Recensioni per
…Tibi in perpetuum…
di foschi

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
22/04/18, ore 14:48

Eccomi qui ;3; Con un po' di ritardo, ma mi sono ricordata che giorno è oggi e ho fatto una corsa per recensire -- ormai con tutte le verifiche perdo la cognizione del tempo. Ma non divagherò più di tanto. Premetto che io amo il latino, la cultura latina e storia romana, sebbene durante il ginnasio non l'abbia fatta molto bene (sto recuperando grazie alla letteratura e ai contesti storici btw).
Parto dalla forma con cui hai presentato questa storia. Forse un po' dispersiva andando continuamente all'inizio del capoverso successivo con una certa frequenza, ma in alcuni punti è comodo e suggerisce il giusto tono dello scritto. Nelle parti in cui scrivi in latino ti consiglio di aggiungere la traduzione: non per qualcosa, ma diciamo che c'è chi non conosce il latino e può confondersi. A me un commento del genere lo fecero quando scrissi una fiction ambientata a Roma (mai pubblicata perché sono troppo pignola sulla Roma quotidiana *cough cough*) e "Ma come, io volevo sapere che significa questa frase". Sad story. Conviene sempre, quindi, esporre a chi non conosce lingua. Insomma, sarebbe come se inserire dialoghi in russo, ma nessuno qui capisce il russo tranne i russi e chi ha studiato russo (?).
Di errori grammaticali mi pare di non averne visti, ma ho notato un'imperfezione di punteggiatura, che potrebbe benissimo essere un typo o qualcosa di voluto -- ho notato la presenza anche nell'altro racconto su Cesare e Ottaviano, in realtà, quindi penso sia qualcosa che possiedi. Noto che con frequenza, al posto dei punti di sospensione (che sono tre) ne usi soltanto due. Nel caso dell'altra storia il "..!" nel narrato è molto, molto presente, qui ho notato i ".." soltanto. Due consigli riguardo ciò: non inserire i punti di sospensione nel narrato; inseriscine tre e non due. Il primo è davvero un consiglio, il secondo è un errore e la correzione temo sia necessaria. Per i punti di sospensione nel narrato, non conviene mai inserirne: come la loro stessa definizione suggerisce, mantengono la sospensione, ma il testo in realtà non ne ha bisogno. Nei dialoghi puoi benissimo metterli, invece, lì c'è bisogno del loro ausilio.
E mi pare di non aver notato altro. (?)

Ora, posso dedicarmi al commento del nucleo fondamentale. :)
Ho apprezzato molto il tema. Il senso di continuità da Cesare a Ottaviano è, secondo me, una bella idea da poter sviluppare e (noto come anche altri recensori abbiano notato ciò) hai anche avuto in mente delle immagini interessanti, delle metafore degne di nota che lasciano un bel po' riflettere. Sono numericamente poche, ma anche il testo è corto, quindi penso che ci sia un buon rapporto tra le due cose. Se fosse stata una fiction più lunga, addirittura, si sarebbe pure perso il significato del tutto. Quindi questo fattore ha sicuramente giocato a tuo favore :)
Spero che continuerai a pubblicare racconti su Roma, per la mia gioia u//u A presto!

Recensore Master
21/02/18, ore 07:14

Sono appassionato della storia di Roma, appena ho visto questa storia mi sono fiondato a leggerla.
Ho trovato epico questa affermazione del loro affetto incondizionato per Roma. Hai espresso bene l'idea che ho visto in diversi testi latini, secondo cui l'importante era operarsi per il bene di Roma.
Gli uomini sarebbero passati, Roma sarebbe rimasta per sempre e con lei la loro gloria di aver contribuita a essa.
Un pensiero che mi ha sempre affascinato come altrettante volte mi sono arrabbiato per tutte le singole occasioni perse che ha avuto Roma di cambiare il suo destino e creare un impero moderno.
Sarebbe bastato che due o tre battaglie fossero andate diversamente e ora parleremo tutti il latino.
Chiedo scusa...non sono riuscito a non divagare, ma l'idea che tutto sia stato rovinato da individui che ignoravano questa dedizione a Roma, che tu qui esprimi molto bene, mi da alla testa.
Mi è piaciuto molto la frase " Aveva sparso ulteriore sangue e Roma l’aveva bevuto." fa pensare alla ben più nota "L'albero della libertà deve essere rinvigorito di tanto in tanto con il sangue dei patrioti e dei tiranni."
Sicuramente la storia di Roma è scritto su litri di sangue, questo mi piace dannatamente, che come una pianta l'hanno aiutata a crescere.
Adesso ti lascio...vado ad inveire contro il destino infame...

Recensore Junior
31/01/18, ore 20:47

Buona sera. Passavo di qua e ho visto che hai fatto una storia in un genere che non sapevo esistesse su questo sito. Non sapevo se recensirlo o meno, ma essendo corto nulla mi disturbava. Ne sono rimasto sorprendentemente colpito. E' molto bello, e sono serio: è una storia corta, ma ha dei passaggi molto profondi e delle metafore che ho gradito molto. Sono quei piccoli testi con piccole parole che provocano nel lettore la riflessione e, anche se dice poco, ci tenevo a far sapere il mio apprezzamento per lo stile. Se ti devo fare un appunto, sarei stato curioso di vedere tutti i dialoghi in latino, come hai fatto con il pax tibi. Se hai altre storie scritte nello stesso modo, gradirei leggerle.

Buona serata.