Recensioni per
Areopago - [Saga e Kanon - 100 drabble]
di avalon9

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Recensore Master
28/01/17, ore 22:57
Cap. 41:

Il problema dei ricordi è che stridono con la realtà.
Tu ti rammenti di quello scorcio, di quell'angolo, di quel balcone pieno di gerani in estate; poi torni, e i luoghi ti sembrano sconosciuti, diversi, alieni. Come se li vedessi per la prima volta.
Cos'è che vediamo in un ricordo?
Il tempo che è passato. Un frammento del tempo che è passato, ad essere precisi. Il balcone, l'angolo, lo scorcio di vallata sono atemporali. Variano col variare delle stagioni, o se l'uomo interviene sulla loro fisionomia. Ma per il resto, esistono, fregandosene di quello che vi vediamo noi.
La faccenda si complica quando i ricordi non sono i nostri, ma ci sono stati raccontati. Perché nel primo caso, abbiamo visto qualcosa ed è quella specifica cosa che noi cerchiamo di ritrovare (un suono, una luce, un profumo); mentre nel secondo, nel secondo cerchiamo di ritrovare quello che abbiamo eprcepito nel racconto di qualcun altro. Che ci avrà dato la sua visione dello scorcio di vallata, del vicolo o del balcone pieno zeppo di geranei; visione che noi abbiamo costruito nemmeno stessimo esaminando una fotografia.
La foto è obbiettiva. lei ritrae quello che c'è per quello che è.
Il ricordo, no; il ricordo è un bastardo che varia da persona a persone, ché io noterò le inferriate panciute del balcone, tu il rosso carico dei gerani e qualcun altro l'intonaco che si sta scrostando sul bordo. Ma pur vedendo lo stesso, identico balcone, ciascuno di noi vede quell'oggetto in maniera differente. E non sono poi così sicura che la vista sia il più esatto dei sensi.