudele, dall'Uomo Nero, e che vede pian piano la fiaba tramutarsi in una storia vera, tranne che per il finale, che crescendo scopre come nella vita non vincano sempre i buoni. Ancora più struggente come la sua crescita sia anche scandita dal modo in cui considera il nome di Teddy, da quello di un peluche a quello di un ribelle, un eroe. E poi il loro legame, il dono delle conchiglie... davvero, stavo per piangere! Inoltre te la cavi davvero bene con l'introspezione, riuscendo a rendere in modo toccante i pensieri, la crescita del personaggio, in poche righe (si, per una persona logorroica e prolissa come me le tre pagine massime dateci sono poche righe). Beh, non resta che ringraziarti per questa piccola perla e farti l'in bocca al lupo per il contest! A presto, maqry

Leggi la risposta dell'autore