Recensione premio per il contest Cuore d'Ombra
Il Novecento non è il mio secolo preferito, lo dico con tutta sincerità; da anni ho la convinzione di essere nata per rivolgere lo sguardo all'antichità estrema, in certi casi antecedente ai grandi imperi che conosciamo.
Comunque sia, anche se non ne ho lette tantissime di storie sulla Seconda Guerra Mondiale, questa mi è piaciuta veramente.
All'inizio credevo che Wilhelm non avesse alcuna umanità: le sue parole e i pensieri trasudano un'idea di giustizia, di stare dalla parte giusta, che mi ha spinto al disprezzo in varie occasioni; almeno fino a quando non è arrivato il ragazzo italiano.
Lì mi sono dovuta ricredere in parte: perché nonostante i pensieri distorti, ecco che con la nostra scoperta della sua omosessualità diventiamo coscienti di un lato più particolare del tedesco, una sorto di cortocircuito irrisolto tra quello che è e le leggi al quale ha giurato fedeltà.
Questo non lo nobilita ai miei occhi, ma lo avvicina a una tragedia personale molto intima, che neanche lui, forse, riesce a comprendere del tutto.
Il suo punto di vista da "cattivo" ha illuminato anche la sua morte; siamo abituati a leggere la storia dal punto di vista dei liberatori, degli americani, ma in questo caso si sta sull'altro lato della barricata, ad assistere alla caduta: descritta con una forza lucida e con una completezza da far invidia, oltretutto.
Insomma, complimenti anche con questa shot: riesci a creare dei personaggi così verosimili che non posso fare a meno di farteli.
Complimenti.
Manto |