Ciao,
sono partito col presupposto di poter leggere questa tua storia, avendo avuto modo di conoscere il personaggio di Joker tramite l'omonima più recente produzione audiovisiva. Sono a conoscenza del fatto che non sia canonica, ma ci sono comunque dei riscontri col Joker originale al quale tu hai fatto riferimento, no? Quindi mi sono detto: perché non leggerla, finalmente?

Mi è piaciuto il modo in cui l'hai scritta: sobria e minimal. Non mi riferisco alla lunghezza, quanto al fatto che ogni frase è ricolma di significato e racconta ciò che da dire senza trascendere in sproloqui e futili elucubrazioni. Ho apprezzato oltremodo il concetto di concessione del perdono da parte della madre, che ha pagato con la vita questa sua perenne insoddisfazione. Anche il piccolo futuro Joker ci è andato vicino, e per quanto abbia avuto salva la vita, nella sua psiche sembrano essersi insidiati dei demoni che emergono quando la moglie torna a casa sfregiata. Una mia interpretazione; ma potrebbe essere la morale di questa fanfiction il dover sorridere sempre, e in maniera spontanea e genuina? Ognuno cerca a suo modo la felicità: in questo caso, tracciandosi un indelebile sorriso che renda partecipi, giorno dopo giorno, d'uno stato di contentezza illusorio, che però non getta le sue fondamenta nel proprio riscontro fisico-sensoriale. Dedicato a coloro che affermano che a furia di sorridere, si diventi felici: e se ci si abituasse solamente a tenere i muscoli del viso contratti in quella maniera?

Ora veniamo a noi: spero che la mia recensione ti sia piaciuta, allo stesso modo in cui io ho apprezzato la tua storia; ma ci sarebbero tante altre cose che avrei da dirti riguardo ciò che hai scritto, e sarebbe un peccato non discuterne venendo inebriati dagli effluvi d'un bel caffè; non credi? :*